Trenkwalder, la parola a Michele Antonutti: «Non guardo i numeri. Penso solo alla squadra»

Finora è il bomber della Trenkwalder nonché dell'intero campionato nel tiro dalla lunga distanza con il 59.1% totale. Nelle vittorie casalinghe è arrivato addirittura a toccare quota 81% con un eloquente 17/21 dai 6.75, con un 11/12 da brividi negli ultimi due incontri disputati al PalaBigi contro Avellino e Caserta. Michele Antonutti, ala classe 1986, udinese di nascita, da quando è approdato nella Città del Tricolore ha avuto una crescita personale che ha contagiato l'intera squadra; prima con l'approdo in serie A, poi con l'accesso alle prossime Final Eight di Coppa Italia. Ora sta stringendo i denti per un problema fisico che si porta dietro dal match di Cremona ma non intende arrendersi.
Si sente il trascinatore di questa Trenkwalder?
«Mah... io penso che il merito sia di tutti noi. Abbiamo fatto tutti un grande lavoro ed è chiaro che poi, facendo circolare bene la palla e dando al gioco un buon ritmo, possano anche presentarsi delle occasioni per prendere buoni tiri. Io in ogni caso non smetto certamente di lavorare sul mio tiro, non mi sento sazio né tantomeno arrivato».
Ogni tanto guarderà le statistiche: che effetto le fa stare sul trono dei tiratori, dove si sono seduti in passato grandi nomi del basket italiano?
«È una cosa che sicuramente mi fa piacere, ma a cui sinceramente non penso. A me interessa continuare a lavorare come abbiamo fatto tutti fino ad ora».
Spesso lei ha dato l'impressione di tirare con una sicurezza tale da far capire in anticipo al pubblico che quei tiri sarebbero entrati...
«Quando si lavora bene con fiducia e sicurezza personale e di squadra, tutto diventa più facile ed è di conseguenza più facile che possano entrare più tiri».
Percentuali fantastiche, grinta da vendere, un suo punto debole può essere considerato a tutt'oggi la difesa?«Io devo migliorare in tutto. Poi su di me si possono fare valutazioni sul mio utilizzo da 3 piuttosto che da 4 o viceversa. A me questo non interessa. Io penso a lavorare e a rendermi utile alla squadra».
Lunedì prossimo, cosi come in Coppa Italia, affronterete Siena: pronostico praticamente chiuso, cosa deve fare la Trenkwalder per giocarsela?
«Lunedì in Toscana troveremo certamente un Siena agguerrito dopo la pesante sconfitta di Sassari. Dovremo rimanere concentrati per tutti i 40 minuti mettendo in campo la convinzione di poter dire la nostra».
Cosa le piace della Reggio Emilia dei canestri?«L'atmosfera che si respira al palasport. Me ne avevano già parlato ma è proprio vero: l'atmosfera nelle varie partite lo ringiovanisce ogni volta di 20-30 anni. Della squadra invece mi piace moltissimo l'atteggiamento: l'aiutarsi a vicenda. Nessuno di noi tira indietro la gamba per aiutare un proprio compagno».
Antonutti e la Trenkwalder sembrano "la coppia più bella del mondo", ma il suo contratto scade il prossimo giugno.....
«Vedremo cosa succederà da qui al termine della stagione, è prematuro parlarne, ora noi pensiamo a vivere le cose giorno per giorno».
Un messaggio ai tifosi?«Al momento tutto sta andando bene e quando si vince è più automatico stare vicini alla squadra. Il campionato però è ancora lungo e potrebbero esserci cali. Ai tifosi chiedo di starci vicino sempre, anche se dovessero arrivare quei momenti. In questo modo saremo sempre in 6 sul campo».
Matteo Marrello