Anna Cremascoli: "Sacripanti è e sarà il nostro coach. Siamo delusi, ma vogliamo i playoff"

Una conferenza stampa congiunta, in casa AcquaVitasnella Cantù, con la presenza della presidentessa Anna Cremascoli e dell’allenatore Stefano Sacripanti. Per fare un bilancio della prima parte d’annata, dopo il girone d’andata, ma al tempo stesso per mettere a tacere in maniera definitiva le voci che volevano Sacripanti vicino ad un possibile, ma alquanto improbabile, esonero, come riportato anche da pianetabasket.com questa mattina. Un fuoco spento proprio dal numero uno biancoblu Anna Cremascoli: “Sono costretta a fare una divagazione dal mio punto di vista inutile ma obbligatoria viste le voci che circolano in questi giorni. Sono costretta a ribadire una cosa che non dovrei ribadire: Sacripanti è il nostro coach, perché è il miglior coach che ci può essere ed apprezziamo le sue qualità umane e tecniche. Non abbiamo mai contattato nessun altro allenatore per prendere il suo posto e mi spiace che ci siano persone non legate a Cantù che millantino notizie assolutamente false. Mi dà altrettanto fastidio che uno dei più grandi quotidiani sportivi (la Gazzetta dello Sport, ndr) si sia permesso di pubblicare un proprio commento riguardo la mancanza di armonia tra coach e proprietà. Non c’è cosa più falsa di questa. Sono voci messe in giro per destabilizzarci, ma a Cantù ragioniamo con la nostra testa, senza dare peso ad intrusioni esterne”.
Anna Cremascoli ha poi proseguito tracciando un bilancio della prima parte di stagione, fin qui non propriamente esaltante: “E’ inutile nascondersi dietro un dito, la classifica parla da sola. Il bilancio è negativo perché volevamo le Final Eight e invece siamo terzultimi. Penso sia un fallimento dal punto di vista societario, vuol dire essere usciti dai primi otto club, cosa che non era mai successa sotto la mia gestione e che ci crea un danno anche dal punto di vista economico. Ci sono problematiche, ma siamo ottimisti per quanto riguarda il futuro. Nel girone di ritorno, l’obiettivo assoluto sarà quello di centrare i playoff, anche perché siamo soltanto a due punti dall’ottavo posto. Abbiamo fatto un girone d’andata scellerato, fare un girone di ritorno migliore non penso sia impossibile. In più c’è l’Eruocup: siamo sempre convinti che l’Europa dia qualcosa in più, il bilancio lì è positivo raggiungendo le Last 32. Ieri abbiamo subito una sconfitta pazzesca, bruciante, ma ci può stare. Vogliamo giocare gli ottavi, cosa mai successa sotto la mia gestione”.
Anche Stefano Sacripanti ha parlato, dal punto di vista prettamente tecnico, della stagione canturina: “Sono contento delle parole e della fiducia della presidentessa e dei soci nell’andare avanti. Mi piace accettare le critiche dai nostri tifosi, all’esterno sarebbe meglio che ognuno pensasse a sé. Ad inizio anno avevamo tre obiettivi: superare il turno di coppa, arrivare alla coppa Italia e i playoff. Ne abbiamo fallito uno e c’è profonda delusione. Vincere quattro partite in casa su otto, significa che con i nostri tifosi siamo in difetto, con il lavoro vogliamo limitare i nostri errori. La tifoseria non ci fa mai mancare il loro sostegno, l’ho detto alla squadra che le critiche sono spesso dettate dall’amore. Se abbiamo perso quattro partite in casa vuol dire che qualcosa abbiamo sbagliato: dalla difesa, passando al playmaking e comprensione del gioco. Non è ancora finito il nostro processo di miglioramento, dobbiamo riconoscere al meglio e in fretta le situazioni di gioco. La cosa invece che più mi assilla e che non sono riuscito a trasmettere alla squadra è la gestione degli ultimi possessi: molte volte, anche per colpa mia, non svolgiamo quanto detto, altre volte lo facciamo male. È il mio principale pensiero, che dopo ieri mi tocca ancora di più. La squadra si sente nella posizione di dover chieder scusa ai nostri tifosi, per non aver raggiunto degli obiettivi, per non averli fatti venire al palazzetto e farli godere dei risultati. I tifosi sono frustrati ma devono capire che anche noi lo siamo. I ragazzi in allenamento mettono dedizione ed impegno e questo rende il tutto ancora più frustrante. Abbiamo quindici partite e dobbiamo riuscire ad entrare nei playoff, sia perché finora ci è sempre mancato qualcosa, per inesperienza, stupidità, incomprensione. Ma penso che abbiamo alzato l’asticella e dobbiamo concretizzare. Responsabilità in primis per me, perché sono quello con più esperienza e che prende a difesa tutta la squadra. Sappiamo che se daremo tutto e faremo le cose senza troppa paura, il pubblico di Cantù ci porterà un sostegno massimale. Sulla Coppa: la partenza è stata terribile, ho pensato anche qualche volta che uscire sarebbe stato un bene per lavorare una settimana piena in palestra. Poi in campo si vuole sempre vincere e sono contento di essere andato avanti. Dopo una bellissima partita col Khimki, abbiamo fatto una buona prova anche in Grecia, purtroppo non dal punto di vista del risultato”.
L’attenzione poi si è posta su possibili interventi di mercato in casa Cantù, con Sacripanti che pensa però più che altro a risolvere i problemi della squadra attualmente a disposizione, stuzzicando in particolare Damian Hollis: “Tante nostre fortune passano dal ruolo del 4. Ivan Buva nel bene e nel male ci dà sempre qualcosa, Damian Hollis invece è molto discontinuo. È un giocatore che apprezzo moltissimo, perfetto per attaccare le zone, ha delle mani di seta ed è capace di passare il pallone. Però ha alti e bassi, quando ha giocato bene abbiamo sempre vinto le partite, quando invece il suo rendimento è stato più basso abbiamo fatto molta fatica. Non so se il mercato ci porterà qualcosa, la proprietà penso abbia sempre un occhio aperto, ma io devo allenare quello che ho e sono contento di questa squadra. Sul playmaking penso si siano fatti grandissimi passi in avanti, non solo da Johnson-Odom ma in primis da Stefano Gentile. Gli altri giocatori stanno crescendo, in questo momento, lo ripeto, penso tanto in una grandissima continuità da parte di Hollis che ci può essere fondamentale per attacco alla zona e per le individualità di Darius. Spero che se leggerà queste parole possano servire per caricarlo a dare qualcosa di più”.
Possibili dubbi e delusioni riguardo all’iscrizione all’Eurocup, che di fatto ha portato via energie preziose e probabilmente qualche punto in classifica? Anna Cremascoli spazza via qualsiasi dubbio: “L’Eurocup ci ha portato via energie ad inizio stagione, visto che ora la Coppa comincia ad inizio campionato e ci ha pesato tantissimo perché eravamo una squadra completamente nuova. Nel girone di ritorno perderemo meno energie, visto che siamo una squadra rodata. Giocheremo sempre per conquistare l’Europa e non sono assolutamente pentita di aver giocato l’Eurocup”.
Cantù vive così un momento di bassa, come era stato peraltro un paio di anni fa con Andrea Trinchieri in panchina. Delusioni che si ripetono, dunque, anche se Anna Cremascoli fa i dovuti distinguo e precisa come la delusione post Roma non abbia però mai fatto pensare a conseguenze drastiche: “Ritengo fosse molto più critico il momento con Andrea Trinchieri. Qui possiamo fare ancora buone cose, allora stavamo facendo un girone di ritorno catastrofico con una squadra che a livello di investimenti era superiore a questa. Allora scegliemmo per la continuità tecnica, non vedo perché questa volta avremmo dovuto cambiare. Dopo Roma la delusione era tantissima perché un obiettivo forse irraggiungibile in realtà era lì alla portata (la Coppa Italia, ndr). Col senno di poi forse non ce lo meritavamo, ma da lì a mettere in discussione una scelta tecnica ce ne passa. Barattare le Final Eight con il proseguo in Eurocup? No, erano due obiettivi e purtroppo uno non l’abbiamo centrato. Se questo girone d’andata così sofferto ci serve per risolvere le problematiche, allora non lo cambierei mai con la stagione dello scorso anno. È un percorso di crescita, lento, ma ho una visione ottimistica”.
Infine l’ultimo commento di Stefano Sacripanti sul lavoro che attende la sua squadra: “Il mio compito? Fare l’ultimo gradino, ovvero una maggiore comprensione del gioco. La crescita c’è stata ma speravo fosse un po’ più rapida. Dobbiamo avere tutti una continuità mentale, per non avere dei blocchi emotivi in momenti particolari della partita. Ieri a Darius sono tremate le mani perché ci teneva troppo, non perché non gli interessava. Ha sbagliato tiri liberi importanti ma per dedizione alla causa. Sui finali di partita le stiamo provando tutte in allenamento. Ultimamente non ci sta venendo bene, ritengo che sulla lucidità nel finale dobbiamo lavorarci ancora tanto. Ritengo che Il lavoro e la volontà nell’andare avanti e nel crederci sia la cosa fondamentale per questa squadra, i ragazzi sono qui e ci provano sempre”.