Due anni per "Infrazione disciplinare". L'arbitro Paternicò salva la carriera?

Due anni per "Infrazione disciplinare". L'arbitro Paternicò salva la carriera?

(Enrico Campana)  Niente radiazione, "Infrazione disciplinare"  e non illecito o frode sportiva, per cui conseguentemente trascorsi 2 anni dai fatti  (risalenti al 2008) scatterebbe  quindi la “ prescrizione” per l'arbitro Carmelo Paternicò.
Sembra questa la  linea  presa dal Procuratore del basket  che potrebbe considerare l'inchiesta conclusa senza bisogno di inviare le sue conclusioni alla Giudicante.
La Procura del basket fin  da lunedì aveva riferito ai vertici della Federazione, che l'avevano invitato a decidere in tempi brevi, dopo il suo  viaggio a Palermo per ascoltare sabato pomeriggio di Cristina Luca e Carmelo Paternicò. Questo in seguito all'esposto presentato dall'arbitressa di Catania, 35 anni, ingegnere, consigliere del CIA regionale per il contenuto delle intercettazioni riguardanti gli atti di Baskettopoli.
L'arbitro di Piazza Armerina,  internazionale, vicepresidente del CIA, 30 presenze e la finale scudetto, n.2 della classifica nazionale,   indica insistentemente nella registrazione della Polizia Postale di Reggio Calabria -  suggerendo anche le relative modalità! -   al "suo" presidente , Giovanni Garibotti (principale accusato del Processo di Baskettopoli, con l'imputazione di Associazione per delinquere, frode sportiva, abuso d'ufficio e truffa amministrativa),  di  come far retrocedere la collega:  "ann...devi cancellarla, devi darle due 63".
Nella registrazione ci sarebbero anche le motivazioni di questo diktat “pesante”, non riconducibile affatto  a situazioni "boccaccesche" che tuttavia con pessimo gusto i due protagonisti  maschili non mancherebbero di sottolineare ridendo di gusto. Fatto lesivo e aggravante in quanto diffamatorio e lesivo per  alcune persone  stimate  del mondo arbitrale e professionale sulla bocca dei due "soggetti" intercettati.
Sembra di capire, in sintesi,  che l'avv.Roberto Alabiso non abbia rilevato aggravanti in grado di determinare il reato di frode o illecito sportivo. Vale a dire la responsabilità  diretta del sig.Paternicò nella retrocessione della collega, come sottolineato nell'esposto. Per frode o illecito sportivo  si prevedono 5 e 8 anni e quindi l’arbitro  con quei capi d’imputazione non sarebbe “prescritto” ne dovrebbe sparire dalla circolazione.
Linea prevista, morbida,  che circolava ancor prima delle audizioni,  destinata a creare  code polemiche. Riguardo quest’ultimo aspetto la  registrazione potrebbe essere stata  analizzata  tardivamente, grazie all’esposto dell’arbitressa,  quando  è avvenuta ormai da molti mesi la consegna all’incaricato della Fip dei 18  dvd (ben diciotto!)  on le registrazioni. La tesi della Federazione  sarebbe  invece  quella di un "documento-killer" fatto circolare ad arte per intorbidire le acque o danneggiare qualcuno.  E per questo sembra   che la Federazione abbia chiesto di poter incontrare la PM dott.sa Maria Luisa Miranda cosa possibile solo finite  le ferie, fra 45 giorni. Ma esistono, in ogni caso, le prove dello “scarico” delle registrazioni alla figura incaricata della Fip per questa operazione, probabilmente l'Ufficio Legale o il Procuratore stesso recatosi alla Procura di Reggio Calabria per incontrare la titolare del procedimento.
Tornando all’ipotesi di prescrizione  per “Infrazione disciplinare”, il  regolamento (art.53), parla di termini : 1) Le infrazioni di frode sportiva (Art. 43) si prescrivono nel termine di 5 anni dal fatto. 2) Le infrazioni per illecito sportivo si prescrivono nel termine di 8 anni dalla commissione del fatto, 3) Le infrazioni disciplinari si prescrivono nel termine di 2 anni dal verificarsi dell'evento.
Il Consiglio federale il19-20novembre 2010 aveva anche aggiornato  quali "Cause interruttive" della prescrizione le seguenti: a) invito a presentarsi davanti al Procuratore per l‘interrogatorio; b) interrogatorio davanti al Procuratore, c) decisione che applica la misura cautelare della sospensione; d) richiesta di rinvio dinanzi al giudice competente per il procedimento disciplinare; e) decisione di condanna. Se gli atti interruttivi sono molteplici, la prescrizione decorre dall’ultimo di essi, ma in nessun caso i termini stabiliti nei commi 1 e 2 possono essere prolungati oltre la metà.
Ah, dimenticavo: La prescrizione è sempre espressamente rinunciabile dall'imputato, caso mai Partenicò fosse pentito di quel che ha detto…
Il Procuratore può  archiviare il reato per i termini di  prescrizione, e far conoscere  comunque anche il capo d'imputazione.  In questo modo la decisione potrebbe forse non essere  nemmeno impugnabile dalle due parti  presso la Corte Federale e al Tribunale del CONI.  Ma bisogna prima  conoscere il dispositivo della decisione dell'inquirente del basket.
Nel frattempo  il sig.Paternicò continuerà a fischiare in Serie A,  ling.Cristina Luca è retrocessa. E tutto ciò perchè sembra, si fa rilevare in ambienti Fip, la retrocessione sarebbe avvenuta nella gestione successiva di Garibotti, e quindi di competenza di Luciano Tola il quale sarebbe però  pronto a smentire di aver mai preso un provvedimento del genere. E’ vero che Baskettopoli avrebbe creato anche il pasticcio del blocco delle classifiche l’anno seguente, con i voti “taroccati” dei commissari inquisiti.  E quindi questo  caso diventerebbe  un giallo, è scattato o no l’azione punitiva? Poco  importa  sembra chi abbia chi abbia emesso la sentenza delle classifiche, fra l’altro Garibotti è rimasto nell’ambiente ancora per un certom periodo successivo. L’ing.Cristina Luca è stata retrocessa e basta. Se quella della retrocessione con un decalage di un anno rispetto al fatto  fosse la tesi del Procuratore, risulterebbe rispettabile ma debolissima.
Se un presidente degli arbitri accetta infatti di farsi prendere per il bavero da un suo arbitro, e non gli dice nemmeno "ma stiamo scherzando? stai al tuo posto",  forse perchè esiste un rapporto fra i due inconsueto, come dimostrerebbe un'altra intercettazione nella quale Garibotti ricorda a Paternicò che gli deve saldare ancora una fattura, si può dedurre ascoltando quel frasario  che si fosse creata un clima di sfiducia e  una campagna sfavorevole e non velata  contro l'arbitressa. Cosa che  in un mondo così piccolo dove le voci corrono  avrebbe prodotto gli effetti voluti.
Riguardo a Luciano Tola, ricordiamo che   a sua volta ha presentato un esposto al Procuratore in merito a una riunione del suo direttivo nel quale il consigliere rappresentante della Fip  gli raccontò che l'Aiap aveva chiesto la sua testa, frase verbalizzata e consegnata al Procuratore. Se l'accusa fosse provata, Paternicò rischierebbe un altro provvedimento.
Registriamo quel che aveva detto Dino Meneghin alla Gazzetta dello Sport, dopo il Consiglio Direttivo del 16 luglio: "E' un fatto increscioso. Si tratta di un'intercettazione, c'è poco da discutere".
"Se davvero questa fosse la soluzione della vicenda - ammonisce Francesco Grotti, venuto a conoscenza da queste voci giuntegli  dall'ambiente - non cambierebbe nulla, in quanto verrebbe  meno quel  rapporto fiduciario che è alla base del contratto di collaborazione che lega gli arbitri alla Fip. Contratto che si basa su un rapporto di dipendenza retribuita”  Semplificando questa tesi: gli arbitri prendono uno stipendio,  devono sottostare a delle regole, chi si comporta così viene licenziato!
Grotti parla per la sua esperienza di vice Procuratore del basket e membro della Corte Federale e che a sua volta ha presentato un esposto a suo tempo per la protesta dell'Aiap pro-Facchini e contro la Fip "esibita" in Tv da una terna nella quale faceva parte Paternicò che non era nemmeno designato ma prese il posto di Facchini, senza che il CIA battesse ciglio alla decisione del designatore. Ma perchè? @RIPRODUZIONE RISERVATA
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