Pistoia: Tamar Slay saluta

22.05.2010 09:15 di  Roberto Bernardini   vedi letture
Fonte: La Nazione
Tamar Slay
Tamar Slay

TAMAR SLAY, il «Magnifico», saluta. Il suo, però, potrebbe non essere un addio, chissà, solo un arrivederci. «E’difficile dire adesso cosa farò — afferma Slay — a Pistoia mi sono trovato bene, è stata la mia migliore esperienza da quando sono in Italia e sarebbe bello poter rimanere, ma ci sono tante variabili da affrontare. Adesso tornerò in America, mi godrò la famiglia e viaggerò un po’, poi terrò un camp per bambini a Beckley, la mia città, e quindi sarò a Los Angeles per allenarmi insieme agli altri giocatori che fanno parte della scuderia del mio agente». Già, prima fra tutte le richieste che possono arrivare da tutte le parti anche e soprattutto da squadre di categoria superiore. «Se devo essere sincero — prosegue Slay — vedo giocatori in A1 e penso che anch’io potrei rigiocare lì. Ogni giocatore ambisce sempre al massimo e chiunque vorrebbe giocare in una grande squadra, però a Pistoia sono stato benissimo, la gente è fantastica, la città mi piace, la società è seria e i compagni sono tutti eccezionali. Parlavo di questo con mia moglie e lei mi ha detto che è il primo anno che mi vede giocare divertendomi, che mi ha visto felice, mi ha visto giocare per il piacere di farlo. Al momento dentro di me ci sono queste due forze contrapposte».
Come andranno le cose è difficile dirlo, anche se è più probabile il divorzio, ma di sicuro c’è che tra Pistoia e Slay è stato amore a prima vista. «Devo dire — afferma Slay — che per me è stata una buona stagione, non ho avuto infortuni seri, mi sono allenato bene e duramente e anche a livello di squadra tutti abbiamo dato il massimo. Mi ricordo che quando sono arrivato certi pronostici ci davano all’ultimo posto, è stata una cosa che mi ha fatto molto arrabbiare perché sapevo che non era così. Essere arrivati nei playoff e avere avuto la possibilità di andare avanti, è stato un buon risultato».
La sensazione è che a questa squadra sia sempre mancato qualcosina per fare il salto di qualità, soprattutto fuori casa. «Una cosa importantissima — afferma Slay — e che vale in qualsiasi categoria, anche in Nba, è che quando giochi fuori casa devi crearti dentro il tuo entusiasmo e le tue motivazioni. Per fare questo, però, occorre conoscersi bene, capire il compagno, sapere cosa vuole, che movimento farà e come ti servirà il pallone. Se questa squadra avesse l’occasione di rimanere insieme, sono convinto che il prossimo anno potremmo vincere il campionato. E’ una questione di chimica e di tempo. Con un po’ di conoscenza in più alcune partite che abbiamo perso le avremmo sicuramente vinte». La speranza, allora, è quella di rivedere Tamar Slay anche il prossimo anno con la maglia biancorossa, magari di nuovo accanto a Fucka. «Sia io che Gregor — dice Slay — possiamo essere di aiuto per i giovani e non solo dal punto di vista del gioco, ma della professionalità e serietà. Gregor ha più esperienza di me, è un grande campione che ha vinto tantissimo e per i giovani è una sorta di allenatore in campo. E’ uno che sa tutto di basket e se fai un errore te lo fa subito notare. Fra noi c’è stato un ottimo feeling».
 

Maurizio Innocenti