Sacro Pino

Fonte: Oscar Eleni
Sacripanti
Sacripanti

Oscar Eleni impegnato nel bamboo raftin dentro il parco tailandese di Khao Lak dove hanno promesso che la felicità si può trovare soltanto fra le barche della baia di Phang Gha.Falso. Anche per il pensionato coatto, poverello, ci sono angoli di felicità se scopre, per caso, che Sport Italia resta fedele al basket anche in tempi di micragna. Peccato ci abbiano nascosto la notizia delle semifinali dell’under 20 in diretta, ma poi tutti stesi al sole sul terrazzo per la finalissima, con un collegamento diretto per i “ fumatori” di Taranto dove Lorenzo Sani smania per spaghetti al pomodoro e il piccolo marchese Amedeo Della Valle, il nostro Carmelo Bene dei canestri come direbbero nelle osterie langarole.

Caro Fortunello Petrucci, presidente federale che si riaffaccia nel giardino della sua infanzia dirigenziale, teniamo presente questa Sport Italia che avrà anche qualche bel debito, ma nessuno garantisce passione, competenza, come questa rete del Bogarelli che fu anche direttore di Giganti, produttore delle prime trasmissioni dedicate alla palla in cesto, quando il nostro caro Luca Argentieri si presentava sfinito da notti dedicate al pensiero nobile della bevuta in compagnia, quando lo raggiungevamo sfiniti dopo viaggi interminabile al rientro da trasferte storiche con Franco Grigoletti , caro Grigo beato te che puoi tornare a chiacchierare con il Papa Parisini, pazienza se lo troverai nervoso, aveva voglia di vivere mannaggia, che lamentava la scarsa capacità dei trasportati a capire il valore, il sapore, la qualità di un vino. Il tennis, dicono i critici, diciamo noi con invidia, ha un canale dedicato, sembra anche ben protetto dalla pubblicità, dalla federazione, ora il basket trattato così male dalla Rai, messo fuori rosa da SKY dove, ormai, comandano gli stessi che un tempo, quando ci fu la “rivoluzione” nei giornali, basta editori, basta passione, basta rompere perché loro sanno cosa vuole la gente, il “pubblico”, ma dai, solo stragi d’innocenti notizie, quelli che Altroconsumo dovrebbe almeno indagare visto come è stato stravolto il palinsesto: una volta compravi calcio per avere basket, atletica, quasi tutto il tennis, sport in generale, adesso calcio, motori e sulle Olimpiadi ci hanno ripensato quasi subito dopo Londra. Insomma porte chiuse, con Mediaset anche più sorda dei ragazzi che ci portano nel cielo delle telecronache urlate, stessi toni per un gol in precampionato e finale  di Champions, tanto chissenefrega degli abbonati vecchi, cancelli sbarrati a “La7” dopo l’anatema del Mentana nella rete cairota dove ci hanno fatto fuori anche la cestista Cucciari moglie del Bottura che assolderemmo per rivitalizzare il basket dove l’ironia era in centro e non in portineria.

Insomma qualcuno provi a rimediare con questa storia delle televisioni spente già all’europeo sloveno. Siamo in ansia, anche se ci è tornata la fede guardando l’estate Azzurra dove persino il settore femminile, mandato in rovina dalla crisi, da dirigenti senza luce, ci ha dato sensazioni forti, un segnale di vita che non pensavamo di avere dopo aver sentito tanta gente piangere sul latte versato dai loro servi di scena.

Estate per il Sacro Pino, quel sacripante cantuchiano che fa diventare  verdi di rabbia tutti quelli che non lo volevano alle giovanili azzurre, dei nemici in soglio che benedicono spesso gli orbi e non la vera città dei ragazzi di questo sport. Pino Sacripanti e la sua under venti vestita d’oro, per la terza volta a medaglia con le squadre che gli affidano e basta vederlo al lavoro, ascoltare i suoi minuti di sospensione per capire che se hai dentro il fuoco vero. Se, come direbbe  John Elkann, sbarcando dalla barca Maserati del Soldini che, dice lui, la vera vita s’impara sul mare,avendo una barca forse, ma il Marchionne lo sa? Dove  riesci a sopportare il disagio dei bagni in comune, problema per i troppi poveri in un mondo di pochi ricchi, allora è anche vero che il basket lo insegni lo apprendi, se hai voglia, passione, nelle palestre con acqua fredda dove ti pagano a ore con due datteri e un euro, allora troverai anche ragazzi come questi della under 20 che non sono tanto alti, tanto grossi, ma hanno testa come quel Ruzzier sparviero che riapre il libro della storia triestina, lui con il Tonut, meno  visibile del padre che in Azzurro faceva impazzire Gamba e Rubini, in un gruppo multietnico dove Abass è migliorato tanto anche se alla fine il Trinca lo teneva seduto nei giorni in cui a Cantù c’era bisogno di rotazioni nell’inferno del play off dove in 48 ore ti mangiavi tutto, e il Lombardi cresciuto a Torino, svezzato a Brescia, ci dice  che abbiamo  anche saltatori rubati al volley capace di trovare olver due matri dove un tempo faticavano i maestri del basket presi pper pedofili come il barone Sales che dava il suo biglietti da visita ai più alti. Sacripanti abbracciato a due bravissimi assistenti, Fabio Corbani che ha fatto cose stupende ovunque lo hanno chiamato, da Milano a Treviso, ora Biella, al triestino Furio Steffè che meriterebbe un buona panchina senza gente in giro a minacciare. Il Pino sostenuto da una bella squadra  dove il preparataore Barnabà deve conoscere bene il suo lavoro per averli tenuti in piedi e così vispi fino alla finale, con Walter Magnifico come chioccia anche se dicono che il Pontefice del Circeo ha quasi deciso di liberarsi di tutti gli ex giocatori e la prima vittima, ma forse anche per colpa sua, è stato il Riccardo Pittis, anche se siamo felici di rivedere uno giusto, uno con passione come Claudio Silvestri sul maxi castello di Azzurra. Magnifico che ha mancato il raduno dei reduci tricolori della Pesaro da bere e mangiare, della grande Scavolini di Valter, del vate Bianchini, della festa con Cook e Daye dentro l’hangar di viale Partigiani che era davvero terra di guerriglia e dove il principe di San Severo divenne omone insieme ad Ario Costa.

 Meglio per lui questa esperienza di fianco a giovani talenti  di cui ora dovremo occuparci anche  se il più bravo e fantasioso, Amedeo Della Valle, meno imprevedibile del padre, ma molto più equilibrato tecnicamente, se ne  tornerà ad Ohio State. Qui non saprebbero dover farlo giocare. Stessa sorte per quasi tutti,  anche per Imbrò che ha fatto già un campionato di A con la Virtus , ma rischia di fare la fine del Moraschini riserva a casa dell’affollatissima Azzurra del lupo Pianigiani, uno che a Bologna gireranno altrove per dare consistenza straniera al quintetto. Non parliamo di Landi che pure ci ha dato gioie immense a Tallin.

Settimana di raduno fra lampadine e generatori di luce elettrica Edison, sponsor che scalda, nella Milano non ancora svuotata, forse non lo sarà neppure ad agosto, giorni di  meravigliose sensazioni dalla terra che sembrava il deserto del colonnello Lawrence, anche se su quella sabbia camminava appunto il Sacro Pino che ha sempre combattuto la teoria del tutto sta scritto, lo diceva al Corrado padre e presidente quando ci istigava a combattere con lui, dietro di lui, davanti a lui, la battaglia per ridare al Cantuchi il collegio di via Malchi dove far crescere cinque, dieci Abass.

Settimana di festa anche per noi sui bamboo del Lido perché il nostro caro medico, il Max Barbieri che ti cura anche se fai di tutto per disubbidirgli, era nella banda Natucci che ha sbancato i mondiali master a Salonicco dove Mario Boni si è riguadagnato titoli e attenzioni più che nei giorni di lavoro alla GIBA, segnando 46 punti, divertendo e divertendosi. Triplete azzurro con maglia Italia sponsorizzata Edison. Bel traino, bel gruppo dove Alberto Bucci, il dottor Stranamore dell’epopea Virtus, del “canestro l’era bono” di Livorno, ha fatto il proconsole commuovendosi come tutti noi per i ragazzi di Tallin dove c’era il figlio del suo Tonut, dove c’era una bella gioventù.

Pagelle tailandesi, terra sognata per il massaggio cervicale, terra irragiungibile, nella speranza di  risparmiare per arrivare fino a Capodistria.

10 A SACRIPANTI, STEFFE’,CORBANI, lo staff, i dirigenti, Magnifico in testa, MONALDI,FALLUCCA ora più famoso di suo padre radiocronista e ultima gloria del basket ligure,CHILLO,TONUT,DALLA VALLE, LAGANA’,RUZZIER,LOMBARDI,IMBRO’,ABASS,CEFARELLI, LANDI, che ci riportano indietro ai tempi in cui eravamo convinti, lo siamo ancora adesso, che Andrea MENEGHIN sarebbe stato il numero uno fino all’avvento di Danilo GALLINARI. Bravi tutti. Ora non chiedete la luna, ma solo posti dove vi faranno giocare davvero. Ditelo ai vostri agenti eh sì voi avete  già l’agente.

9 A SPORT ITALIA che sarà anche in regime fallimentare ma intanto ci serve il basket come lo vorremmo sempre: in orari giusti e con commenti appassionati.

8 Al Renatone VILLALTA che non si è dimenticato del vero Pigmalione della sua vita virtussina e che per il 2 ottobre ci propone il Memorial Porelli.

7 A RUZZIER mini regista triestino perché siamo felici di ritrovare la luce nella città, nella regione che deve tornare ad essere la miniera del grande sport nazionale.

6 A Mario BONI e BUCCI per aver ridato entusiasmo ai veterani che si sono presi tutto l’oro di Salonicco. Attenti, però, abbiamo stuzzicato il leone Kenney e se trova sponsor come il bravo Natucci allora ve lo troverete sulla strada. In quel caso obbligate Dino Meneghin a dimenticare i torti del suo basket presidenziale per ritrovare la gioia del suo basket divertente.

5 A PIANIGIANI che ha messo in allarme ben 19 giocatori creando tensioni che, di solito, non hanno mai fatto bene ad  Azzurra, figurarsi questa  ancora troppo tenera, ma forse la sua prudenza ha un senso: fino  alla fine della prima settimana a Folgaria non siamo convinti che  tutti stiano lontani dalla fureria offerta da gaglioffi e da invidiosi.

4 Agli STORICI che  ci sconsigliano di andare a cercare nel destino di tutti i rigazzi che vinsero l’oro europeo 21 anni fa. Sappiamo che molti non hanno finito la corsa e succederà anche con questi, ma intanto i fiori crescono e dietro la UNDER non c’è il deserto.

3 Al FACCHINI che merita abbraccio accademico, tanti complimenti, dopo aver vinto la corsa per dirigere i suoi arbitri, se nella gestione non farà vincere il mister Hyde che gli ha fatto promuovere gli scarsi e nascondere i bravissimi come Sahin. Stia tranquillo con il “ turco” non abbiamo mai scambiato neppure una parola. Non è nostro amico. Non è niente, salvo un buon direttore di gara che sbaglia come tutti, ma meno di quasi tutti gli altri.

2 Al COLDEBELLA che presenta il suo consolato per campionati Oro e Argento nella Milano assolata lo stesso giorno in cui si presentano i campionati assoluti di atletica dell’Arena. Bravo comunque a muovere lo stagno, ora dovrà tirarsi dietro anche gente che non sa davvero dove sta nuotando.

1 Ad Amedeo DELLA VALLE per quelle calzette nere da previtocciolo che ci facevano venire il nervoso un attimo prima che il suo talento rubasse l’urlo. Continui a vestirsi male e a giocare così. Noi conosciamo la genialità del marchesato di famiglia.

0 Alla FEDERAZIONE che prometteva rivoluzioni se non prenderà spunto da questi risultati delle giovanili, uomini e donne, per chiudere l’hotel Paradiso ai troppi stranieri inutili. Se è crisi sfruttiamola per dare spazio ai giovani di talento. Ridurre per scelta e non per imposizione perché altrimenti scatterebbero  indagini europee, fare un lavoro di persuasione senza spaventarsi per le minacce di chi partecipa alle manifestazioni di club europee. A parte la Euro Champions per agli altri è sempre stato un tormento e poi,  se escludiamo la ricca Milano dell’Emporio, quest’anno non avremo tante squadre da seguire, anche se Sassari, Varese e Reggio Emilia potrebbero farci ingoiare la lingua. Siena, purtroppo, non ci riuscirà, anche se i progetti Cina e Brasile sembrano funzionare.