NBL - Alex Sarr: da prima chiamata del Draft alla panca a Perth? Facciamo chiarezza

NBL - Alex Sarr: da prima chiamata del Draft alla panca a Perth? Facciamo chiarezza
© foto di Wildcats Perth Twitter

(di Davide Colotti). Da possibile prima scelta assoluta del Draft NBA 2024 a terza scelta nella sua squadra: in un paio di mesi sembrerebbero scese le quotazioni di Alexandre Sarr, la giovane promessa francese che in estate ha firmato un contratto nella NBL australiana con i Perth Wildcats. Almeno in apparenza, ma non è così.

Il lungo classe 2005, argento mondiale Under 19, ha attirato i riflettori su di sé in pre-season a Las Vegas con due performance mostruose contro la NBA G League Ignite di Ron Holland e Mantas Buzelis, due fra i migliori prospetti del prossimo Draft. Già accreditato di buone possibilità di chiamata in top 10, Sarr ha fatto registrare 17 punti, 7 rimbalzi e 6 stoppate nella prima sfida tra i suoi Perth Wildcats e Team Ignite, superandosi nella seconda uscita con 26 punti, 10 rimbalzi e altre 6 stoppate. Va da sé che il fratello di Olivier Sarr degli Oklahoma City Thunder ha iniziato a scalare vertiginosamente i mock draft, trovando il suo nome in top 5 se non addirittura come prima scelta assoluta.
In pochi giorni l'America ha scoperto Sarr, e, complice la stessa nazionalità, lo stesso ruolo e numeri simili, ne ha fatto una sorta di nuovo Wembanyama, stropicciandosi gli occhi davanti all'atletismo e alle braccia infinite del lungo di 216 cm, capace di aprire il campo con il tiro da 3 e di fornire un ottimo apporto in difesa.

Ma come sta andando la stagione NBL di Sarr? Non in linea con i numeri da capogiro di Las Vegas: dopo 9 gare, il transalpino viaggia a medie di 10 punti, 5 rimbalzi e 1 stoppata in poco più di 19 minuti, assai meno dei 32,5 delle due amichevoli contro Team Ignite. Cifre comunque più che ragguardevoli per un 18enne alla prima vera stagione pro dopo due anni nel vivaio del Real Madrid e altrettanti in Overtime Elite. E cifre in linea con ciò che era lecito attendersi.

Sgonfiamo le attese eccessive e contestualizziamo il ruolo di Sarr in Australia. Perché tutta questa differenza tra pre-season e NBL? Innanzitutto un nome e un cognome: Keanu Pinder, la firma più pregiata del mercato estivo dei Perth Wildcats. Ala-centro australiano del 1995, Pinder viene da due titoli consecutivi di giocatore più migliorato della NBL, più un'ottima parentesi spagnola da 16 punti e 8 rimbalzi di media a Fuenlabrada. Titolare designato, Pinder era assente per infortunio a Las Vegas, e i Wildcats non avevano nemmeno firmato l'ala grande Kristian Doolittle che, quando sano e non gravato di falli, in NBL gioca sopra i 30 minuti.
Lo spazio concesso a Sarr sotto le plance a Las Vegas, peraltro giocando sui 48 minuti, non poteva riflettere né il minutaggio né tantomeno il ruolo previsto per il ragazzo nell'arco della stagione.

Che Sarr fosse il terzo di rotazione nei lunghi dietro Pinder e un 4 americano era chiaro sin dall'estate. Che scendesse sotto i 20 minuti in una Perth che sgomita a fondo gruppo, meno. 10 volte campioni NBL, i rossi del West Australia sono in cima all'albo d'oro nazionale e vantano l'irreale striscia di 35 partecipazioni consecutive ai playoff, interrottasi nel 2022. Storto anche l'avvio di 2023/24, in bilico tra sesto e ottavo posto (su dieci), peggior risultato nella storia del club. Poco il tempo per invertire la rotta, e coach John Rillie si affida ai veterani: Sarr ha meno occasioni per mettersi in mostra, minor licenza di sbagliare, e risponde con un buon 49% dal campo. Solo 2 le partite da più di 20 minuti, una con Doolittle out per infortunio, l'altra con Pinder uscito per falli, durante cui Sarr ha colto il season high di 17 punti nel successo contro la capolista Melbourne, che sembra sancire il risveglio di Perth.
Nessuna preoccupazione da parte degli addetti ai lavori: ESPN lo ha recentemente collocato al secondo posto della sua top 100 per il Draft 2024.

Davide Colotti