NBA: l'ennesima impresa di Miami a Boston e l'importanza di avere una guida come Erik Spoelstra

27.04.2024 17:24 di  Giacomo Brogi   vedi letture
NBA: l'ennesima impresa di Miami a Boston e  l'importanza di avere una guida come Erik Spoelstra
© foto di nba.com

Sembra di rivedere il copione della passata stagione, quando, da seed numero 8 ai playoff nella Eastern Conference, i Miami Heat si resero protagonisti di una delle ascese più incredibili della storia NBA, cedendo il passo solamente alle Finals di fronte agli invincibili Denver Nuggets di Nikola Jokic e compagni.

Ma se anno scorso il protagonista di questa impresa rispondeva al nome di Jimmy Butler, quest’anno, almeno per il momento, non si può dire altrettanto, visto l’infortunio del numero 22 nella prima gara del play-in persa in volata contro Philadelphia. Tutto ciò rende ancora più incredibile ciò che Miami sta facendo, contro dei Boston Celtics che a mani basse sono ad oggi la franchigia più attrezzata per vincere e favorita numero uno all’anello.

Dopo una gara 1 in cui i verdi non hanno mai lasciato scampo agli avversari, lasciando presagire una serie corta e decisamente dalla loro parte, accade l’impensabile. Ebbene si, perché nella vittoria di ieri notte gli Heat hanno stabilito un nuovo record di franchigia per triple segnate in una partita di Playoff con 23 canestri dalla lunga distanza , trascinati da un Tyler Herro in versione John Stockton, con nuovo record personale di assist (14) e percentuali al tiro da mani nei capelli (7/13 in totale con 6/11 dall’arco).

Bam Adebayo, da vero leader, ha annullato Kristaps Porzingis e Jrue Holiday in difesa, ed ha chiuso con una doppia doppia da 21 punti e 10 rimbalzi. E poi Caleb Martin, che ha tirato 5/6 da 3, e si sta rivelando la vera arma di Miami in questo momento. L’ennesimo undrafted forgiato e messo su dalla Heat Culture, e fatto diventare un atleta da paura ed un tiratore altrettanto letale.

Ma alla base di tutto c’è la regia accurata di quel fenomeno di Erik Spoelstra, a mani basse il miglior allenatore della NBA oggi. Altro ragazzo cresciuto e messo su nell’ambiente, che Pat Riley aveva da tempo individuato come il suo erede in panchina. In 16 anni in panchina ne ha viste tutte, dall’epoca dei Big 3 fino ai duri anni della ricostruzione. E in tutti questi anni credo che nessun allenatore abbia saputo massimizzare le risorse a disposizione come lui. Stanotte, lasciando la difesa 1 vs 1, ha costretto i Celtics a tirare con percentuali bassissime, ed annullando completamente due pedine fondamentali come Kristaps Porzingis e Jrue Holiday. Come letture di gara ed aggiustamenti Spoelstra non è secondo a nessuno, anzi, è la definizione totale di cosa significhi allenare in una lega sempre più in mano ai giocatori e alle stelle. Solo in questo modo una squadra nettamente più scarsa può dar fastidio alla super corazzata della NBA.

L’etica del lavoro, l’importanza di esserci sempre nei momenti decisivi, la voglia di non morire mai. I Miami Heat, come ogni anno, risultano indecifrabili. Dopo la classica regular season molto blanda, ai play-off qualcosa si accende sempre, facendoli risultare la squadra che nessuno vorrebbe affrontare in una serie. Nonostante un roster di certo non tra i più attrezzati, in particolare senza Butler e Terry Rozier (vero regista della squadra e da sempre molto sottovalutato a mio avviso), nel sud della Florida si vuole continuare a sognare.

I Celtics restano super favoriti e a mio avviso non avranno problemi a superare il turno nonostante le due difficilissime gare in trasferta da affrontare, ma se davvero la sorpresa dovesse accadere, ci ritroveremo davanti a qualcosa di storico e probabilmente mai visto prima. Comunque vada, a mio avviso Miami ha già vinto, dimostrando a tutti che in NBA si vince anche e soprattutto con il duro lavoro e la voglia di sorprendersi sempre. Ed i vari super team sono avvisati.