Il sorriso di Alvin Young fa sognare l'Assigeco

L'AMERICANO È FIDUCIOSO PER LA FINALE PLAY OFF, CHE SARÀ CON MANTOVA. Lo yankee ha cambiato la stagione rossoblu: «Conta solo quanto riesco ad aiutare i compagni, ora ci aspetta una sfida da giocare con entusiasmo»
26.05.2014 08:46 di  Luca Mallamaci   vedi letture
Fonte: Il Cittadino di Lodi
Alvin Young in azione
Alvin Young in azione

CODOGNO Fra i segreti dell'Assigeco arrivata per la prima volta alla finale play off di categoria (dove sfiderà Mantova, che ha chiuso sul 3-1 la serie con Ferrara) a dieci anni di distanza dal successo nell'allora B2, c'è senza dubbio la straordinaria abilità cestistica di Alvin Young. L'esperienza e il carisma di un uomo eccezionale al servizio della propria squadra. La ricetta? Semplice quanto efficace. «I love this game...amo il basket e metto tutto me stesso ogni giorno. Come spiegato al presidente Curioni al mio arrivo vorrei essere giudicato prima come persona che come giocatore - dice il 38enne esterno di Brooklyn -. Stress, pressione? Potrei provarli se mi mettessero ai comandi di un aereo chiedendomi di pilotarlo. Non saprei come fare. Il basket lo conosciamo, ci alleniamo ogni giorno duramente con volontà: il rischio è mettere o non mettere un tiro. Bisogna darci sempre dentro credendo in se stessi e con fiducia nei compagni».

Young dall'arrivo a fine gennaio ha regalato quel "quid" che serviva all'Assigeco: dieci vittorie (le prime sei consecutive) e tre sconfitte in regular season, sei vittorie e una sconfitta nei play off. Ma non è solo una questione di numeri. «Mi sento realizzato quando faccio qualcosa di utile per la squadra, per permetterle di esprimersi nel modo giusto: presenza, calma e concentrazione sul parquet - dice l'americano -. Non guardo più le statistiche a fine gara, non sono importanti i punti che faccio, se ne metto 24 e perdiamo a cosa servono? Ciò che conta è quello che aiuta i compagni a esprimere il loro talento».

Era difficile immaginare l'Assigeco in finale cinque mesi fa: «Non conoscevo il campionato: ho visto l'offerta dell'Assigeco come una nuova eccitante sfida. Osservando i compagni in allenamento mi sono reso conto delle qualità che avrebbero potuto farci arrivare in alto. I play off? Con Omegna è stata dura, così come con Matera, dove la nostra giovane squadra ha giocato con grande maturità, con un gran lavoro di coach Zanchi, credendo gli uni negli altri. Stare uniti ha fatto la differenza».

La finale play off, punto di arrivo o nuova sfida? «Se dovessimo ritenerci soddisfatti vorrebbe dire aver raggiunto l'obiettivo: io vedo la sfida con Mantova, altra squadra molto forte, una nuova sfida da affrontare con entusiasmo, nel rispetto dell'avversario ma pronti a dare ancora il massimo di noi stessi con concentrazione, energia e voglia di giocare insieme. Lo stop di una settimana? Non perdiamo energie a pensare se sarebbe stato meglio giocare subito (la serie di finale dovrebbe iniziare il 3 giugno, ndr). Credo che per i nostri under le finali di Udine siano un'opportunità di fare altra esperienza da portare da noi al loro ritorno».

Young sta sfruttando il riposo concesso da Zanchi, pronto a riprendere domani gli allenamenti, per girare tra i play off di serie A e Gold, Reggio Emilia e Verona. «Penso sempre al basket, ho anche tanti contatti che mi piace mantenere. L'uscita tra gli applausi a Matera? Do il massimo in campo rispettando giocatori avversari e pubblico, che ovviamente vuole vedere vincere la propria squadra. Gli altri comprendono e ricambiano».

Luca Mallamaci