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- Massimo Feira, AD Auxilium: «In debito con i tifosi»

12.06.2017 13:12 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Massimo Feira al centro
Massimo Feira al centro
© foto di Foto Auxilium Torino

Per la pallacanestro italiana è un momento difficile. Nella nostra Serie A (e non solo) le idee scarseggiano giorno dopo giorno, mancano progetti seri e concreti, mancano idee. Oltre a questo mancano anche sponsor importanti e, quei pochi che ci sono, non riescono (o non vogliono) aiutare troppo la società in questione. Manca il supporto, mancano i soldi in alcuni casi, mentre dove i soldi non sono un problema manca - molto semplicemente - la voglia di investire, la voglia di crederci.

Lo sanno bene a Brindisi ed a Caserta, due piazze che vivono di basket ma che rischiano di scendere di categoria, se non - nella peggiore delle ipotesi - addirittura chiudere i battenti nel futuro prossimo. Notizia di qualche giorno, Enel - dopo grandi sforzi nel corso degli anni - ha deciso di defilarsi dalla pallacanestro, abbandonando la squadra della famiglia Marino al termine della stagione 2018-'19. Quanto a Caserta, la situazione è ancor più complicata, e non è di certo una novità, la situazione è critica e va avanti da anni.

Questi sono soltanto due degli esempi più recenti, che non fanno altro che abbattere il morale degli appassionati di pallacanestro. In mezzo a tutto questo caos c'è anche però chi sta lavorando molto bene, con serietà e con idee non comuni nel nostro Paese. Stiamo parlando dell'Auxilium Torino del presidente Antonio Forni, capace di far tornare alla ribalta il basket torinese, in tutto il suo fascino. Accanto al patron del club piemontese c'è una realtà fortissima come FIAT, diventato main sponsor dell'Auxilium la scorsa estate. Basta e avanza il nome, non servono parole, parla la serietà del marchio e la storia di FIAT. Forni, però, non agisce da solo. Come le più importanti aziende, ci sono tante figure a trascinare una società verso il successo, come nel caso di Torino. Ambizione ma anche calma e programmazione, queste sono le tre parole che descrivono il percorso dell'Auxilium, candidata numero uno a ricoprire il ruolo di "outsider" del prossimo campionato di Serie A. Ora Torino è rispettata e temuta da tutte le altre squadre: l'arrivo di un coach preparatissimo come Luca Banchi, compatibilmente con un mercato di alto profilo, potrebbe portare l'Auxilium ai vertici del nostro basket già nel corso della prossima stagione.

A parlare di questo, ma non solo, è intervenuto l'amministratore delegato del club torinese, Massimo Feira. Proprio una di quelle figure fondamentali citate in precedenza, fondamentali per il cammino vincente di una società. AD dall'aprile del 2015, Feira è uomo affidabile, formatosi all'estero con esperienze importanti in Austria, Francia, Regno Unito e Repubblica Ceca. Oltre alla veste di dirigente sportivo, Feira è anche iscritto all'Albo dei Dottori Commercialisti dal lontano 1997, senza dimenticare il suo passato in Legabasket, molto significativo seppur breve.

Lo abbiamo intervistato per parlare di Auxiulium e FIAT, questa l'intervista in Esclusiva per i lettori di pianetabasket.com:
 

Nella stagione appena conclusa potevate contare su un budget societario che si piazzava intorno alla sesta posizione in Serie A, euro più, euro meno. Per la prossima annata, complice il forte ridimensionamento del budget di alcune società come Reggio Emilia e Avellino, potreste salire sul podio dei budget più alti d'Italia. Sarà così?
«Sinceramente il campionato dei budget non è quello che ci interessa nè pensiamo sia quello che emoziona i tifosi. Per noi è molto importante come si spendono i soldi. Vogliamo proseguire nel processo di crescita e consolidamento di tutta la società in ogni sua parte. La nostra proprietà, il Presidente Forni e la sua famiglia investono non solo risorse finanziarie, ma anche partecipazione, passione, capacità professionale e tecnica. Il nostro modello è una società che trasformi la propria solidità in successi sportivi senza saltare nessun passaggio. Con Renato Nicolai e Maurizio Actis siamo un gruppo affiatato e unito che quale unico interesse ha il lavoro quotidiano a sostegno della parte tecnica».
 

Quanto detto in precedenza, però, dipenderà molto dalla partecipazione o meno alla prossima EuroCup. Quanto può influire questo aspetto e, soprattutto, ci sono buone possibilità per portare l'Europa al PalaRuffini
«Guardiamo all'Europa con grande interesse. Ci sembra un passaggio importante nella nostra crescita, perché può dare maggiori possibilità di divertimento ai nostri tifosi e crediamo, soddisfazione ai nostri sponsors. Però per noi non è un assillo: se arriverà l'affronteremo con la massima serietà se no ci riproveremo l'anno prossimo».

Non avendo la certezza di parteciparvi, come si muoverà Torino sul mercato?
«Con la massima serenità. Luca Banchi, Marco De Benedetto e Francesco Forni hanno le idee chiare e insieme rappresentano il giusto mix di esperienza, competenza, professionalità e passione».

Sappiamo che lo sponsor FIAT vuole investire più sul "contorno" che sul piano sportivo. Puntare sull'immagine del club è una cosa che fanno in pochi, spesso le società preferiscono pensare soltanto al campo.
«Fiat è parte integrante del nostro progetto. Il nostro Presidente ha sempre detto che aveva due sogni: riportare Torino in serie A e convincere Fiat a partecipare con noi a questa grande avventura. Il "contorno" come lo chiama lei in realtà è sostanza. Noi vogliamo come lo vuole Fiat un palazzetto in cui la gente viene per divertirsi e per vedere vincere l'Auxilium».

A livello di numeri, siete soddisfatti del vostro pubblico oppure i torinesi potrebbero dare una risposta più convincente sugli spalti?
«Il pubblico è stato eccezionale con noi fin dal partita di esordio in serie A, nel 2015 contro Reggio Emilia. Non potremmo chiedere di più ai nostri tifosi, anzi pensiamo davvero di essere in debito con loro che sono il nostro vero grande motore».

Il 2017 non vi ha regalato i playoff per questione di centimetri. Se non dovessero arrivare anche nel 2018, per l'Auxilium sarebbe da considerare un flop?
«Non ci pensiamo proprio. Noi lavoriamo per arrivarci consapevoli che i risultati a volte dipendono anche da fattori indipendenti dalla nostra volontà. Io sono un uomo di sport, non scommetto e non faccio pronostici, ma fortissimamente penso che sia giunto il momento per riportare Torino anche dal punto di vista sportivo tra le prime squadre in Italia».

 

Ringraziamo Feira e l'Ufficio Stampa dell'Auxilium per l'intervista concessa e per la disponibilità, augurando a Torino una stagione 2017-'18 molto positiva e ricca di soddisfazioni sportive.
ALESSANDRO PALERMO