LBA - Pesaro, Meo Sacchetti e il traguardo delle 400 panchine in Serie A

LBA - Pesaro, Meo Sacchetti e il traguardo delle 400 panchine in Serie A
© foto di Canu/Ciamillo

Meo Sacchetti, coach della Carpegna Prosciutto Pesaro, ha raggiunto sabato contro Pistoia il traguardo delle 400 panchine in Serie A (in carriera da giocatore erano state 456 con 6.333 punti segnati) e ha commentato il traguardo nell'intervista a Elisabetta Ferri sul “Corriere dello Sport” in edicola oggi.

 400 volte in A. “Non lo sapevo nemmeno, ma certo sono contento di aver tagliato questo traguardo con una vittoria. La più bella? È facile dire lo scudetto della Dinamo, perché era insperabile quando sono arrivato in Sardegna: con quel titolo abbiamo fatto diventare grande Sassari. Ma anche la Coppa Italia conquistata con Cremona è stata una grande cosa, così come la promozione di Castelletto Ticino. Poi ci sono delle parentesi diverse che sono nel mio cuore: una è l'impresa di Belgrado con la Nazionale che ci ha qualificato alle Olimpiadi, l'altra il mio primo periodo in panchina, ad Asti, con una squadra alla quale ancora oggi sono legato. Magari non è paragonabile a uno scudetto, ma allenare quei ragazzi lì mi ha aiutato nella mia carriera e ancora oggi li sento: hanno aperto una chat di whatsapp che si chiama "The baffo rules"".

La Carpegna Prosciutto sta compiendo degli importanti passi in avanti. “Conta avere giocatori ben disposti e adesso li ho. C'erano state delle avvisaglie già nella settimana che portava alla gara di Treviso, che infatti abbiamo ben giocato come le due successive. È cambiato l'atteggiamento che è la base per costruirci sopra qualcosa. Poi, certo, vincere in trasferta dopo essere stati sotto, oltre ai due punti ci ha dato un po' più di sicurezza in noi stessi e consapevolezza di ciò che possiamo fare. Con Pistoia ho temuto fino all'ultimo, non dimentico come hanno sbancato Milano e Bologna recuperando grandi scarti, cosa che hanno fatto anche a Pesaro. Però nel finale siamo rimasti calmi, portandola a casa, grazie anche all'esperienza dei nostri veterani, Cinciarini e Mazzola. Andrea ci tiene tantissimo, è pesarese e certo non vuole retrocedere a casa sua, Valerio viene da un infortunio serio, la rottura del tendine d'Achille, quando successe a me a fine carriera appesi le scarpe al chiodo, quindi so quanto ha patito”.

E adesso Pesaro deve puntare all’obiettivo salvezza. “Guardo solo la prossima, sabato a Tortona: paradossalmente, potremmo vincerle tutte da qui alla fine e retrocedere ugualmente, se anche loro facessero lo stesso. Non faccio tabelle, se ti entrano in testa possono portarti via energie”.