Deron Washington si presenta ai tifosi di Pistoia

Sala stampa “sold out” per la prima di Deron Washington al PalaCarrara.
Si stupisce anche Paolo Moretti (“non è usuale vedere 40 persone in una conferenza stampa di sabato mattina”), che usa parole molto lusinghiere nei confronti del secondo americano sbarcato in città dopo Brad Wanamaker: “Seguivo da tanti anni ormai questo giocatore, addirittura dal 2008, quando, dopo l’esonero a Brindisi, approfittai dell’essere senza squadra per recarmi negli Stati Uniti, a Portsmouth, per l’annuale rassegna dei migliori college americani. Fui colpito dalla sua chioma, dal suo stile di gioco e dal boato che si alzava dalle tribune ogni volta che metteva piede in campo. Da allora, dal mio successivo approdo a Pistoia, ogni estate -prosegue Moretti- il suo nome è stato fatto a Iozzelli, e spesso abbiamo anche parlato con il suo procuratore, ma diciamo che fino a questo momento non eravamo a un livello abbastanza alto da poterci permettere un giocatore simile. Stavolta invece ci siamo trovati, e sinceramente appena c’è stata l’occasione di portarlo qua non ci ho pensato due volte a dare il mio assenso”.
“Sono qua perché Pistoia mi ha fatto sentire importante -le prime parole di Washington- e questo per me è stato fondamentale. Non ho avuto ancora l’occasione di parlare con calma con il coach, perché sono arrivato giusto da poche ore, ma il fatto di restare in Europa, in un campionato di altissimo livello come quello italiano, per me che ho già giocato in Spagna e Israele è una grande soddisfazione. Conosco poco del basket italiano -confessa il giocatore- così come poco conosco dei miei nuovi compagni, ma mi adatterò in fretta: non vedo l’ora di cominciare questa avventura”.
“So che Pistoia viene da una bella stagione -prosegue “Skinny”, questo il soprannome, fin dai tempi del college, di Washington- da un campionato vinto che ha acceso un grandissimo entusiasmo, e anche se mi rendo conto che ci aspetta un duro lavoro, credo che potremo far bene anche in serie A. Personalmente credo di potermi definire un giocatore aggressivo, atletico, che fa della difesa la sua arma migliore, ma che non disdegna di attaccare il ferro e di dare il suo contributo anche in fase offensiva. Ho uno stile di gioco particolare, che mi piace e mi diverte, e anche in Italia cercherò di metterlo in mostra”.
“La concreta possibilità di venire in Italia non si era mai presentata prima -risponde a precisa domanda Washington- ma adesso che sono qua sono felice e non penso né al passato né al futuro. La mia attenzione da oggi in poi è rivolta soltanto su Pistoia".