EuroLeague - L'Olimpia Milano è a Istanbul per il Fenerbahçe

EuroLeague - L'Olimpia Milano è a Istanbul per il Fenerbahçe

L’Olimpia si è allenata mercoledì mattina alle 11.45 al Mediolanum Forum. Presente anche Nemanja Nedovic, che non è ancora recuperato e dopo la seduta è rimasto a Milano per proseguire nel proprio percorso riabilitativo. Alle 15.30 il charter Olimpia con 12 giocatori e due Playstation 4 nelle mani di Mike James e Jeff Brooks, si è lasciato alle spalle l’aeroporto di Milano Malpensa, direzione Ataturk, lo scalo di Istanbul collocato però nella parte europea della metropoli quindi a un’ora di distanza dall’hotel vicino alla Ulker Sports Hall. Con l’aggiunta delle due ore di differenza di fuso orario, il check-in è stato effettuato alle 19.30 italiane, ma le 21.30 locali. Fortunatamente la partita è in programma alle 21.30 di Istanbul e quindi ci sarà tempo per recuperare.

Il Fenerbahce è in condizioni smaglianti: con Joffrey Lauvergne, centro francese passato dal Partizan proprio come Vesely, ha tentato la stessa operazione riuscita con il ceko ovvero riciclare un lungo europeo sostanzialmente respinto dalla NBA per farne una star in EuroLeague. E ci sta riuscendo. In questi anni, il club ha avuto successo nel sostituire le proprie star volate via, verso l’America, con gli elementi giusti. Bogdan Bogdanovic, Brad Wanamaker, Ekpe Udoh sono tutti nella NBA adesso, ma il roster è rimasto di qualità altissima anche dopo la perdita per infortunio di Tyler Ennis, il playmaker che l’Olimpia aveva affrontato a Cagliari e Zara in prestagione.

Ma come non parlare di Nicolò Melli? Quando arrivò a Milano era un ragazzo di 19 anni, proveniente da Reggio Emilia e con l’impegno di doversi conquistare tutto, prima la credibilità poi un posto in rotazione e infine uno da protagonista. Melli ha compiuto l’intero percorso in biancorosso, vincendo lo scudetto del 2014 con una gara 7 da primattore, diventando una pedina fondamentale della Nazionale e un giocatore di alto lignaggio in Europa. Anche se nel 2015 decise di andare a Bamberg per il salto di qualità che l’ha portato in effetti al Fenerbahce, la realtà è che spiritualmente l’abbiamo sempre considerato uno della famiglia Olimpia. E bisogna anche dirlo: da quando è andato via contro l’Olimpia non ha mai perso.

Jan Vesely è secondo nella valutazione, Arturas Gudaitis è terzo. A livello di cifre il ceko che condivise la maglia del Partizan Belgrado con Curtis Jerrells, in un’altra vita per tutti e due, e il colosso di Klaipeda si equivalgono. Ma lo stile di gioco è diverso: Vesely è un giocatore aereo, nato come ala forte con mano pungente da fuori e grazie ad un atletismo sconfinato è diventato un giocatore NBA a Washington; Gudaitis è un toro d’area, forte, spalle larghe e mano eccellente. Rispetto alla figura del centro classico, ambedue sono ottimi tiratori di liberi. Vesely ha cominciato questa stagione con il 56.2% in carriera ma quest’anno ha oltre l’86% e ha dimenticato l’incubo della finale di EuroLeague del 2016 quando fece 1/10 e diventò vittima delle speculazioni tattiche di Dimitris Itoudis. L’allenatore del CSKA ordinò il fallo sistematico su di lui nel cuore della partita, entrandogli in testa. Vesely è ottavo di sempre in EuroLeague nei rimbalzi offensivi; Gudaitis è primo nei rimbalzi totali in questa stagione. La partita della Ulker Sports Hall, nella parte asiatica di Istanbul, comincia qui..

Ma le sfaccettature sono in realtà infinite: la grande storia di Zeljko Obradovic come allenatore cominciò contro Milano nel 1992 e proprio in questa città, Istanbul, solo un’altra arena, nella parte europea, l’Abdi Ipekci stregato per l’Olimpia. Erano le Final Four e le vinse il Partizan. L’Olimpia era presente con Mike D’Antoni in panchina, con Darryl Dawkins a troneggiare in mezzo all’area, Johnny Rogers era il secondo americano, Antonello Riva, Ricky Pittis, Piero Montecchi erano gli italiani di punta. L’Olimpia era favorita ma perse il controllo della partita e venne infilzata dal Partizan di Djordjevic, Danilovic, Zeljko Rebraca e un allenatore debuttante di 32 anni sul quale aveva speso parole importanti il genio Asa Nikolic: Zeljko Obradovic. Ora Obradovic è alla sesta stagione al Fenerbahce, portato di peso a quattro Final Four e il primo titolo europeo della sua storia. La squadra è imbattuta in campionato, prima in EuroLeague, ha perso solo una volta, contro l’Efes. Ha la difesa più tetra, gioca a ritmi bassi e trova sempre buoni tiri così le sue percentuali sono spaziali. A livello di squadra e di singoli. In campo tanti ex, Curtis Jerrells e Simone Pianigiani da una parte; Nicolò Melli dall’altra. Gigi Datome non è un ex ma ha giocato per Pianigiani a Siena e in Nazionale, in azzurro divide la maglia con Cinciarini da tanti anni ma l’ha condivisa anche con Brooks e Burns. Datome è alla quarta stagione al Fenerbahce.