Santi Puglisi: Dna Fortitudo

22.10.2010 10:27 di  Matteo Marrello   vedi letture
Fonte: La Repubblica ed. Bologna
Santi Puglisi (foto New Basket Brindisi)
Santi Puglisi (foto New Basket Brindisi)

La Virtus domenica a Brindisi troverà ad aspettarla un palazzo pieno e Santi Puglisi, uno dei nemici storici degli anni d'oro di Basket City. Santi è stato l'uomo della provvidenza biancoblù, quello che nel derby del 1° novembre 1998 a 15" dalla sirena finale abbassò di soppiatto la paletta dei bonus falli, impedendo alla Virtus di andare in lunetta. Il tavolo non se ne accorse e l'Aquila vinse 57-56,rinforzino autunnale dopo l'estate tragica del tiro da quattro. Diventò il "derby dei Santi". Altri tempi, ma Puglisi è uomo di basket da cinquanta anni in tutta Italia, con la Nazionale, aPesaroe a Roma.

La Virtus sempre come nemica.
«Ma io in realtà sono stato ostile a quella di Cazzola. La chiamavo Virus tanto la odiavo, ma quegli anni sono andati. Quella attuale mi sta simpatica, per davvero. Sabatini eFaraoni hanno costruito una squadra giovane, frizzante, Claudio poi ha sempre idee all'avanguardia e originali, positive per il basket di oggi. Forse metà Bologna mi vede solo come ex fortitudino, ma non è più così».

Domenica alla Futurshow Station sono andati in ottomila, anche a Brindisi farà caldo sul parquet.

«Gigi Terrierimi ha chiesto cinquanta biglietti per i Forever Boys, ma purtroppo non c'è posto per nessuno. Le biglietterie rimarranno chiuse. Abbiamo fatto 3500 abbonati (la capienza è 3524, ndr) e allaprima di campionato a Roma sono saliti in più di duemila. L'entusiasmo è ai massimi: sognare non è vietato, anche se la Lottomatica ci ha spazzato via».
Sfida tosta, ma di altro spessore rispetto ai derby d'epoca.
«Sì, ma non siamo neanche caduti così in basso. Milano a detta di tutti ha assemblato una grande squadra, Roma ha messo sotto contratto quattordici professionisti ed ha un atletismo fuori dal comune, oltre a due ragazzi slavi, il bosniacoDedovic e il montenegrino Dasic che faranno grandi cose».
Voi come state?
«Siamo una matricola, per un po' dovremo pagare lo scotto, è logico e il momento non è favorevole. Lang, che conoscete bene, è arrivato da poco, Monroe non è al top. Il noviziato è duro».
Quanto le mancala Fortitudo?
«Parlarne significa mettere sale sulle ferite. Nel giro di dieci anni ho vissuto nove finali scudetto. Dopo Seragnoli, il disastro. Quello che è successo quest'estate, a conti fatti, è il minore dei mali. La SG e Romagnoli han fatto il possibile: ci sono il marchio, i colori, la squadra spero che i tifosi crescano. Mi piacerebbe, da pensionato, tornare a vedere un derby vero. A dicembre compirò settanta anni, non sarebbe male superare il record del mitico Lello Morbelli, ex gm di Cantù e presidente della Milano del Grande Slam, che ha lavorato fino a 82 anni. Mi manca ancora un po’».
Francesco Forni