Biella festeggia il successo all'esordio dopo 5 anni

19.10.2010 10:13 di  Matteo Marrello   vedi letture
Fonte: La Stampa ed. Biella
Biella festeggia il successo all'esordio dopo 5 anni

Evviva la nuova Angelico! Dei tiratori scelti, efficace quanto un bazooka. La prima danza è già un mini-record: i nuovi che avanzano consegnano agli annali una vittoria all' esordio che mancava addirittura dal 2005. In Biella-Livorno (82-73) datato 9 ottobre 2005. Era ancora l'era Ramagli. Da allora, nei 4 anni dell' impero bechiano, di hurrà al primo turno non se n'erano più visti: nel 2006 l'Angelico cede in casa con Scafati, l'anno dopo capita il 77-90 con Cantù, dopo a rendere amaro l'avvio è la Virtus Bologna e ultima in ordine cronologico la Pepsi Caserta in quello che fu l'esordio in Italia del re delle schiacciate Fred Jones, che radio-mercato dà in trattativa con il Guangdong Southern Tigers, club del campionato cinese. Sembrava una maledizione, finalmente sfatata. Stessa Reggia, risultato opposto. Passa Biella, con precisione chirurgica, senza farsi prendere dal panico quando i palloni sono diventati pesanti. L'Angelico non è stata perfetta, ma è stata squadra, più brava della Juve dei canestri che si è fatta impallinare da A.J. Slaughter ma non solo. Si consulti la cronologia del match: ha spaccato la partita Max Chessa, ha segnato i punti decisivi Jeff Viggiano, Edgar So sa ha messo il punto esclamativo. Tutti coinvolti e partecipi, come testimoniano le statistiche di squadra: il primo processo del lunedì protrae Biella in cima alle classifiche di specialità, è stata la squadra a segnare di più nel primo turno (91 punti), la più precisa da due (56,7 %) e di gran lunga la più ispirata da dietro la rinnovata linea dei tre punti che per Biella sembrava spostata in avanti anziché indietro (61,9%, con un prezioso 13 su 21). «Eppure, c'è ancora tanto da fare», smorza gli animi coach Cancellieri. Che gongola, ma prova a non scomporsi. Ha vinto la sua prima partita in serie A da capo allenatore e soprattutto sembra aver costruito un'anima a una squadra che già in precampionato aveva dato segnali incoraggianti di coesione. Però l'Angelico diventata grande per merito della precisione al tiro se vorrà confermarsi dovrà sistemare dettagli che non possono essere trascurati: come i troppi palloni persi (26), i troppi falli spesi nell'approccio (con Sosa, Soragna e Jurak costretti alla staffetta già nel primo tempo) e i parecchi rimbalzi offensivi lasciati ai lunghi avversari, su tutti Jones e Garrì. Proprio l'ex, spinto da una carica motivazionale inconsueta, è stato l'ultimo a gettare la spugna, giocando una partita mastodontica, che va oltre i 19 punti che comunque non aveva più segnato dal dicembre del 2008 quando superò la fatidica quota, arenandosi a 23 contro la Benetton. Dopo quel giorno non aveva più segnato così tanto, l'ha fatto guarda caso contro la squadra a cui aveva promesso amore vero. Sembra portare bene l'aria italiana ad A. J. Slaughter, bravo nelle scelte a tal punto da far passare in secondo piano la super prova dell'astigiano. Con A.J. l'Angelico consegna al campionato il miglior marcatore della prima giornata alla pari di Stefano Mancinelli: 27 punti con 3 su 3 da due, 6 su 7 da tre. Numeri pronti a mettere in discussione le analisi dei media specializzati che avevano messo il rookie all'ultimo posto nella classifica dedicata alle guardie della nuova serie A.

Stefano Zavagli