Com'è facile chiamarsi Tim Duncan

25.04.2018 11:00 di  Emanuele Grignolio   vedi letture
Com'è facile chiamarsi Tim Duncan

La prima volta che coach Gregg Popovich incontrò Tim Duncan fu a Christiansted, dove lui è nato. Non parlarono mai di pallacanestro, per questo piacque sin da subito a Pop. Al primo allenamento si presentò con i pantaloni al contrario, dicendo che lui li portava così.

Si offendeva se Pop non gli portava una fetta di torta alle carote, con lui bastava uno sguardo per intendersi.

Quando gli disse che era arrivato un nuovo giocatore molto forte lui era perplesso, anche perché il neo arrivato aveva una caviglia in disordine e così Duncan prese in giro per parecchio tempo Popovich, ma quando Manu Ginobili si dimostrò il campione che conosciamo oggi non chiese mai scusa.

Etan Thomas, ex NBA, qualche anno fa raccontò così: durante un uno contro uno in post basso, Thomas si girò verso il centro area per eseguire un gancio, ma Duncan lo stoppò. Cambiando campo Tim gli disse: “Era un ottimo movimento, ma avresti dovuto mettere il tuo corpo contro il mio così ti saresti preso un fallo o non avrei potuto stopparti”. Qualche azione più tardi fece esattamente come Duncan aveva detto, sbagliò il tiro, ma riuscì a non farsi stoppare. Tim lo guardò e gli disse: “Adesso va molto meglio, continua a giocare”.

Questo per farvi capire che tipo di persona è Tim Duncan e come questa fosse la sua personalità sia dentro che fuori dal campo.

Negli ultimi anni di carriera i tanti acciacchi facevano sempre pensare ad un ritiro dietro l’angolo, ma puntualmente la stagione successiva lo ritrovavi al training camp a prendersi a male parole con coach Pop, ovviamente per poi riappacificarsi nel giro di pochi secondi, ed a darsele di santa ragione sotto canestro con gente che aveva magari anche 20 anni meno di lui.

Però alla fine Timmy, come Kobe Bryant e Kevin Garnett, è umano e quindi l’11 Luglio 2016 arriva l’annuncio del ritiro, che lascia a tutti noi tifosi del Gioco una sensazione di vuoto. Nessun tour d’addio per lui, perché Duncan è sempre stato così, non gli sono mai piaciute queste cose.

Di lui, dopo il ritiro, non si è saputo più nulla, ma sicuramente non ce lo immaginiamo dietro una scrivania, ma come si presentò alla cerimonia per il ritiro del titolo di MVP della regular season, in ciabatte, maglietta e pantaloncini.

Auguri a Tim Duncan che oggi compie 42 anni