Nicolò Melli al centro del mercato europeo della prossima estate "Prima il Bamberg"

Nicolò Melli al centro del mercato europeo della prossima estate "Prima il Bamberg"

Una stagione eccellente, l'interesse del Real Madrid, gli scout della NBA (ben sette!) alle partite di EuroLeague per dare un'occhiata a lui. E non è ancora finita: dietro un Ulm rullo compressore, accanto a un Bayern potente c'è ancora la possibilità di una ciliegina sulla torta. Piero Guerrini intervista per Tuttosport Nicolò Melli: "Annata positiva; e potevamo raccogliere di più, forse. Ma non bisogna mai scordarsi da dove si è partiti. Ora il Bamberg ha appeal e potenziale per attirare giocatori, soprattutto giovani, che cercano un posto ove mostrare le loro qualità, come capitato a me, Theis, Strelnieks, per dire. Un risultato importante per la società. E mancano ancora i due mesi più importanti, sui quali siamo tutti concentrati".

Bundesliga - "Le arene. Ce ne sono 7 che in Italia sogniamo. Eppoi, se una squadra non paga viene estromessa dalla lega. E' successo quest'anno per un debito piccolo. Il concetto è che se non sei professionale devi essere escluso dal professionismo. Poi ho letto che in Italia si parla di visibilità: in Bundesliga c'è pure lo streaming e con 10 euro al mese vedi ogni partita come vuoi. Non so se in ltalia funzionerebbe allo stesso modo: ci sono differenze culturali, anche. Comunque qui si pensa al futuro".

Real, NBA - "Essere seguito è bello, però non ho sentito nessuno. Ci penseremo con il mio agente e il Bamberg a fine stagione. Con qualcosa per cui festeggiare sarebbe il massimo. Restano ancora troppe variabili".

Miglioramenti individuali - "Nella gestione della partita. Ho aumentato il mio bagaglio di esperienza Devi affrontare le situazioni per superarle. Ho sbagliato anche tanto e certo commetterò altri errori. Importante è poterlo fare, con un progetto".

Nazionale - "Spero che saremo il più possibile sani. Ma importante non è il singolo, quanto il gruppo e la voglia di sacrificarsi. Il et Messina avrà più tempo. Ho letto dei dubbi di Gallinari, visto che forse cambierà squadra. Dico che non deve destare scalpore. All'estero ci si bada meno. Ogni anno la Nazionale deve essere presa così: un gruppo di 12 che hanno giocato meglio e danno tutto quanto in corpo. In Italia si parla troppo del passato, degli assenti, di paragoni. Il talento conta, ma la squadra non è somma semplice di talenti. Certo, meglio essere al completo".