L'Oro Olimpico di Barcellona per il Dream Team che ha scritto la storia

L'Oro Olimpico di Barcellona per il Dream Team che ha scritto la storia

Venticinque anni fa, sul far della notte a Barcellona quando l'otto agosto andava declinando, avevamo, nel momento in cui questo articolo è stato postato, assistito alla fine del viaggio del Dream Team di Michael Jordan, Magic Johnson e Larry Bird. Le Olimpiadi avevano decretato come la storia dello sport non sarebbe stata più la stessa - pensiamo a quale inflazione di Dream Team in tutti gli sport sarebbe venuta dopo ma senza saper rimettere insieme i campioni assoluti di almeno tre generazioni nella stessa squadra! (Senza spirito di partigianeria ci sarebbe la squadra italiana del Fioretto femminile però, ad esserci riuscita).

La serata viveva anche il record di una Nazione, quella Croata, che appena ottenuta l'indipendenza dalla disgregazione della Jugoslavia viveva la sua prima finale olimpica con quei campioni indimenticabili come Toni Kukoc, Drazen Petrovic e Dino Radja. La Croazia, oltre Portorico, nelle qualificazioni era stata l'unica formazione a prendere meno di 40 punti di scarto: 33. E la seconda dimostrazione di basket non è stata quasi da meno: 32 punti per un risultato finale mai in discussione 117-85.

"E' stato come aver riunito Elvis Presley e i Beatles" dirà poi coach Chuck Daly, che non aveva avuto motivo di chiamare un timeout in tutto il torneo fatto di otto vittorie e zero sconfitte. "Viaggiare con il Dream Team è stato come viaggiare con dodici stelle dei rock: non mi viene in mente nessun altro paragone calzante". Ma per non correre rischi, aveva comunque fatto vedere ai suoi uomini la registrazione della finale persa dagli uSA nel 1972 a Monaco di Baviera contro l'URSS..

Il racconto mitico vuole che Jordan non abbia dormito la notte precedente la finale... che il bus con i giocatori americani abbia avuto la precedenza (oltre la scorta della gendarmeria spagnola) su quello della Croazia per arrivare al palasport... che la Croazia, menando duro, abbia resistito fino al 25-23 salvo poi assistere a un Furioso Charles Barkley da 7 su 8 al tiro, a un Michael Jordan sempre più padrone del match in coppia con Magic Johnson... e che malgrado i 24 di Drazen Petrovic e i 16 di Tony Kukoc (che da lì a poco ritroverà Jordan compagno ai Bulls) il divario non può che allargarsi fino al trionfo finale.