LBA - Sanguettoli: "Belinelli? Gioca bene perché si diverte, davanti a lui almeno altri due anni"

LBA - Sanguettoli: "Belinelli? Gioca bene perché si diverte, davanti a lui almeno altri due anni"
© foto di ciamillo

Marco Sanguettoli, ex direttore del Settore Giovanile della Virtus Bologna dal 1992 al 2015 e maestro tra gli altri di Marco Belinelli, ha parlato proprio di quest'ultimo in un'intervista odierna a Il Resto del Carlino. "Marco continua a far canestro, anche a 38 anni, perché è buono", esordisce. "Il suo segreto? Come dicevo, prima di tutto è sempre stato un atleta dotato. Poi, lo si vede, in campo si diverte. Prova piacere nel giocare. E gli anni e gli allenamenti non gli pesano. E poi... Non ha avuto infortuni pesanti. E, nel tempo, ha affinato la cultura del lavoro e della salvaguardia del suo fisico. Ha 38 anni, ma conserva una forma invidiabile. E, del resto, se non fosse così, non potrebbe reggere certi ritmi. Marco non solo li regge, ma fa ancora la differenza".

Sul futuro di Belinelli, Sanguettoli è sicuro: può giocare ancora qualche anno. "Per quanto potrebbe andare avanti? Almeno altri due anni. Dipenderà molto dalla voglia. Adesso, la si vede, la si tocca questa carica che si porta dietro".

Il suo tiro e le sue qualità. "[Sul tiro] io non ci ho messo nulla. Il gesto tecnico è qualcosa con cui lui è cresciuto. E’ un tiratore naturale. Poi, nel tempo, si è perfezionato, velocizzato. Trova un grande equilibrio anche nel salto. Tutte caratteristiche che gli permettono di eccellere. Siamo portati a guardare le finalizzazioni di Marco. Ovvero quando prende palla, tira e fa canestro. Ma lo spettacolo vero, per me, è un altro. Quale? La sua capacità di giocare senza palla. Di correre per il campo, alla ricerca della soluzione migliore. E infatti è cresciuto e migliorato anche in questo particolare. Gli negano l’uscita dai blocchi per il tiro da tre? Nessun problema, cerca fortuna – e ci riesce sempre – sotto canestro, facendosi trovare libero. Bravi i compagni. E pure fino all’anno scorso c’era Milos Teodosic, che vedeva e vede tuttora linee di passaggio sconosciute ai più. Con Milos poteva essere più facile. Ma devo dire che si vede anche oggi. Pajola è andato a scuola per anni da Teodosic. E andando a lezione dal Maestro si è perfezionato pure lui. E trova Belinelli, smarcato, con grande facilità".