Giorgio Valli: “Se giochiamo senza coraggio sarà difficile affrontare anche le prossime”

Giorgio Valli: “Se giochiamo senza coraggio sarà difficile affrontare anche le prossime”

Sala stampa per il coach della Virtus Bologna Giorgio Valli che non ha bisogno di rileggere i numeri della partita giocata dalla sua squadra in casa dello Scandone, per mettere in chiaro quali sono, oggi, i problemi della sua Granarolo: “Stasera è facile analizzare la partita della mia squadra, probabilmente dobbiamo interrogarci se il nostro campionato sia finito o meno. Nelle ultime settimane non ho visto quella fame delle prime partite. Probabilmente perché il nostro obiettivo l’abbiamo praticamente raggiunto, ed evidentemente c’è stato un click nella testa di qualcuno. E’ difficile parlare di basket quando si è presenti solo nei primi minuti. Quando si gioca in maniera non coraggiosa, subendo Avellino, in difesa e in attacco. Siamo rimasti a lamentarci con gli arbitri, sembravamo una squadra juniores davanti a una squadra di adulti”.

E’ stata subito salita dura, e lo scatto d’orgoglio dell’ultimo quarto non poteva bastare a raddrizzarla: “Abbiamo subito troppo il loro uno contro uno, non siamo mai stai reattivi ai rimbalzi. Il gioco viene in secondo piano, in questi casi. C’è stata una reazione quando la partita non contava. Se questa è stanchezza mentale, sarà difficile anche affrontare le prossime sei partite di qui a fine campionato”.

Le cifre: ventinove palle perse sono un dato che non ha bisogno di commenti: 

~Giorgio Valli non ha bisogno di rileggere i numeri di questa partita, per mettere in chiaro quali sono, oggi, i problemi della sua Granarolo.

“Stasera è facile analizzare la partita della mia squadra, probabilmente dobbiamo interrogarci se il nostro campionato sia finito o meno. Nelle ultime settimane non ho visto quella fame delle prime partite. Probabilmente perché il nostro obiettivo l’abbiamo praticamente raggiunto, ed evidentemente c’è stato un click nella testa di qualcuno. E’ difficile parlare di basket quando si è presenti solo nei primi minuti. Quando si gioca in maniera non coraggiosa, subendo Avellino, in difesa e in attacco. Siamo rimasti a lamentarci con gli arbitri, sembravamo una squadra juniores davanti a una squadra di adulti”.

E’ stata subito salita dura, e lo scatto d’orgoglio dell’ultimo quarto non poteva bastare a raddrizzarla.

“Abbiamo subito troppo il loro uno contro uno, non siamo mai stai reattivi ai rimbalzi. Il gioco viene in secondo piano, in questi casi. C’è stata una reazione quando la partita non contava. Se questa è stanchezza mentale, sarà difficile anche affrontare le prossime sei partite di qui a fine campionato”.

Le cifre: ventinove palle perse sono un dato che non ha bisogno di commenti:

~Giorgio Valli non ha bisogno di rileggere i numeri di questa partita, per mettere in chiaro quali sono, oggi, i problemi della sua Granarolo.

“Stasera è facile analizzare la partita della mia squadra, probabilmente dobbiamo interrogarci se il nostro campionato sia finito o meno. Nelle ultime settimane non ho visto quella fame delle prime partite. Probabilmente perché il nostro obiettivo l’abbiamo praticamente raggiunto, ed evidentemente c’è stato un click nella testa di qualcuno. E’ difficile parlare di basket quando si è presenti solo nei primi minuti. Quando si gioca in maniera non coraggiosa, subendo Avellino, in difesa e in attacco. Siamo rimasti a lamentarci con gli arbitri, sembravamo una squadra juniores davanti a una squadra di adulti”.

E’ stata subito salita dura, e lo scatto d’orgoglio dell’ultimo quarto non poteva bastare a raddrizzarla.

“Abbiamo subito troppo il loro uno contro uno, non siamo mai stai reattivi ai rimbalzi. Il gioco viene in secondo piano, in questi casi. C’è stata una reazione quando la partita non contava. Se questa è stanchezza mentale, sarà difficile anche affrontare le prossime sei partite di qui a fine campionato”.

Le cifre: ventinove palle perse sono un dato che non ha bisogno di commenti: “Sì, quello che è accaduto è abbastanza chiaro anche leggendo le cifre, ma lo si capiva anche solo guardando la gara che una squadra in campo era carica e l’altra no”.