NBA - Thompson non ha fatto la differenza rispetto a Mozgov. Valeva davvero la pena licenziare David Blatt?

NBA - Thompson non ha fatto la differenza rispetto a Mozgov. Valeva davvero la pena licenziare David Blatt?

Mai come quest'anno, in cui si sono davvero combattute solo due partite (la prima e l'ultima) bisogna dubitare delle interpretazioni statistiche che offre la NBA. Ma un dato è certo: il mancato back-to-back dei Golden State Warriors ha origine non tanto nelle magiche prestazioni dell'MVP LeBron James, quanto per l'innesto di due novità per le Finals 2016 nel roster di Cleveland. Se nel 2015 James fu l'unico dei Cavaliers a segnare in 6 gara un totale di più di 100 punti (215 con 13 triple; poi Mozgov 84, Smith 69 con 15 triple, Thompson 60), stavolta la presenza di Kyrie Irving ha avuto un peso notevole nella classifica marcatori della squadra:

LeBron James 208 con 13 triple; Kyrie Irving 190 con 15 triple; Smith 74 con 16 triple; Thompson 72; Love 51 con 5 triple.

Cleveland è passata da una media punti di 93,5 a una di 100,4; in sette gare James ha segnato meno con Irving accanto ma anche tirato meno (166 volte contro 196) migliorando notevolmente la mira (49,4 contro 39,8). Godendo di maggiore libertà sul perimetro anche JR Smith ha migliorato la qualità dei tiri alzando la sua media dall'arco (35,6 contro 29,4). Scomparso Mozgov dalle rotazioni, l'arrivo di Kevin Love, alle sue prime Finals in carriera, ha modificato - di poco - la media rimbalzi della squadra: 28,4 dal 27,1 dell'anno precedente.

L'errore di Golden State, sembra a questo punto indiscutibile, è stato quello di non aver potuto presentare un'alternativa valida contro una formazione che, per aggredire il titolo, gli presentava contro due novità di indiscusso spessore. Anderson Varejao non è stato nemmeno un palliativo alla rinuncia nella scorsa estate a David Lee, Festus Ezeli non ha presentato margini di miglioramento nel momento in cui Andrew Bogut si è reso indisponibile.

L'errore di David Blatt? Il 17+18r di Love nella partita del 20 gennaio contro i Nets gli aveva confermato il pieno recupero del giocatore, ma LeBron James e il suo agente Paul Rich non sopportavano di non vedere nello starting five Tristan Thompson e quindi l'unico sacrificabile è diventato il povero Mozgov... alla faccia delle dichiarazioni di David Griffin, il Gm di Cleveland, che si è assunto sulle sue spalle l'onere di licenziare David Blatt il 21 gennaio. Ha avuto ragione Lue? Alla fine Mozgov ha rimediato 25' con 8 punti e 7 rimbalzi. Tristan Thompson è sceso dai 247' del 2015 ai 226' del 2016; da 60 a 72 punti segnati, da 78 a 71 rimbalzi presi. La differenza per i Cavaliers l'ha fatta Love. Il povero Lue, a leggere le statistiche, non poteva fare peggio di Blatt avendo due starting five migliori di quelli con cui era andato in campo l'ex coach del CSKA Mosca: Irving e Love al posto di Dellavedova e Thompson...

Quindi l'MVP delle Finals dei Cavaliers è Kyrie Irving. Senza di lui la Cleveland di LeBron James non ce l'avrebbe fatta, e lo stesso James non avrebbe migliorato le sue statistiche. Kevin Love ha migliorato il reparto dei lunghi, ma a gennaio già si sapeva. Valeva davvero la pena di licenziare David Blatt, un tecnico con un record di 83-40 in una stagione e mezzo e una finale NBA persa con la squadra zoppa 4-2?