EuroLeague - Tra le polemiche di fine playoff e l’attesa per la Final Four, è giunto il periodo più elettrizzante dell’anno

Le polemiche di fine playoff non sono mancate e la Final Four sta arrivando. Potremmo vedere due italiani con il trofeo più ambito, ma siete sicuri di voler scommettere contro lo Zalgiris?
03.05.2018 10:09 di  Fabrizio Fasanella  Twitter:    vedi letture
EuroLeague - Tra le polemiche di fine playoff e l’attesa per la Final Four, è giunto il periodo più elettrizzante dell’anno

L’arco di tempo che intercorre tra la fine dei quarti di finale e l’inizio dell’attesissima Final Four (18-20 maggio a Belgrado) è sempre molto particolare. Le squadre iniziano a studiarsi nei minimi dettagli, i pronostici ne dicono di tutti i colori e i giorni sembrano non passare più. Questa trepidante attesa aumenta ulteriormente se, come sta succedendo quest’anno, i playoff terminano all’insegna delle polemiche. Il controverso e assurdo finale di gara-4 tra il Khimki (che ha già esposto un reclamo ufficiale all’EuroLeague) e il CSKA ha decretato la fine di una serie che avrebbe potuto regalarci lo spettacolo di una gara-5 senza domani. Inoltre, non sono mancate le solite diatribe riguardanti qualche fischio a favore del Real nel momento in cui il Panathinaikos, sempre in gara-4, stava completando una storica rimonta.

Il campo parla. E' doveroso, però, non farsi catturare dai discorsi da bar e rimanere concentrati sul campo. E il campo ci ha comunicato che il CSKA e il Real, al di là delle polemiche più o meno sterili, meritavano di passare. I rossoblu hanno dominato in modo quasi imbarazzante (in senso positivo) la stagione regolare e, nonostante qualche scricchiolio ai quarti (l’assenza di De Colo ha pesato), hanno confermato di essere di un altro pianeta rispetto al più che discreto Khimki. Dall’altra parte i Blancos sono stati veramente ammirevoli, perché si sono sempre rialzati nonostante una sfortuna a tratti surreale: applausi a loro, specialmente a coach Laso. Il ritorno di Llull contro i Greens da gara-3 ha dato al Real una marcia in più, e il Panathinaikos ha mostrato un inaspettato calo mentale e atletico dopo il +28 di gara-1. Nella serie, Madrid ha spesso giocato a un altro ritmo e a un’altra velocità.

Cindarella story. A completare il quadro delle magiche quattro sono il Fenerbahce e lo Zalgiris. I turchi hanno disputato una serie solida ma non perfetta (3-1) contro il Baskonia, mentre i lituani sono reduci da un vero e proprio miracolo sportivo: un 3-1 contro l’Olympiacos senza fattore campo nelle prime due gare. Kaunas è una squadra che si conosce a memoria e che gioca con intelligenza, fiducia, cuore e attributi. Una piacevolissima new entry nella storia recente delle Final Four che sta conquistando tutta Europa grazie a un allenatore, il sempre ottimo Jasikevicius, capace di lasciare un’evidente impronta sul basket espresso da Pangos, Davies, Jankunas (alla sua prima F4 dopo 295 incontri di Eurolega) e compagnia cantante. È la dimostrazione che, dove non arriva il talento, può arrivarci un collettivo di giocatori sempre pronti a fare quel passaggio, quel tuffo o quell’aiuto difensivo in più per dare una mano ai compagni. Palla che gira, intensità sotto i tabelloni, corsa, tiri ben costruiti, difesa: vedere i prodi guerrieri di Saras sul parquet è una gioia per gli occhi. E nessuno, ma proprio nessuno, a ottobre si sarebbe immaginato un risultato del genere.

 

SPAZIO FINAL FOUR

Questi playoff hanno dimostrato che tutte le squadre hanno dei talloni d’Achille e che non c’è una netta favorita per la vittoria finale. Il CSKA e il Fenerbahce hanno qualcosa in più delle altre (specialmente in termini di profondità e fisicità), ma sulla partita secca basta qualche piccola sbavatura a condannarti. La Final Four, come spesso accade, sarà all’insegna dell’imprevedibilità che tanto ci piace.

Fenerbahce-Zalgiris (1-1 in stagione). Anche grazie al duello in panchina tra l’emergente Jasikevicius e l’esperto Obradovic (il serbo ha allenato il lituano ai tempi del Panathinaikos, il che rende la partita molto più romantica), la semifinale tra la cenerentola della stagione e i campioni in carica è probabilmente la più attesa. Lo Zalgiris ha già dimostrato di saper vincere contro una squadra che fa della difesa il suo punto forte (l’Olympiacos), ma il Fenerbahce ha degli atleti di altissimo livello che sono perfettamente in grado di stare dietro ai ritmi alti della compagine lituana. I turchi, per rispettare il pronostico, dovranno iniziare la partita con un approccio difensivo impeccabile, altrimenti Kaunas potrebbe trovare subito fiducia. E a quel punto il rischio di tornare sul Bosforo a secco è altissimo.

CSKA-Real (1-1 in stagione). Guardando la Regular Season, viene naturale dare per (stra) favorita la truppa di coach Itoudis. Bisogna però tenere conto che i Blancos non hanno mai giocato al completo, e contro i russi potrebbero finalmente esserlo (da valutare le condizioni di Campazzo). Mosca è una macchina quasi infallibile con il giusto mix di talento, esperienza e comprimari di lusso; in Regular Season è arrivata prima e tutti i suoi giocatori interpretano alla perfezione il proprio ruolo. Madrid è molto più “colorata”, istintiva, imprevedibile (nel bene e nel male). E inoltre ha un Luka Doncic in missione con due obiettivi in testa: riscattarsi dalla pessima Final Four dello scorso anno (forse la prima volta in cui è sembrato umano) e salutare l’Europa vincendo il trofeo più ambito. 

La razionalità mi porterebbe a pensare a una finale tra CSKA e Fenerbahce con la vittoria finale dei russi, ma si sa che “razionalità” e “FinalFour” sono due parole che non sono mai andate d’accordo. E voi davvero avete il coraggio di scommettere contro lo Zalgiris Kaunas delle meraviglie?

Buona Final Four a tutti, e un "in bocca in lupo" in più a Gigi Datome e Nicolò Melli: due orgogli italiani non solo per il loro livello di pallacanestro, ma per la serietà, i valori e l’impegno che ogni sera mettono sui parquet.

Fabrizio Fasanella