Le Gamberi Foods Forlì, l'entusiasmo dà forza

Forlì si prepara alla sfida playoff contro la Centrale del Latte Brescia
Fonte: Il Resto del Carlino
Amedeo Tessitori
Amedeo Tessitori

FORLÌ

A VOLTE, l’ultima giornata di campionato è una partita senza storia, priva di pathos. Spesso il risultato non conta e gli esiti della stagione sono già segnati, dando vita a una domenica sportiva piuttosto scialba. No, non questa volta. Sul campo del Pala Credito si è visto di tutto, si è visto Musso e compagni volare con la pipa in bocca sul +20, salvo dilapidare il vantaggio in poco più di 10’. Poi vincerla un’altra volta, in volata, grazie ai canestri di Tessitori e di un redivivo Spencer. Cardiopalma anche su altri campi: le due capoliste sconfitte entrambe, Bologna suicida contro Ferentino che si gioca il playoff all’ultimo minuto, complice la vittoria supplementare di Scafati. Forlì che per tutto il primo tempo è, in prospettiva, accoppiata a Brescia, nel terzo quarto è improvvisamente sesta. A un certo punto, addirittura, i risultati rischiavano di incrociare la squadra di Dell’Agnello a una Barcellona incredibilmente sotto.
 

MA ALLA FINE, l’avversario del playoff sarà Brescia. La Leonessa, che nell’ultimo turno si è sbarazzata senza troppi patemi di Trento, è sicuramente un avversario pericoloso, ma, risultati alla mano, potrà dar vita ad una sfida molto interessante contro Le Gamberi.
Innanzitutto, per i precedenti in stagione: seppur sempre al fotofinish, tanto all’andata (93-97) quanto al ritorno (85-83) ad avere la meglio sono sempre stati i romagnoli, al termine di partite tanto tirate quanto vibranti. A pensarla così è anche il coach dei lombardi, Alberto Martelossi, che ha definito Forlì una bestia nera e che si è detto preoccupato dall’incrocio contro Roderick e compagni. Due squadre agli antipodi come filosofia e come costruzione quelle che si incontreranno a partire da domenica al San Filippo: da una parte c’è Brescia, che ha ben dieci giocatori che stanno in campo almeno 10’, ma che produce gran parte del proprio gioco con il suo quintetto. Solo 14 sono i punti di media che la panchina lombarda produce, spalmata su ben cinque giocatori.
 

DALL’ALTRA c’è una Forlì più corta, che meglio distribuisce cifre e responsabilità e che, anche in assenza del proprio leader designato, ossia Roderick, ha dimostrato di poter giocare una buona pallacanestro e di conquistare risultati importanti. Altro tema interessante sarà la sfida sotto canestro: da una parte un pacchetto lunghi molto fisico e a suo agio vicino a canestro come quello forlivese, contro giocatori come Brkic e Barlos che fanno della loro doppia dimensione, fronte e spalle a canestro, il loro punto di forza.

Valerio Rustignoli