Alla Tezenis Verona mancano fischi e punti

Il GM Giuliani analizza il momento dei giallo-blu' dopo il ko interno con Trento e sottolinea l'operato arbitrale.
05.04.2013 16:27 di Lorenzo Belli   vedi letture
Fonte: L'Arena di Verona
Alla Tezenis Verona mancano fischi e punti

Cornuta e mazziata. La Tezenis Verona si ritrova con una sconfitta - quella di venerdì contro Trento - non immeritata ma giunta alla fine di un match rovente, rovinato da decisioni arbitrali confuse e spesso contraddittorie. E con una multa di 333 euro da pagare per «le offese collettive sporadiche del pubblico agli arbitri». Nel mirino del pubblico gialloblù sono finiti Gianni Caroti, Cristian Borgo e Maurizio Pascotto. Soprattutto quest’ultimo, in verità: arrivato all´ultimo momento per sostituire il già designato Nicola Beneduce, si è reso protagonista di alcuni fischi tutti anti Verona nei momenti topici del match che non potevano non essere sottolineati dal pubblico di casa. Lo sfondamento in attacco di Shane Lawal, ad esempio, con Luca Garri che è crollato a terra manco fosse stato abbattuto da una mitragliata. O quello successivo di Mickey McConnel in penetrazione quando il punteggio era in bilico ed alla sirena mancavano secondi e non più minuti.


PUBBLICO APPASSIONATO MA CORRETTO. «La cosa incredibile è che il PalaOlimpia non è certo uno di quei palazzetti che intimidisce gli arbitri. Anzi», commenta il general manager della Scaligera Alessandro Giuliani. «Per carità: abbiamo un pubblico appassionato e competente che ci sta aiutando come non mai in questa corsa verso i play off. E non smetterò mai di ringraziarlo. Ma certamente un arbitro che viene designato a Verona non nutre timori per la sua trasferta». Altri sono i campi roventi: si pensi solo alle quattro giornate di squalifica scontate in questo campionato dalla Sigma Barcellona. «Fa sorridere che Verona sia stata l´unica società di LegaDue multata», continua Giuliani. «Al PalaOlimpia un giudice di gara arbitra in tranquillità. Ecco: non vorrei che si sentissero troppo tranquilli, che fischiassero con meno concentrazione perché tanto a Verona si può fare. Come dirigenza non siamo avvezzi alle proteste eclatanti, ma forse è giunto il momento di mettere un punto».

CIFRE ESAURIENTI. E magari riflettere su certi numeri. La Tezenis Verona è la squadra di LegaDue che ha subito meno falli (406) e battuto meni tiri liberi (327). «Eppure lo scorso anno negli Usa Westbrook ed in LegaDue McConnell prendevano un sacco di falli ed andavano spessissimo in lunetta», sottolinea Giuliani. «Nel finale del match con Trento hanno tentato quattro o cinque penetrazioni finendo per terra senza che ci fosse un solo fischio. Ho l´impressione che i nostri giocatori siano troppo buoni e giovani da non essere così scaltri da farsi fischiare certi falli. Va bene così. Ma nella fase decisiva della regular season chiediamo una maggiore attenzione e concentrazione. Ed anche più disponibilità al dialogo tra arbitri ed allenatori. In A1 è normale che un coach chieda spiegazioni, anche in maniera cruda: ed i giudici di gara non temono il confronto. In LegaDue questo accade molto meno. E da questo punto di vista Ramagli, abituato appunto alla serie superiore, sta scontando qualcosa».

QUATTRO TRASFERTE. Chi non deve comunque scontare nulla è la Tezenis attesa dalle ultime sei giornate della regular season. Quattro di queste dovranno essere giocate in trasferta: a cominciare dalle prossime due contro l´Fmc Ferentino e la Givova Scafati. Nello sprint decisivo Verona non è messa male. Ma non può non guardarsi alle spalle. «Mi dà molto fastidio aver perso venerdì scorso con Trento», ammette ancora Giuliani. «Era una partita che se vinta poteva praticamente aprirci le porte dei playoff. Ma dispiace anche perché ci siamo arrivati con un´altra settimana di allenamenti complicati dalle troppe assenze: e lo si è visto in quel primo quarto. Però mi ha soddisfatto la reazione della squadra: ci hanno provato fino alla fine e a momenti riuscivano anche a vincere».

IL «FATTORE C». È mancata un po´ di lucidità, qualche fischio ma anche il «fattore C». «In effetti quest´anno non ci riesce proprio a vincere una partita per un colpo di fortuna», ribadisce il general manager scaligero. «Solitamente durante una stagione capita di portare a casa due punti non proprio meritati ed arrivati grazie ad una giocata o alla fine di una serie di circostanze favorevoli...». In effetti i 22 punti che Verona ha in classifica sono il frutto di prestazioni maiuscole: quando non hanno giocato bene i gialloblù hanno sempre perso. E qualche volta hanno perso anche giocando bene.