Galli e il rush salvezza della Vuelle: Si parte da Avellino

«Non essere più ultimi aiuta. Domenica si tenta l'impresa. L'assenza di Moore pesa, ma Clarke ci sta aiutando a metabolizzarla. Braun è il giocatore che ci mancava"
14.04.2018 10:00 di  Massimo Roca   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Galli e il rush salvezza della Vuelle: Si parte da Avellino

Quello di Pesaro è un nuovo esordio per Massimo Galli. Il cinquantottenne varesino, per tutti Cedro, è subentrato a Spiro Leka da due giornate. Sconfitta all’esordio contro la “sua” Varese e poi successo fondamentale al supplementare contro Pistoia, grazie al quale la Vuelle ha abbandonato l’ultimo posto in classifica. Domenica al PalaDelMauro c’è la prima di cinque battaglie a distanza con Capo d’Orlando. I siciliani, con la novità Mazzon in panchina, proveranno a rialzarsi dalla crisi profonda di 14 sconfitte consecutive: Pesaro ha il vantaggio di due punti in più, ma lo svantaggio nel confronto diretto.

Galli, è la terza volta che le capita di subentrare al suo capo allenatore. E’ successo a Varese con Recalcati, a Rimini con Giampiero Ticchi. Come sta vivendo questa nuova avventura?

“Con grande senso di responsabilità. Non è facile subentrare in una piazza storica come Pesaro in un momento delicato e decisivo della stagione. Sto dando e darò tutto me stesso per arrivare al traguardo della salvezza. In queste prime due settimane i ragazzi mi stanno seguendo. L’hanno dimostrato conquistando due punti d’oro contro Pistoia”.

Stagione non facile. Oltre al budget ridotto, si è messa anche un po’ di sfortuna. L’ultima tegola è l’infortunio di Dallas Moore, vice capocannoniere del campionato. Cosa cambia senza di lui?

“Fare a meno del punto di riferimento offensivo non è mai facile. E’ l’ennesima situazione avversa che arriva dopo i tanti problemi avuti soprattutto nel ruolo di ala piccola. Il ritorno a Pesaro di Rotnei Clarke, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, ci ha permesso di metabolizzare il colpo. Appena arrivato dall’Australia non era al meglio. Oggi anche lui ci sta dando un contributo importante. I suoi 8 punti realizzati nel supplementare contro Pistoia ne sono la dimostrazione”.

Avevate bisogno di una dimensione perimetrale che l’ultimo arrivo Taylor Braun ha palesato di potervi dare già dall’esordio contro Pistoia…

L’ultima avversità ci ha privato di un giocatore, come Moore, da quasi 20 punti a partita, ma ci ha permesso di coprire una lacuna evidente nel ruolo di ala piccola. Quest’anno, per noi, è stato un ruolo maledetto: prima il rifiuto estivo di Zack Irvin, poi l’infortunio alla mano del sostituto Mario Little, quindi la soluzione tampone di Kuksiks e poi l’apporto non in linea con le aspettative dello stesso Little al suo rientro”.

Nelle emergenze sul perimetro avete scoperto Pablo Bertone…

“E’ un giocatore che mette sempre il cuore. Dà sempre il 100%. E’ alla prima esperienza italiana, la seconda in Europa. Deve pulire tatticamente il suo gioco e potrà trovare una collocazione stabile di buon livello nel nostro campionato”.

Omogbo e Mika sono i vostri punti fermi sotto canestro. Entrambi con caratteristiche interne e con storie personali molto particolari alle spalle, Vi stanno sorprendendo?

“Il budget a disposizione ci costringe a scommettere su giocatori che hanno ambizione e voglia di migliorarsi. Mika è stato più continuo di Omogbo. Il nigeriano ha grandi margini di miglioramento dal punto di vista tecnico. Mette grande energia e fisicità, Nelle ultime settimane si sta sforzando di dare il meglio di sé pur con alti e bassi”.

Lotta a due con Capo d’Orlando. Calendario speculare con tre gare fuori e due in casa per entrambe e tre avversarie in comune: Avellino, Cantù e Venezia. Negli ultimi cinque anni siete arrivati quattro volte penultimi, sarà così anche quest’anno?

“Oggi guardiamo al futuro con più ottimismo. Dopo tre mesi non siamo più ultimi in classifica e non siamo costretti a vincere una partita in più dei nostri avversari diretti. Sarà una lotta fino all’ultima giornata. La differenza la faranno i dettagli. Come è accaduto la scorsa domenica con il canestro allo scadere di Okoye di Varese che ha decretato la sconfitta di Capo d’Orlando. E’ un calendario difficile per entrambi, il nostro leggermente più ostico perché dovremo affrontare anche Milano. Noi chiuderemo a Sassari e Capo d’Orlando a Cremona. Bisognerà capire se l’ultima gara sarà decisiva e con quali obiettivi arriveranno le nostre avversarie”.

Cosa apprezza della Sidigas Avellino?

“E’ una legittima pretendente alla finale scudetto. il suo percorso è stato condizionato da tanti infortuni. E’ completa in tutti i reparti. Ha profondità, talento, fisicità. Ha deluso in poche circostanze quest’anno: in Coppa Italia ed in un match già vinto, ma buttato via nel finale a Cantù. L’obiettivo della Fiba Europe ed il recente successo convincente su Cremona forse hanno aperto una nuova fase”.

Nella gara di andata pagaste la falsa partenza. Era una formazione diversa con Moore e Kuksiks. Cosa fare domenica per restare in partita?

“Non vinciamo in trasferta dalla seconda giornata di campionato a Reggio Emilia. Spesso abbiamo subito scarti troppo ampi. Abbiamo la necessità di restare solidi dal punto di vista difensivo. In attacco proveremo a giocare semplice, cercando di trovare il vantaggio nei mis match che possono esserci favorevoli. L’approccio alla gara resta fondamentale: restare attaccati nonostante la profondità differente di roster è il nostro primo obiettivo”.