LBA - Sandro Gamba "Più pressione per far partire il contropiede col CSKA"

LBA - Sandro Gamba "Più pressione per far partire il contropiede col CSKA"

Il contributo settimanale alla pallacanestro italiana da parte di Sandro Gamba arriva con la consueta regolarità sulle pagine de La Repubblica edizione Milano: "Da molti è stato ignorato e generalmente viene snobbato, quando c'è da distribuire voti altissimi o scegliere l'mvp delle partite, ma anche questa volta il segreto meglio custodito della vittoria dell'Olimpia in casa Virtus si chiama Kyle Hines. 

Che pure aveva cominciato in difficoltà su Gamble. E nel finale, ma a giochi ormai fatti, ha concesso qualcosa a Hunter, l'altro suo avversario. Ma guardate la sua continuità durante la partita, la conoscenza di ogni trucco del mestiere del lungo, la qualità dei suoi raddoppi e dei suoi cambi ­ Teodosic ha segnato 0 nel secondo tempo - e come lo faccia anche quando vede poco il pallone, sapendo che nessuno gli chiederà cose speciali in attacco. 

Ma è sempre tosto, salta molto, ha posizione, che per un lungo è il sale. I rimbalzi (13 questa volta, e Bologna ne aveva presi tanti offensivi nel primo tempo) sembra gli cadano in mano, ma non è mai così. Va a prenderli, va incontro alla palla, «meet the ball», come insegnavano i vecchi coach americani al college. Un lavoratore che non sgarra sui fondamentali. 

Quando va in panchina, la squadra ha questo senso di sbilanciamento. Quando è in campo, pur non essendo uno scienziato del gioco, lo conosce e dà presenza, impatto. Subito. Una dote che aveva Dino Meneghin. E, come rimbalzista, mi ricorda Bob McAdoo, che pure era conosciuto per il suo talento, ma ne prendeva una valanga, quando contava. 

L'esempio di Hines è quello che Messina vorrebbe vedere sempre in campo. La pietra angolare di una vera "team defence", di una difesa di squadra che sia aggressiva non solo nell'atteggiamento, che non aspetti la circolazione di palla altrui, che impedisca i ribaltamenti di lato, e possa aprire il contropiede. Cosa che l'Armani ultimamente sta cercando poco, pur avendo uomini adattissimi come Shields, Rodriguez e lo stesso Datome per farlo con continuità. 

A Bologna l'idea era quella di controllare il ritmo, di non far accendere mai il talento dei tiratori della Segafredo ed è stata l'idea corretta. Domani, contro il Cska, non sarebbe male vedere invece dei cambi di ritmo, accelerazioni che possano anticipare la difesa schierata, e quella russa è bella grossa e atletica, proprio un brutto cliente. 

E sono curioso, tanti tifosi lo sono, di vedere come verrà marcato Mike James, di cui tutti ricordano il talento e gli umori a Milano. Io sono sempre stato dell'idea, contro i grandi attaccanti, di pressarli e anticiparli, magari distrarti, far sentire i contatti "nose to nose". Mai lasciarli sfogare. Mai farli accendere, che poi accendono tutti i loro compagni.