FIP - Il quorum di Abodi per l'elezione del presidente piace a Petrucci

FIP - Il quorum di Abodi per l'elezione del presidente piace a Petrucci

Nell'inchiesta di Michele Spiezia di qualche giorno fa si era raccontato che nell'ultimo Consiglio federale della FIP, senza informare la pallacanestro italiana del tema nel comunicato stampa redatto successivamente, il presidente Gianni Petrucci aveva messo in approvazione "una modifica nello statuto Federbasket senza aspettare però che il Consiglio Nazionale del Coni approvi nella riunione del 21 dicembre i principi informatori cui le federazioni devono adeguarsi." Lo scopo è stato quello di eliminare dal conteggio dei voti espressi nella prossima elezione del presidente del 2024 il peso in percentuale dei voti nulli e delle schede bianche, in modo da far raggiungere a Petrucci più facilmente quel 66,6% dei voti necessari per fargli avere il quarto mandato. E puntualmente la previsione di Spiezia si è materializzata.

Al Consiglio Nazionale del 21 dicembre, secondo un resoconto pubblicato da Tuttosport, tra le proposte presentate dal ministro Andrea Abodi c’è stata anche quella del quorum da raggiungere per i presidenti che si vogliono ricandidare dopo il terzo mandato consecutivo. E si è dimostrato che Abodi e Petrucci viaggiano a braccetto. Secondo il ministro lo sbarramento dovrà essere dei 2/3 dei voti validamente espressi, ma nel caso in cui il presidente dal quarto mandato non raggiunga il quorum, l’assemblea sarà sciolta e procederà a nuova elezione a cui però non potrà partecipare. Per chi non conoscesse il diritto, "validamente espressi" significa non conteggiare i voti nulli e le schede bianche. Esattamente il desiderio messo nero su bianco dal Consiglio federale FIP: senza un candidato alternativo, di cui non si vede la figura all'orizzonte, agli elettori sarà esclusa la possibilità di evitare la quarta conferma di Petrucci attraverso i voti nulli e le schede bianche. 

Adesso ci aspettiamo che si realizzi anche l’ipotesi - che rimane sempre sul tavolo - di includere il Coni nella possibilità di un quarto mandato con maggioranza qualificata come per i presidenti federali realizzando la conferma di Malagò per il prossimo quadriennio. E che anche le richieste di un vice presidente di genere diverso e di un secondo vice under 35 vengano bocciate dal documento di analisi che il Consiglio Nazionale del Coni andrà a preparare con una motivazione elucubrata ad hoc. Teoricamente ad Abodi resterebbe l’ultima parola, ma così non ci sarà mediazione e nemmeno il problema di salvare la faccia.