Brutte notizie per i sognatori, Ray Allen verso il ritiro

Per i romantici della pallacanestro a stelle e striscie, il ritorno di Ray Allen al basket giocato è da considerarsi ormai cosa quasi irrealizzabile. La notizia non è ancora stata confermata dal giocatore stesso ma, secondo quanto riferito alla redazione di Pianetabasket.com, "Candyman" sarebbe intenzionato ad appendere definitivamente le scarpe al chiodo. L'ex stella dei Miami Heat, fermo da due anni per scelta, nel mese di luglio - tramite il proprio agente - aveva avuto dei contatti con Cleveland, San Antonio, Los Angeles Clippers e Golden State Warriors. Con quest'ultimi favoriti sul cecchino californiano classe '75. Poi, soltanto poche settimane fa, un'altra notizia aveva scaldato i cuori dei fans di "He got game": Ray Allen voleva tornare in NBA per davvero, preferibilmente a Milwaukee o Boston. Entrambe le franchigie hanno significato tantissimo per la carriera della guardia 41enne, comprensibile dunque la sua volontà di firmare per una di esse. Con i Bucks, Allen, esordì nella lega, giocandoci per sette stagioni dal 1996 al 2003. Con i "Cervi" disputò 494 partite, segnando quasi 10.000 punti. Mentre con i Celtics vinse il suo primo anello della carriera, nel 2008, in compagnia di Kevin Garnett e Paul Pierce, con i quali Allen formava lo storico trio dei "Big three". Oltre a queste due franchigie - sempre nelle scorse settimane - anche la suggestione Knicks, con Spike Lee (regista proprio della pellicola "He got game") a fare da intermediario.

LA SVOLTA... NEGATIVA
A distruggere il sogno di rivedere Allen sui parquet americani, sempre che l'esterno non cambi idea per l'ennesima volta (e noi ne saremmo soltanto felici), ci ha pensato proprio Milwaukee. I Bucks nelle scorse ore si sono assicurati le prestazioni del veterano Jason Terry, chiudendo per il momento le porte a sua maestà Ray Allen. Difficile infatti, come confermato proprio alla nostra redazione, immaginare che Milwaukee decida di firmare un altro giocatore sulla quarantina (Terry ne farà 39 a settembre, Allen ne ha compiuti 41 da poco).

ALLEN CHIAMA, BOSTON (NON) RISPONDE
Tolta Milwaukee, resta Boston. I Celtics sembrano intenzionati a non farsi sedurre dalle avances di "Candyman", complice la volontà di ricostruire - con gli anni - e di tornare una contender di primissima fascia. Discorso che, in fin dei conti, va a braccetto con quanto dichiarato dal giocatore in passato: "Non voglio necessariamente una squadra da titolo - ha dichiarato Allen - ma allo stesso tempo non voglio firmare per una squadra in fase di ricostruzione, perchè a quel punto avrebbe avuto più senso ritirarsi subito". Dunque, anche in questo caso, dobbiamo scartare l'ipotesi Boston.

LA GRANDE MELA
Cosa resta, chi resta? New York. I Knicks sono un'eventualità ma c'è davvero una possibilità minima che le due parti si giurino fedeltà. I motivi sono di natura economica, firmare Allen non vorrebbe dire sborsare fior fior di milioni, anzi tutt'altro (contratto al minimo salariale), ma i Knicks non hanno neanche quei pochi "spicci" per pensare di provarci sul serio. Volendo i soldi ci sarebbero anche ma i contratti di Rose, Noah, Porzingis e Anthony peserebbero davvero molto, soprattutto quelli degli ultimi arrivati. E poi la franchigia newyorkese - notizia delle ultime ore - sembrerrebbe intenzionata a buttarsi su quel folle di Lance Stephenson, soprannominato "Born Ready". L'ex Indiana Pacers, proprio come nel caso di Terry a Milwaukee, andrebbe ad occupare il ruolo che sarebbe dovuto andare a Ray Allen. Difficile, dunque, pensare che Allen possa trovare una squadra alle sue condizioni. Per quello che ne sappiamo noi di Pianetabasket.com, il giocatore sembra aver perso quell'entusiasmo che lo aveva contraddistinto in questi mesi e potrebbe davvero dire addio al basket da un momento all'altro. I fatti precedentemente elencati , purtroppo, ci confermano quanto riferito dalle nostre fonti. Attendiamo sviluppi...


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