Molin: "Reyer, una squadra con tantissimo talento"

Fonte: gazzetta di caserta
Molin: "Reyer, una squadra con tantissimo talento"

Calmo e pacato come al solito; cosi si è presentato coach Lele Molin alla conferenza stampa che apre ufficialmente la stagione e dove ovviamente il tema principale sulla base del quale si è sviluppato il tutto, è stato la Reyer Venezia. Un tema sviscerato sotto tanti punti di vista, sfaccettature e considerazioni: dai protagonisti in bianconero a quelli lagunari, dagli aspetti tecnici a quelle personali ed emozionali per un face to face a 360 gradi. «Ovviamente ora si fa sul serio - ha esordito il timoniere mestrino -quella che abbiamo effettuato è stata la prima vera settimana in cui oltre all'avversario e alla preparazione della partita, questi temi sono stati utilizzati per arrivare ad uno scopo ben preciso: i due punti. Il basket d'estate in cui si pensava anche ad altro è finito, ora la posta in palio gioca il suo importante valore e di questo ne dobbiamo avere grande considerazione. E' logico sentire quel pizzico di emozione e di ansia da prestazione come normale che sia ogni qual volta si inizia qualcosa di nuovo. Cosi è nella vita cosi è nella pallacanestro; la domanda che ci si pone ogni volta è quella di chiedersi se si è all'altezza della situazione. Per me poi il tutto ha un sapore particolare soprattutto perché per la prima volta da capo allenatore in LegaA, ma se proprio dovessi descrivere il mio stato d'animo, direi che sono più emozionato che ansioso, dove l'ansia è legata principalmente alla voglia di iniziare e di arrivare a quella palla a due dalla quale poi deriveranno di volta in volta tutte le considerazioni del caso». Quindi come ci arriva Caserta a questo primo appuntamento? «Veniamo da sei settimane di preparazione e di basket giocato dove abbiamo provato tutto quello che c'era da provare ed ora siamo consapevoli di quello che dobbiamo fare, possiamo tare e quello che ancora ci manca come naturale che sia per una squadra che ha cambiato tantissimo in termini di giocatori, ma soprattutto nell'allenatore. In mente nostra abbiamo tutto chiaro, poi sarà il campo a dirci se siamo riusciti a metterlo a frutto nella pratica oltre che nella teoria». Sei settimane in cui comunque ci sono stati degli alti e bassi, certezze e punti interrogativi quale il tuo punto di vista... «Troppo facile dire che Mordente e Michelori sono delle certezze quando magari in campo ci sono dei momenti di difficoltà. Sono dei punti fermi e questo lo sappiamo, ma quello che mi aspetto di capire quella che può essere la maturità da paite di tutta la squadra in una sfida dove, come ho avuto modo di dire in precedenza, il risultato all'ultima sirena ha un valore importante. Ho definito nei giorni scorsi questa partita un esame di maturità, ma per un semplice motivo, siamo una squadra giovane e giochiamo conto) una squadra molto tattica e quindi riuscire a capire in ogni momento cosa fare contro le mosse degli avversai! ed avere la concentrazione e la capacità di restare lucidi per tutta la partita. Ripeto tutti sanno cosa fare e come vogliamo agire contro Venezia, poi sta a quello che facciamo in campo a dare il responso finale». Tra le incertezze ci sono stati poi Hannah e Moore.. «Hannah negli ultimi venti giorni ha fatto dei miglioramenti enormi. Di sicuro quello che abbiamo visto fino al Torneo di Caserta non è certo il giocatore che avevamo visto al momento di prenderlo. Però dal dopo Città di Caserta siamo soddisfatti di quello che ha fatto e ci auguriamo che possa essere il giocatore che abbiamo ammirato prima di sceglierlo. Per quanto riguarda Moore i timori sono sotto gli occhi di tutti cosi come le prestazioni, ma la risposta relativamente a Cameron è altrettanto semplice. E' un giocatore su cui abbiamo scommesso. Abbiamo deciso di puntare su di un progetto ovvero quello di coltivare un talento giovane invece di prenderne uno navigato che oltre un certo limite non poteva fare. E' ovvio che non posso leggere tutto quello che fa in maniera negativa o vedere tutto nero. Lui ha dei margini di miglioramento e sono sicuro che se viaggeremo nella stessa direzione le nostre aspettative saranno rispettate. Nei suoi confronti il nostro tempo di attesa può essere maggiore visto che abbiamo giocatori come Michelori, Brooks e Scott con cui mascherare i punti che ancora gli mancano ancora da migliorare». Passando alla Reyer che squadra si aspetta? «Una squadra che ha tantissimo talento e che sicuramente è nella parti alte della classifica almeno sulla carta. Una squadra con gli ulti- mi due migliori realizzatori di questo campionato come Smith e Taylor e quindi una squadra contro cui dovremo utilizzare la massima attenzione difensiva. Provare a limitare uno dei due sarebbe già un grande inizio. Dovremo evitare e lavorare forte in difesa per far si che questi due giocatori possano faticare di segnare con continuità. Sono una squadra grossa fisicamente nella prima parte di partita, ma che poi quando tutto si decide è sohta giocare con Smith da cinque e quindi in quel frangente potremmo avere la possibilità ai tenere botta. Detto questo, però, credo che il giocatore collante di tutto il gruppo sia Rosselli. Un giocatore sottovalutato, ma il vero ago della bilancia di questa squadra». In panchina c'è un coach molto meticoloso soprattutto in difesa, quale la chiave per neutralizzare i tanti cambi difensivi? «Leggere le situazioni che ci capitano di volta in volta, ma soprattutto evitare di perdere quell'aggressività e quell'istinto nell'attaccare e muovere la difesa che è fondamentale per una squadra come la nostra. Vitali? Un giocatore per la nostra chimica importante. E' il nostro tiratore e noi abbiamo bisogno di avere un giocatore sul parquet di cui gli avversari devono rispettare il tiro per aprire anche gli spazi ai nostri tanti atleti». Appello nei confronti del pubblico casertano? «Provo a prendere come esempio quello che è successo con la nazionale. Al di là del risultato finale quello che hanno trasmesso è l'orgoglio nei confronti della squadra. Quindi quello che posso dire è che sicuramente potemmo fare lo stesso ovvero rendere orgogliosi a fine partita i tifosi dell'attaccamento che questi ragazzi a questa maglia e a questa città».