LEGA A - Pancotto: "Che peccato, ci serviva una vittoria per la fiducia, ma la strada è giusta"

23.10.2016 21:43 di  Pietro Battaglia   vedi letture
LEGA A - Pancotto: "Che peccato, ci serviva una vittoria per la fiducia, ma la strada è giusta"

Un Coach Pancotto senza voce prende posto al tavolo della sala conferenze del Pala Ruffini: “Complimenti a Torino che ha vinto una battaglia, avendola costruita nel primo tempo per la fiducia e avendola conquistata alla fine per bravura ed esperienza. Nel primo tempo abbiamo concesso tutto, troppo, e questo ha dato fiducia ad una squadra che non ne ha bisogno rispetto a noi. Abbiamo poi fatto una grande rimonta: abbiamo buttato via le stampelle e giocato col cuore, sviluppando il nostro piano partita, ma soprattutto giocando con determinazione e cuore, cosa che avevo chiesto. Alla fine per qualche tiro libero e qualche rimbalzo si è poi decisa la partita. Abbiamo sbagliato 5 tiri aperti che hanno fatto differenza in una partita che siamo stati bravi a rimettere in piedi. Fai uno sforzo ancora maggiore per recuperare 18 punti, ma alla fine eravamo ancora lucidi. C’è mancato quel canestro o quella difesa, quel guizzo, per portare a casa la vittoria. Sono partite-fiducia queste, soprattutto dopo una rimonta così. Io ho detto ai miei giocatori alla fine della partita che sappiamo cosa dobbiamo fare, con il cuore che è sempre davanti a tutto. Poi è chiaro dobbiamo lavorare per ridurre il gap che adesso abbiamo con altre squadre”.
Abbiamo fatto una scelta coraggiosa per far crescere i giovani. Mi fa piacere il fatto che gi italiani hanno giocato quasi la metà dei minuti della partita. Adesso, però, vogliamo scrollarci di dosso questo momento negativo nei risultati, ma positivo per lo spirito che abbiamo che ci ha dato grande energia”.
Il primo tempo è stato troppo brutto, cosa è successo? “Noi domenica scorsa abbiamo fatto un bellissimo primo tempo e un brutto secondo. Dobbiamo trovare equilibrio per tutti i periodi. Dobbiamo sviluppare le dinamiche della squadra. Torino lo ha fatto, affidandosi a Poeta che ha fatto cose importanti. Nello spogliatoio nell’intervallo ho detto ai miei di giocare da incoscienti e da giovani quali sono. Pur dovendo sviluppare ancora alcune alternative, abbiamo dimostrato che possiamo fare un'ottima difesa e anche un ottimo attacco: le cifre parlano a nostro favore, abbiamo avuto percentuali migliori di Torino e siamo in  vantaggio per numeri di rimbalzi. Comunque abbiamo tenuto Torino a soli 74 punti nei regolamentari. Mancano dei risultati che ci diano fiducia, soprattutto per una squadra come la nostra la fiducia è fondamentale. Noi stiamo sviluppando le nostre forze, stiamo trovando le gerarchie e siamo supportati anche da spezzoni buoni di partita. Dobbiamo semplicemente completare il lavoro continuando su questa strada”.
aorino ha difeso molto forte su Torner e Holloway, che sono stati in difficoltà in alcuni frangenti. Però la squadra ha risposto in maniera positiva a questa difficoltà. “Gli altri hanno sviluppato un senso di responsabilità e mi fa piacere. Abbiamo due dei migliori realizzatori del campionato e le difese avversarie vanno a concentrare lì le loro attenzioni. Siamo riusciti a sviluppare le alternative che avevamo preparato, quindi stiamo sviluppando i nostri anticorpi”.
E’ stato soddisfatto della gestione dell’ultimo possesso, con isolamento di Turner? “Ci aspettavamo che il giocatore più importante si prendesse la responsabilità e così è stato. Sapete, una volta avevano chiesto a Magic Johnson  come mai perdesse tanti palloni importanti. Lui rispose che giocava solo palloni importanti. Alla fine questa partita è stata decisa da alcuni piccoli particolari, come dei tiri liberi. Ci stava che tirasse Turner alla fine, comunque”.
Come ha visto Amato? “Amato sta lavorando duro e sta crescendo tantissimo. Deve mangiare ancora tanti spaghetti scotti e  tanta pizza scondita. Però ha messo molta concentrazione difensiva e fa un ottimo lavoro, gliene do atto. Mai come oggi ha giocato tanto in serie A, penso. Comunque anche York è stato importante, così come Fabio Mian, per tanti aspetti. Concludo dicendo che noi l’anno scorso avevamo un playmaker della nazionale in quintetto, mentre Torino quest’anno ha un play della nazionale in panchina”.