Sacripanti e la rivoluzione di Cantù: «Stranieri e crescita degli italiani»

Le parole del coach dopo il successo al Trofeo Lombardia
23.09.2014 10:30 di  Alessandro Luigi Maggi   vedi letture
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Sacripanti e la rivoluzione di Cantù: «Stranieri e crescita degli italiani»

«Passare il primo turno di Eurocup, arrivare alle Final Eight di Coppa Italia e ai playoff: questi sono gli obiettivi di questa fase». Pino Sacripanti, coach e simbolo della Cantù dell’era Cremascoli, tiene i piedi per terra in un’intervista a La Gazzetta dello Sport dopo la vittoria al Trofeo Lombardia. Logico, dove la rivoluzione dei tempi della crisi, che ha portato all’addio di gente come Cusin, Aradori e Leunen. «Li avremmo tenuti tutti: Cusin è il miglior pivot italiano, ad Aradori sono legato a livello umano, ma economicamente non rientravano più nel nostro budget». Soluzione? «Abbandonare il 5+5 e aprire le frontiere». Giocatore per giocatore, il punto di vista del coach. Jones? «Giocatore meno ingombrante di Aradori, che libera spazio ad Abass». Laganà? «La nostra scommessa, vogliamo renderlo competitivo in 2-3 anni». Gentile? «Da valorizzare, Johnson-Odom è perfetto per la convivenza». Mbodj? «In ascesa, lo seguivamo dai tempi del college». Eric Williams? «La nostra scommessa, ha perso 30 chili in 4 mesi». Feldeine? «Ha rinunciato ad altre offerte più remunerative per costruirsi un mercato in Italia».