Meo Sacchetti: “È ora di portare rabbia e agonismo in campo”

Meo Sacchetti: “È ora di portare rabbia e agonismo in campo”

Questa sera nella Club House societaria di via Pietro Nenni, coach Meo Sacchetti ha incontrato i giornalisti di televisione, carta stampata e agenzie in vista del round 6 della regular season di Eurolega. Domani al PalaSerradimigni i suoi ragazzi affronteranno i turchi del Darussafaka Dogus nella prima giornata di ritorno: palla a due alle 21.

Il rimpianto della partita a Istanbul può essere la chiave per il riscatto domani?

“Domani affrontiamo una squadra diversa da quella incontrata a Istanbul, con tre giocatori che non c’erano: la guardia americana Scottie Wilbekin, Manu Markoishvili e Furkan Aldemir. È una squadra che si è evoluta e dal potenziale importante. Ovviamente noi abbiamo il dispiacere di come è andata all’andata. Affrontiamo questo scontro consapevoli di quanto appreso nei precedenti match, anche con Bamberg abbiamo toccato con mano che non basta stare un po’ in partita per giocare a questi livelli. Servono almeno cinque giocatori che diano il massimo per potercela giocare. Questa è la chiave. All’andata era stata dura a rimbalzo, vogliamo migliorare sotto questo aspetto”.

Dopo cinque round che idea si è fatto?

“Credo sia necessario trovare quel qualcosa di nuovo per vincere una sfida, sicuramente dobbiamo avere più continuità di rendimento nell’arco della partita. Attendo alcune risposte dal campo, sapete che io do molta fiducia ai miei giocatori: è il mio modo di cercare di tirare fuori il meglio ma adesso è il caso di dare spazio a chi merita”.

 Quanto pesa il momento delicato?

“Sinceramente in Eurolega pensavamo di giocarcela un po’ di più rispetto alla scorsa stagione, dove avevamo vinto una sola partita. Pensavamo di avere qualcosa in più, stiamo cercando di lavorare per trovare maggiore fluidità: vogliamo tornare a essere quella squadra vista inizio stagione e durante il precampionato. Ora è il momento di mettere in campo quella rabbia e quell’agonismo fondamentale per giocare in Europa: ogni tanto siamo un po’ rinunciatari e non va bene”.