Lega A - Reggio Emilia, le opinioni del DS Frosini fanno prudere le mani all'Associazione Giocatori

Lega A - Reggio Emilia, le opinioni del DS Frosini fanno prudere le mani all'Associazione Giocatori
© foto di foto Pasquale Cotugno

Ecco a seguire il comunicato stampa inviatoci dalla GIBA (associazione giocatori pallacanestro) che risponde alle dichiarazioni fatte dal Direttore sportivo della Grissin Bon Reggio Emilia Alessandro Frosini (qui) sulle prestazioni degli atleti italiani in forza al suo club.

In relazione alle dichiarazioni rilasciate dal direttore sportivo della società Pallacanestro Reggiana, Alessandro Frosini, secondo il quale: “Gli atleti italiani hanno pensato solo alle statistiche personali”, desideriamo evidenziare quanto segue.

Come Associazione Giocatori abbiamo sempre sostenuto e lodato il “progetto Reggio Emilia”, vantandolo come un virtuoso esempio di serietà e programmazione.

Siamo rimasti, pertanto, sconcertati dal fatto che un dirigente nazionale, peraltro ex atleta della Nazionale italiana, abbia espresso un giudizio sulla asserita condotta di atleti nostri associati, individuandoli genericamente come “gruppo di italiani”.

Riteniamo inaccettabile una dichiarazione di questo tenore, in cui si lanciano accuse specifiche generalizzando sui destinatari. Frosini faccia i nomi di quei ragazzi a cui si riferiva, in modo che gli stessi possano tutelarsi nelle sedi più adeguate.

Abbiamo chiesto l’intervento della Procura della Federazione Pallacanestro, per valutare la lesività delle sue parole nei confronti di altri tesserati e siamo disponibili fin da subito con i nostri legali per verificare, qualora gli atleti lo volessero, la possibilità di ricorrere in tutte le sedi a tutela dei propri interessi, comprese eventuali richieste di risarcimento danni.

Siamo profondamente convinti che “i giocatori italiani di Reggio Emilia” nessuno escluso, abbiano dato sempre il massimo senza pensare alle statistiche, ma lavorando con la professionalità che li contraddistingue.

Le ragioni di un mancato raggiungimento di risultati sportivi non possono essere scaricate in modo cosi inappropriato su un gruppo di persone, ledendone profondamente l’immagine e la credibilità professionale.