Nessuno ci dica che non lo avevamo detto...

Fonte: Tito Spiccia
Immagine realizzata da Alessandro Casalino
Immagine realizzata da Alessandro Casalino

Milanese di nascita, ma vigevanese di adozione, Tito Spiccia è stato dirigente della Nuova Pallacanestro Vigevano negli anni della A dilettanti a partire dall’estate del 2006, poi il legale che ha assistito la stessa società nel suo unico, difficilissimo ma ben disputato, campionato di professionismo. Sempre prendendo spunto dalla “sua” squadra, ha scritto due libri, coadiuvato dal giornalista Alessandro Carnevale. Il primo “Pensavamo scherzaste”, proprio a celebrazione della promozione in Legadue ed il secondo, “Non ci resta che ridere”, circa un anno dopo. Un modo di scrivere ironico e colorito, riproposto ora in questo suo intervento.

Nessuno ci dica che non lo avevamo detto. Rileggetevi il mio editoriale del 25 maggio: lo so, era una vera accozzaglia di pensieri. Ero confuso, perplesso, stordito dalle assurde decisioni di questo basket che Dino Meneghin e soci hanno progressivamente svuotato d'interesse. Il motore siamo noi, gli appassionati, pare se lo siano dimenticati. Adesso, dopo la storia della wild card, dopo la deludente performance della Nazionale, siamo al cospetto dell'ennesima farsa: Venezia aveva ragione, non per ragioni strettamente sportive, quando mai, piuttosto in forza d'un cavillo - così leggo nelle cronache - legato ai tempi per il versamento del premio di risultato da parte di Teramo. Riassumendo: Venezia può disputare la seria A, quella vera senza il Due .
Bene, tutti molto felici. Abbiamo ottenuto due campionati dispari, un temibile slittamento della stagione, ipotesi di ripescaggio dalla prima serie dilettantistica e una infinita serie di perplessità sulla posizione di Teramo. Per il resto tutto a posto, se c'è la salute c'è tutto. Solo un piccolissimo problema, forse due, tre (mila) al massimo.
Partiamo da lontano e riflettiamo insieme. Qualcuno di voi ha osservato le formazioni delle società dilettantistiche nate in estate? Nessuno di voi ha notato nulla? Se poni in essere regole che non hanno logica, ecco, crei campionati che non hanno logica. Mi spiego: andate a guardarvi chi gioca quest'anno nella Pallacanestro Bettinzoli Monticelli, di terza serie dilettanti, C1, C o DNC, chiamatela come vi pare. Vi aiuto: tra gli altri, Tanfoglio, Sconochini, Ochoa, De Marco, Becerra, Akrivos, Masieri. Chi conosce le minors ne comprenderà la forza, l'esorbitante (per la categoria) valore intrinseco. Qualcuno di loro, certo, non è più un ragazzino, tant'è gli atleti stessi non avevano alternativa: o scendo di livello o non trovo spazio. Attenzione, non parliamo di un singolo atleta che magari per questioni meramente economiche sceglie di scendere di livello, piuttosto, ecco, una vera e propria marea. L'effetto? Si abbassa il livello superiore, si alza per assurdo la categoria inferiore. Sicuramente, altra conseguenza, si fanno lievitare i costi (ottima idea visto che hanno chiuso poche società di recente).
Perché dico ciò? E' Semplice: in DNA vige la regola dei 5 under obbligatori, in DNB solo 2, in DNC ancora solo 2. Programmazione al contrario: salgo e smantello. Salgo e inserisco inesperienza abbassando il livello. Con ciò creiamo l'assurdo di una squadra di terza serie dilettanti tecnicamente superiore ad una di prima serie. Con ciò, ancora, l'assurdo di giovani ingabbiati in un campionato senza confronto con atleti più esperti, obbligati a giocare sino a quando resteranno nei parametri, abbandonati a se stessi quando l'età non li premierà più. Posso io presidente di una società di DNB mettere in atto un progetto di sviluppo della mia squadra se già so che l'anno successivo, in caso di promozione, la dovrò smantellare? Posso io presidente di DNA accettare che una volta ottenuta la promozione in LegAdue tutti i miei giovani debbano farsi da parte per poter competere con il piano di sopra che, non avendo tali obblighi, richiede un tasso di esperienza superiore? Crescono i giovani così? Secondo un volpone come Romano Petitti (oggi capo allenatore del Bakery Cortemaggiore di DNC), con il quale chiacchieravo poco tempo fa sul tema, ecco no, non proprio. Lui stesso mi diceva: "i giovani buoni, se sono buoni, aldilà degli obblighi di tesseramento hanno sempre trovato spazio e giocato. Di più, se sono buoni devono confrontarsi con atleti più esperti per crescere. Affrontare altri atleti inesperti come loro non eleva alcunché". Il ragionamento, a mio avviso, non fa una piega, la FIP, evidentemente, non è concorde.
Per ciò si sono create tante piccole idee vincenti come la wild card ed il premio di risultato. L'opinione di tanti tifosi? Niente, contuntubo come un'amichevole. L'urlata ed ululata opinione popolare che a suon di striscioni voleva che le emozioni del campo non fossero mercanteggiate, è stata ignorata. Si è deciso arbitrariamente che la wild card è idea geniale e meravigliosa e, come disse Dino Meneghin, evita anche l'effetto ascensore. Lo so, vi state chiedendo cosa sia ora questa cosa dell'ascensore. Come a scuola con il principio di Archimede (quello dei corpi e dei liquidi) oggi abbiamo il principio di Meneghin: ogni società neopromossa in una divisione superiore riceve una spinta verticale dall'alto di quella divisione verso il basso di quella da dove è venuta, in forza del solo essere neopromossa. In altre parole: retrocedi subito. Non ditemi che non è vero e non chiedetemi di commentare, primo perché non è il mio pensiero, secondo perché l'ho già fatto nel mio editoriale del 25 maggio. Torniamo punto e a capo, torniamo alle idee vincenti, alle ultime clamorose notizie che vogliono Venezia nel massimo campionato. Oibò, dispari la LegAdue, dispari la serie A. Pazienza? Insomma. Richiamo un paio di simpaticissime convenzioni tutt'ora in vigore tra FiP e Lege Professionistiche, con le quali al punto 2 lettera a) si stabilisce che il campionato dovrà essere sempre disputato da un numero di squadre pari. Ah, penserete, allora non solo la LegAdue come ho letto sui giornali? A vedere questa convenzione no, entrambe le leghe. Entrino le coppie e cominci la gara di liscio: buon divertimento.
L'effetto ascensore, sempre che esista, è stato di fatto creato da chi lo voleva eliminare. Già, mentre scrivo, si ha notizia che la società Orlandina Basket ha informato di aver comunicato alle tre leghe nazionali di pallacanestro Fip, Lnp e LegAdue, l’immediata disponibilità alla partecipazione al campionato di LegAdue e conseguentemente la stessa società ha ufficialmente richiesto il rinvio della gara di domenica contro Trento. Reggio Emilia vuole la restituzione del maltolto (così leggo, non so a cosa ci si riferisca) e si candida per il massimo campionato, così Veroli e chissà a ruota quante altre. Anche il mio condominio ci sta seriamente pensando. Stasera alle 21 c'è l'assemblea straordinaria. L'amministratore freme. Lo so già, qualcuno non vorrà pagare l'iscrizione e niente, non se ne farà nulla. Sarebbe un peccato perché coi tempi che corrono e questa lucida gestione della FIP, già mi vedevo playmaker di ragionamento in Eurolega.
Insomma vi ho annoiato con la digressione sui campionati dilettantistici, gli under, lo sviluppo dei giovani che non si sviluppano (se non nelle tasche di qualcuno), l'impossibilità di programmare (sono qui che aspetto di vedere come farà una società di DNA con 5 under a gestire i suoi 5 under in LegAdue in caso di ripescaggio dell'ultim'ora), l'osservazione sugli accordi tra FIP e Leghe che non prevedono la possibilità di campionati dispari (lo dico ora prima che una società se ne accorga alla terza giornata impugnando il collo di qualcuno), ho tralasciato i successi della Nazionale maggiore che sicuramente ha goduto di tutte queste idee meravigliose e vincenti. In conclusione vi ho lasciati lì, con mille dubbi e nemmeno una risposta.
Tranquilli, la risposta l'ha Meneghin. Dentro (ma ho paura che sia sbagliata).

 

 

La prima pagina è tratta dalla "Convenzione Fip-Lega A 2012", la seconda dalla "Convenzione Fip-Legadue 2012", entrambe in scadenza il 30 giugno 2012. Si può prendere visione dei documenti integrali al seguente indirizzo: http://www.fip.it/regolamenti.asp