Paolo Banchero e Tam Tam Basketball: destini paralleli, ma opposti

11.11.2021 09:42 di  Paolo Corio  Twitter:    vedi letture
Paolo Banchero e Tam Tam Basketball: destini paralleli, ma opposti
© foto di tamtambasketball.org

Storia di una decina d’anni fa, giusto per dire che quello di cui stiamo per andare a parlare è tutto fuorché una novità. Seduti al tavolino di un McDonald’s nel centro di Milano vediamo arrivare tre studenti, zainetto in spalla: una ragazza di colore, un ragazzo dai tratti chiaramente orientali e un’altra ragazza mulatta. “Ooh, è tuuttoo pieenoo, andiaamo di sopraa?”, esclama una. “Eh nooo, f###aa!, soopraa non mi piaacee nieentee”, risponde il fanciullo. Roba da milanese imbruttito, anzi… da milanese integrato: volti di altre latitudini, vocali aperte all’inverosimile con lo stesso accento che ci faceva prendere in giro da bolognesi, romani e giù scendendo quando con gli amici si andava al mare nell’ormai secolo scorso.

Ogni volta che leggiamo dei ragazzi del Tam Tam Basketball, ma non solo di loro, ci torna in mente quella scena da McDonald’s: perché se è giusto e anzi doveroso che ciascuno rimanga legato alle proprie origini, è altrettanto vero che ciascuno appartiene anche al contesto in cui vive e alla lingua che lo caratterizza. Non è questione di “ius soli” o meno, ma di realtà quotidiana e per i più giovani soprattutto di formazione e integrazione scolastica. La stessa che contraddistingue appunto i ragazzi del Tam Tam Basketball, che presumibilmente avranno un accento più casertano che milanese, ma che sono esattamente uguali a quei tre ragazzini di McDonald’s. Ma ai quali il Tar, dando ragione alla Fip e alle sue regole che non ammettono deroghe (salvo nel controllo dei bilanci di certi club, come certifica un recente passato), nega ora la possibilità di giocare a pallacanestro in un campionato nazionale.

In un intreccio di storie diverse ma in fondo uguali, la notizia arriva in parallelo a quella del super-esordio in Ncaa con la prestigiosa maglia di Duke della futura stella Nba Paolo Banchero. Che ha padre italiano e cittadinanza italiana, ma che in Italia non c’è mai stato e di italiano non spiccica una parola o quasi: in pratica il negativo fotografico dei ragazzi del Tam Tam Basketball, ma già con la maglia azzurra assicurata se solo in un prossimo futuro accetterà di indossarla come dichiarato ai tempi dell’high-school. Dove vogliamo arrivare? Da nessuna parte, forse, ma il contrasto stride come tutte le ingiustizie, anche se non è ovviamente colpa dell'iper-talentuoso Paolo Banchero, al quale auguriamo il miglior futuro oltreoceano così come con la canotta della nostra Nazionale. E il quale - ci piace pensare - sarebbe probabilmente il primo a essere felice di ritrovarsi qualcuno dei ragazzi del Tam Tam Basketball come compagno di squadra nell’Italia del futuro: quella che la Fip ostinatamente continua a voler ignorare. (Paolo Corio)