Una volta Napoli aveva la Partenope e l'Ignis Sud

(Sandro Spinetti) - Che il nostro basket fosse in crisi organizzativa, strutturale ed economica era abbastanza palese da tempo, ma l’ulteriore declino di questi ultimi tempi ed i negativi riflessi di tante scelte azzardate, erano meno prevedibili e non certo auspicabili in questa entità.
I segnali, purtroppo, c’erano tutti: dalle Società storiche che fallivano, altre che tornavano nei dilettanti, giovanili che non producevano più ed un basket aggrappato alle legioni straniere.
Ma per camuffare queste scelleraggini ecco pronte la compravendita del titolo sportivo, il fondi e risali, il trasferisci e ricicla complici regolamenti ad hoc che anche i ciechi e tantissimi sordi avrebbero visto e sentito come fallimentari alchimie.
Ma se come si dice, il sordo più sordo è quello che non vuol sentire, il cieco più cieco è quello che non vuol vedere: nel Sistema basket, purtroppo, troppi hanno perso la vista e l’udito e sono divenuti del tutto sordi e completamente ciechi.
La cancellazione di Napoli, a suo tempo Partenope Napoli, poi Battipaglia-Napoli, poi Rieti-Napoli ed ora S. Antimo-Napoli, sono un pesante schiaffo alla credibilità del nostro basket ed una mortificazione sportiva che Napoli e la Pallacanestro Italiana non meritavano.
Una città ebbra di calcio, ma per anni innamorata anche della pallacanestro, con la Partenope dei Cavalli di Bronzo o la Ignis Sud del Paalzzone dei Vittori, Gavagnin e Maggetti, al cui fianco emergevano scugnizzi quali Fucile ed Angori, più tardi i 3 Fratelli Errico, Cohen e Scodavolpe.
Ma anche una Società che non ha accettato il declino e che ha avuto sussulti oltre le sue flebili forze ed una Dirigenza che si è intestardita a voler sentirsi grande, quando i tempi e le risorse imponevano almeno una “pausa” di riflessione.
Poi Napoli è passata in mano ad avventurieri, taluni anche animati da qualche passione, ma i più spinti solo dal desiderio di apparire, di soddisfare la loro vanagloria e di fare affari; aiutati in questo da artifizi regolamentari, fusioni e connubi, trasferimenti e deroghe, scritti e disegnati da una Federazione ostaggio delle Leghe e da Leghe ostaggio di un artificioso ed autoreferenziale potere.
Tutte queste alchimie e tutta questa smania di essere, a Napoli hanno prodotto 4 episodi di assoluta “vergogna sportiva”, che oggi non ha colpevoli (come sempre in Italia), ma delle accertate e raggirate vittime.
Vittime che rispondono ai nomi degli Atleti, dei Tecnici e dei Collaboratori, che non solo hanno perso posto e stipendio, ma hanno vissuto un incubo sportivo lesivo della loro dignità e del loro presente.
Una vergogna che andava evitata a monte e non duramente sanzionata a valle.
Ma quali garanzie ha dato Napoli, in versione S. Antimo, per essere ammessa in Lega2 ?
E con quali titoli la Lega pretende di continuare ad esistere se non sa gestire 14 Squadre ?
Ma cosa pretendiamo dalle nostre Istituzioni Sportive, se siamo in un Paese che celebra in televisione tutti i giorni una vergogna ancora più grande: quella della politica ?
Cosa vogliamo da un Basket che, per sentirsi grande, fa debiti per importare, tagliare e cucire, dimenticando che per consumare bisogna prima produrre ?
E cosa vogliamo da un Sistema che tra pretestuose Leghe, una incerta F.I.P e tanti procuratori, ha fatto della Pallacanestro Italiana un pianeta di evidenti interessi ?
Lo scorso anno la A1 zoppa, ora Lega2 dispari, con evidenti squilibri tecnici all’interno del Campionato senza retrocesioni (una bella novità..., mentre anche la A1 femminile gioca ad 11 squadre e si inventa la A3 per compensare….
Ora Napoli non c’è più, ma c’è pericolo che Napoli risorga come un’araba fenice se potrà ancora acquistare un altro titolo, se sfrutterà una compiacente regola, se opererà una nuova fusione o si proporrà per il primo campionato di……
La speranza di chi ama questo gioco e che non si debba vivere una 5^ Commedia degna del Teatro di Pulcinella (con grande rispetto e stima per la maschera partenopea).
La Napoli cestistica, quella degli anni ’60 e ’70 ci manca e manca a tutti gli appassionati di Pallacanestro ed il nostro auspicio è che si rifondi tutto con lo spirito, la passione e l’equilibrio di quei più “poveri”, ma ricchissimi anni !
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