Con Simone e Dino... c'è anche Angelo Barnaba Il "nuovo" che mancava...

20.03.2010 13:08 di  Roberto Bernardini   vedi letture
Fonte: Momento Basket
Angelo Barnaba
Angelo Barnaba
© foto di Foto da basketnet.it

43 anni appena compiuti è già tanto di basket... Uno dell'ambiente per questa nostra nazionale che scotta in modo totale, che potrebbe essere scomoda, che potrebbe non vincere ancora, che potrebbe creare guai su guai. Ma lui si trova a suo agio con la canotta di Azzurra, con quella degli Azzurrini che ormai conosce da diverso tempo per averci lavorato anche in prima persona. Cerchiamo di conoscerlo meglio il nuovo Responsabile delle nostre Nazionali, Angelo Barnaba, di capire fin dove vorrebbe arrivare, con quali mezzi e quali idee. Poi tireremo la somma di quanto affermato in questa intervista e lo riporteremo a galla tra qualche anno quando molto sarà uscito allo scoperto o quando, e ce lo auguriamo proprio tutti, la nostra prima squadra di colore azzurro avrà per lo meno pareggiato il conto con quelle formazioni di una volta, quando si vinceva, quando si andava a capo retto in giro per il mondo, quando ancora ti fermavano per una foto ricordo. Già... tanti i ricordi, purtroppo ad oggi ancora sbiaditi. "Grande Capo" (diciamo il "fac totum"...) del Settore Squadre Nazionali Maschili è una gran bella responsabilità...

Quali idee nuove porterà dentro il "gruppo"? "Sono felice dell'opportunità ricevuta dal Presidente Meneghin e dal Consiglio Federale e credo di essere pronto a sostenerla, certamente oggi più di 12 mesi fa quando mi fu conferito il mandato. L'idea è quella di perseguire un progresso costante e diffuso, cercando di porre la massima attenzione a tutto quello che il Settore organizza, coordina o promuove e di non trascurare alcun dettaglio che possa essere utile a migliorare".

Pianigiani, Capobianco, Dalmonte, mettiamoci anche Pino Sacripanti (della nazionale Under 20), davvero un bel quartetto che basa la sua specificità su una grande esperienza, pur essendo allenatori giovani. E' stata una scelta scontata, la sua e la vostra (con il presidente Meneghin e con... Petrucci), o ci avete pensato per lungo tempo... "Il nuovo corso FIP ha in Dino Meneghin un Presidente forte ed autorevole, che giustamente sente molto sua la responsabilità delle scelte relative al Settore Squadre Nazionali. Ci confrontiamo su tutto, avendo la fortuna di condividere molte idee e visioni, come ad esempio il fatto che mai come in questo momento storico fosse necessario puntare con decisione ad accostare alle Nazionali le migliori professionalità attualmente disponibili".

Poi, come detto Pino Sacripanti, coach Bocchino, Gaetano Gebbia per le formazioni giovanili maschili. Qui, per la scelta, ci sono stati pensieri forti o è stato un effettivo rinnovo di fiducia per coloro i quali hanno comunque lavorato per anni con la tuta azzurra? "Questi 3 allenatori hanno dato molto alla causa azzurra e costituiscono per la Federazione un'importante risorsa, oltreché una preziosa memoria storica. Sacripanti sarà con l'Under 20 per altri 3 campionati europei, avendo dimostrato un attaccamento straordinario al suo lavoro, peraltro sempre di grande qualità. Gebbia e Bocchino svolgono un'opera di grande importanza, poiché seminano basket sul territorio da anni e lo fanno quasi sempre lontano dai riflettori: un contributo ai più ignoto ed oscuro, ma per la FIP irrinunciabile se si vuole progettare futuro".

Perché, secondo Lei, dobbiamo assolutamente rientrare nel grande giro europeo? E' così convinto che i nostri uomini in azzurro siano davvero da prime piazze a livello cestistico nel Vecchio Continente? "L'esigenza di tornare ai grande risultati è nella logica di una grande Federazione come la nostra, ma gli scenari negli ultimi anni sono significativamente cambiati, così come il numero e la qualità dei "competitors". Se avremo la fortuna di poter schierare la nostra formazione migliore, potremmo senz'altro essere all'altezza delle squadre migliori e provare a centrare quei traguardi di prestigio che il movimento attende ormai dalla fantastica performance olimpica di Atene 2004".

Cos'ha, in più, il nuovo Consiglio Federale rispetto a quello precedente? E cosa vorrebbe "infondere", Lei, nel suo settore, di nuovo e costruttivo, sempre valutando attentamente il passato più recente? "Il Consiglio Federale eletto nel febbraio 2009 presenta numerosi elementi di novità e sono proprio questi nuovi innesti, persone qualificate e di spessore, che dovrebbero poter fornire nuovi slanci ed idee. Meneghin interpreta il ruolo di Presidente in modo ovviamente molto diverso rispetto ai suoi predecessori, il Consiglio Federale sta imparando a supportarne l'azione, che è continua e penetrante grazie al carisma che Dino porta nella relazione con i media. Per quanto concerne me, come ho già detto prima, desidero dare al Settore una caratterizzazione soprattutto sul metodo di lavoro, razionalizzando le risorse interne e puntando a fare meglio tutto ciò che rientra nelle mie competenze gestionali. In questo primo anno ho promosso tre nuove iniziative ("Convoca la Nazionale!", le "Settimane Azzurre" ed il "Progetto Olympia 2020"), molto altro proverò a realizzare in futuro, sempre compatibilmente alle possibilità economiche che avremo a disposizione"

Cosa le piace del Programma Azzurro di Simone Pianigiani e cosa meno? Insomma, lei, volendo, potrebbe comunque cambiare ancora qualche cosa? "La ricerca dell'eccellenza è un obiettivo tanto ambizioso quanto possibile, siamo tutti con Simone Pianigiani e troverei francamente sorprendente se vi fosse già qualcosa da mettere in discussione o addirittura cambiare. Si parte il 28 giugno, sarà la strada a dirci se la progettazione originaria funziona o saranno necessari dei correttivi. Il rispetto delle idee dei tecnici è sempre stato alla base della mia esperienza di dirigente sportivo ed anche in questo frangente trovo facile e logico dare a Simone il ruolo di guida nella predisposizione di staff e programmi".

La solita questione... Bargnani, Belinelli, Gallinari... pensa ad un suo intervento, basta quello di Dino Meneghin e di Simone e che tipo di politica state attuando per farli giocare (e bene...) con la nostra Nazionale in Agosto? "L'intervento di Dino è il più autorevole possibile ed è stato esperito con grande tempestività. Anche Simone nelle prossime settimane sarà certamente in contatto con i nostri tre atleti NBA e naturalmente questo sarà più che sufficiente, il resto dovrà farlo la sensibilità dei tre ragazzi, che conosciamo e non è in discussione".

Come siamo messi a livello giovanile... Le nostre squadre hanno possibilità di podio in estate, durante i tanti Campionati di categoria o soffriremo ancora le pene dell'inferno? "Sinceramente negli ultimi anni abbiamo avuto risultati di medio valore, abbiamo tutte e tre le formazioni in Division A e spesso siamo stati competitivi, giocando per le medaglie e portandone a casa qualcuna. Non dimentichiamo l'altissimo livello di competizione europea ed il fatto che all'estero i giovani giocano subito nei campionati maggiori senior, risultando mediamente assai più pronti dei coetanei italiani. Il gap si riduce tradizionalmente un po' nell'Under 20 ed anche quest' anno, se saremo per una volta al completo, credo sarà questa delle tre la squadra che potrà puntare al risultato migliore".

La rinuncia di Attilio Caja le ha creato delle difficoltà nella scelta del suo sostituto? Allora si parlava di Stefano Bizzosi, del nuovo ruolo di Gaetano Gebbia, di possibili altre new entry... Quali sono stati i principali pensieri di quelle settimane intense e come si sta muovendo tutto il Settore Giovanile azzurro che lei comunque conosce molto bene? "Stiamo lavorando e preferiamo farlo con discrezione e tranquillità, anche per il rispetto che è dovuto alle persone coinvolte. Attilio Caja ha lasciato a malincuore la possibilità di guidare l'Under 18, a fronte di un'offerta irrinunciabile sotto il profilo professionale: ha tutta la nostra stima, anche a Cremona sta dimostrando la sua grande abilità nella gestione degli atleti".

E a proposito di rapporti, si dice che lei sia legato in modo particolarmente forte al vecchio carro azzurro spinto dagli amici Mattioli e Recalcati. E che questa sua amicizia, che non ha nulla di scandaloso, le avrebbe creato difficoltà nel suo nuovo ruolo. Che cosa c'è di vero in tutto questo? "Alberto Mattioli e Carlo Recalcati meritano un posto di rilievo nella storia del basket azzurro "all time". Sono persone che mi hanno dato tanto, la cui amicizia e stima mi ha fatto onore in questi anni trascorsi in FIP. Ciò detto, in questa nuova esperienza ho sempre agito libero da condizionamenti, guidato solo dalle opinioni del Presidente, come trovo del tutto normale debba essere".

Il suo lavoro giornaliero di avvocato, in qualche modo, la aiuta a svolgere questo altro delicato pensiero lavorativo con il basket di livello? "L'attuale impegno nel basket è full time ed ha messo in secondo piano tutto il resto, che da sempre per me non è solo la professione di avvocato, poiché sono da tempo attivo anche in altri settori. Il fatto di avere una formazione orientata tecnicamente in campo giuridico costituisce indubbiamente un vantaggio in tutto quello che faccio, compresa senz'altro l'esperienza da dirigente sportivo".

Sinceramente, quale è il suo punto fisso del mandato che le hanno conferito poco tempo fa? Il suo lavoro ed intervento sul basket lo riterrà comunque positivo solo se... (adesso deve continuare Lei) "Sarò felice se qualcuno in futuro si ricorderà di me come di una persona che ha provato ad essere sempre se stesso, cercando di dare il proprio contributo alla FIP ed al movimento operando con correttezza, onestà e competenza".

Io, Angelo Barnaba ed il basket. La scelta giusta di una strada che andava comunque imboccata ed intrapresa. "E' successo tutto in modo assolutamente casuale, è stata finora una grande storia, una bellissima avventura che, già così com'è, sarà indimenticabile. Il mio spirito però è sempre stato fortemente competitivo, quindi vorrei aggiungere al più presto qualcosa al bronzo di Nova Corica nel 2007 con l'Under 20. La qualificazione a Londra 2012 è il sogno nel cassetto, se arrivasse mi sentirei sportivamente appagato e tutti i miei sacrifici troverebbero giustificazione in questa meravigliosa sintesi finale".

Messo vicino a canestro, con una difesa abbastanza dura ed asfissiante, Dottor Barnaba, Lei riesce comunque a segnare e a prendersi anche il fallo? "Tenacia e perseveranza sono le qualità che mi riconosco, ma la relazione è la cosa più importante... Cosa voglio dire? Che dipende anche dai difensori che ho di fronte!".

Carlo Fallucca

CHI E' ANGELO BARNABA

 E' nato a Putignano (Bari) il 9 gennaio 1967, coniugato. Dal 19 marzo 2005 a tutt' oggi Consigliere Nazionale della Federazione Italiana Pallacanestro (F.I.P.), eletto la prima volta con 1.825 voti dall'Assemblea delle Società, degli Atleti e dei Tecnici svoltasi a Montesilvano (PE). Rieletto nel febbraio 2009 e nominato Responsabile Settore Squadre Nazionali Maschili. Dal 4 giugno 2005 al settembre 2008 Vice - Presidente Nazionale del Settore Minibasket F.I.P. e Vice - Presidente della Commissione Carte Federali F.I.P. Su nomina del Consiglio Federale della Federazione Italiana Pallacanestro, Sostituto Procuratore Federale dal settembre 1999 al settembre 2003, quando si è reso necessario rinunciare all'incarico per sopraggiunta incompatibilità con altre cariche attinte in ambito F.I.P. Da ottobre 1992 a giugno 1993 Team Manager della Società Sportiva Juventus Club Caserta, Campione d'Italia di Pallacanestro in carica. Altri impegni ed attività di carattere sociale: Dal 1988 Dirigente Responsabile dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Scuola Basket Action Now! Monopoli, Centro C.O.N.I. Avviamento allo Sport e Centro Minibasket. Organizzazione di 4 edizioni del Memorial "Claudio Malagoli", manifestazione internazionale di basket maschile. Consigliere Regionale della Federazione Italiana Pallacanestro dal settembre 2003 al marzo 2005. Membro del Direttivo della locale Sezione "Ina Montanaro" ADMO, Associazione Donatori Midollo Osseo. Ideazione ed organizzazione n° 2 edizioni concorso riservato agli Istituti Scolastici Superiori "La Primavera della Vita", realizzato per sensibilizzare i giovani studenti al problema della donazione del midollo osseo.