A2 - Tezenis e Dalmonte pronti al quarto di finale contro la Fortitudo Bologna

A2 - Tezenis e Dalmonte pronti al quarto di finale contro la Fortitudo Bologna
© foto di foto Pasquale Cotugno

La palla a due di lunedì 14 maggio al PalaDozza, apre la serie tra Fortitudo Bologna e Tezenis Verona che, nei quarti di finale del campionato di Serie A2 sono pronte e darsi battaglia. In palio, c’è l’accesso alla semifinale che andrà nelle mani di chi vincerà tre gare su cinque. Lunedì e mercoledì a Bologna, poi sabato ed eventualmente il lunedì successivo a Verona: questo il calendario della serie che, in caso di bella, tornerà nuovamente a Bologna per l’ultimo atto.

Formazioni che si trovano di fronte dopo il percorso netto effettuato agli ottavi di finale: entrambe, il turno, l’hanno superato con un 3 a 0. La Fortitudo ha liquidato la pratica Agrigento, la Tezenis, invece, quella di Legnano.
La Tezenis Verona sarà accompagnata a Bologna da quasi 200 tifosi, moltissimi dei quali raggiungeranno la città emiliana con i pullman organizzati dai tifosi. Per chi rimarrà a Verona, invece, l’appuntamento è al Re Carlo da Barca, in pieno centro città, che per l’occasione trasmetterà sui maxischermi del locale l’incontro.

Coach Dalmonte, alla vigilia del match del PalaDozza, ha inquadrato così la sfida: “Negare all’attacco Fortitudo tiri e punti a tutto campo nei primi sei secondi. Obiettivo: forzarli a giocare attacco schierato dentro al quale idee chiare ed efficaci per negare loro i vantaggi di squadra (applicazione piano partita/strategia partita) e, negli ultimi 6/9 secondi, esplodere con la totale e assoluta responsabilità individuale nell’uno contro uno difensivo. Collegare la programmazione difensiva al ritmo offensivo attraverso il quale dobbiamo costruire il tempo della partita. Mi piace pensare di approcciare questa serie, utilizzando la metafora del Samurai. La nostra purezza e chiarezza dell’anima così come il bianco della hakama rappresenta. Ognuno di noi radicato, compatto alla squadra così come il guerriero lo è nei confronti della katana. Ma soprattutto così come il Samurai prima del duello si inchina all’avversario per salutarlo e ringraziarlo della sua forza perché, battuto, il samurai sa di diventare più forte. E quindi noi salutiamo la Fortitudo”.