Tabu: “Pronto per giocarmi lo scudetto”

Fonte: uff stampa
Tabu: “Pronto per giocarmi lo scudetto”

Ecco la prima intervista milanese di Jonathan Tabu che in mattinata, appena sceso dall’aereo proveniente da Berlino, ha svolto le visite mediche e si è messo a disposizione del Coach Luca Banchi: “Sono contento di essere qui, prima di tutto mi è sempre piaciuto essere in Italia, il campionato è valido, una buonissima Lega e per di più in un club come Milano, con un proprietario che è ancora più grande, in un ambiente vincente, è un vero piacere. L’obiettivo è vincere lo scudetto, ovviamente, a Milano il traguardo è quello ogni anno. Io ho vinto l’opportunità di fare una finale con Cantù e perderla per cui questa è una chance di tornare a giocare per il titolo e vincerlo stavolta”.

COSA PUO’ DARE ALLA SQUADRA - “Sono esperto, conosco la Lega perché ci ho giocato tre anni, porterò leadership e difesa. Sono le qualità che hanno cercato e il motivo per cui mi hanno voluto a Milano. So che ci sono altre due point-guard ma so che potrò dare subito il mio contributo. Devo imparare i giochi, ovviamente ci vorrà un po’ di tempo ma sono pronto. Se il Coach ha bisogno di me io sarò pronto”.

FLAVIO PORTALUPPI - “Ho sempre avuto un rapporto eccezionale fin da quando eravamo insieme a Cremona. E’ una bella persona e molto concentrato sul suo lavoro. Conosco due Flavio differenti: la persona, affabile, genuina, e il lavoratore, concentrato, sempre preparato”.

BERLINO - “E’ stato un anno duro, mi piaceva la città, mi trovavo bene, i tifosi sono super. Purtroppo mi sono infortunato subito: quando ho scelto l’Alba l’avevo fatto sapendo che sarei stato allenato da un allenatore esigente com Sasha Obradovic e con la prospettiva di giocare in Eurolega, e l’infortunio non mi ha permesso di mostrare il mio vero volto. Quando sono tornato, è stato difficile rientrare nelle rotazioni ed eccomi qua”.

LE CONDIZIONI FISICHE - “Sono ottime, sto bene. Ripeto, dovrò acclimatarmi, imparare i giochi, ma fisicamente sono a posto e pronto a fare la mia parte”.