LBA - David Moss: "Milano mi trattò male nel 2016, dissero mi avrebbero tenuto"

LBA - David Moss: "Milano mi trattò male nel 2016, dissero mi avrebbero tenuto"
© foto di ciamillo

Intervistato da Basket Zone su Discovery, David Moss - oggi Player Development Coach della Germani Brescia - è tornato a parlare della sua carriera e di quando lasciò Milano per approdare a Brescia. "Questa è una storia di cui non parlo volentieri. Dopo Milano, nel 2016, io pensavo di essere un giocatore da Eurolega, ho dimostrato di esserlo. Venire a Brescia, in A2, era un grande salto. Milano, con tutto rispetto, mi ha tratto molto male, mi avevano dato la loro parola che mi avrebbero tenuto. Sono passati dei mesi, siamo arrivati a luglio e non avevo ricevuto nessuna chiamata da Milano e ho rifiutato offerte da squadre di Eurolega. E cos’è successo? Milano ha buttato via Banchi, hanno mandato via dirigenti, hanno preso Repesa e mi hanno detto che col cambio del coach ne avremmo parlato. E la risposta di Repesa, a settembre era che David Moss non era più a roster. Ho aspettato fino a dicembre, perché magari le squadre di Eurolega hanno bisogno di innesti a stagione in corso. Mi ha chiamato solo il Khimki Mosca e mi hanno chiesto di vedermi per controllare la mia forma… su FaceTime. Non mi hanno più richiamato. Arriviamo a febbraio e ovviamente non avrei trovato una squadra da Eurolega, mi viene proposta Brescia in A2 ma rifiuto. A Marzo ho capito che avrei dovuto giocare e quindi accetto Brescia, e abbiamo vinto il campionato".

Tornando al presente, Moss ha spiegato perché Brescia è speciale. "Tanti giocatori americani non pensano di rimanere in un posto per più di due anni, io ho sempre voluto un po’ di stabilità. Un anno capisci chi sei, il secondo anno sai chi sei e dove si può andare di squadra, il terzo ti rilassi. Devi stare perché andare via, anche a cercare i soldi da altre parti, è difficilissimo. Perché Siena ha funzionato? Perché il nucleo è sempre stato quello. Perché Milano ha sbagliato quando c’ero io? Primo anno incredibile con lo scudetto, poi hanno cambiato 5 giocatori e lì devi ricominciare e il lavoro fatto l’anno prima è quasi buttato. Qui a Brescia c’è un clima speciale creato da Alessandro Magro".