Assigeco-Bls Chieti : le interviste

29.04.2013 12:25 di  Luca Mallamaci   vedi letture
Fonte: Il Cittadino di Lodi
Time out di Zanchi
Time out di Zanchi
© foto di Foto Luigi Tommasini

CODOGNO Andrea Zanchi fatica a digerire il secondo stop consecutivo. «Quando si perde così, il coach è il primo che deve fare un esame per non essere riuscito a far comprendere alla squadra l’importanza della partita: per questo mi spiace ancora di più - spiega il coach dell’Assigeco -. In ogni caso mancano ancora due gare e vogliamo finire a testa alta». Una prestazione così “opaca” può essere generata dalla stanchezza? «Rimango esterefatto dopo una partita del genere - continua Zanchi -. È vero che avevamo tutto da perdere rispetto a Chieti: questo può aver portato a nervosismo e fretta, mentre gli avversari, molto più esperti nel condurre la contesa, hanno sfruttato l’esperienza e le capacità degli uomini di punta, nonostante il roster rimaneggiato. Abbiamo giocato in modo immaturo: se a questo punto della stagione non riesci a gestire la pressione, andare avanti diventa difficile».

Domenico Sorgentone è completamente soddisfatto. «Il nostro intento era gestire i giocatori con acciacchi fisici e reinserire chi ultimamente ha avuto problemi - dice il tecnico della Bls Chieti -. Il risultato è stato raggiunto con una meritata vittoria che ci da brillantezza mentale per affrontare meglio i play out».

Il dilemma della Bls era psicologico. «Eravamo in un tunnel poco piacevole - conferma Marko Micevic, che si conferma ex terribile per l’Assigeco -. Il recupero di Gatti ha allungato le rotazioni ma è stato importante esserci sciolti dal punto di vista mentale: ci servirà per le prossime gare».

Luca Vencato ha giocato bene. «Abbiamo sprecato un’occasione, ora dipendiamo dai risultati degli altri per i play off - dice il baby rossoblu -. Forse per stanchezza non siamo riusciti ad essere efficaci come al solito in difesa, pagandone le conseguenze anche in fase offensiva. Chieti ha giocatori con maggiore esperienza in queste gare, noi abbiamo concesso troppo».

Luca Mallamaci