LBA - Pistoia, le parole di Nicola Brienza verso Trento

LBA - Pistoia, le parole di Nicola Brienza verso Trento
© foto di Elisa Maestripieri / Pistoia

Dopo  aver alzato bandiera bianca nell’ultimo match casalingo giocato domenica scorsa al “PalaCarrara” contro Brindisi, l’Estra Pistoia Basket ci riprova nella 29° giornata di LBA andando nella tana della Dolomiti Energia Trentino per l’ultima trasferta di questa regular season 2023/24 che potrebbe regalare l’accesso matematico ai playoff (da tenere d’occhio, in particolar modo, il match della GeVi Napoli a Reggio Emilia) in programma questa domenica alle ore 18.15.

Da sempre la “T Quotidiano Arena” è campo ostico per i biancorossi che non ci vincono da 9 anni e il computo totale dei precedenti in Lega A è di 11-3 per i bianconeri che sono già sicuri della qualificazione playoff dalla scorsa settimana. Con una vittoria arriverebbe la certezza assoluta anche per l’Estra Pistoia e, da tenere a mente, anche il -5 di Pistoia collezionato nella gara d’andata al PalaCarrara (match sponsor Giorgio Tesi Group, arbitri Sahin di Messina, Galasso di Siena e Marziali di Viterbo).

LE IMPRESSIONI PRIMA DELLA GARA. Settimana di allenamenti al completo per l’Estra e, come ribadito da coach Nicola Brienza in conferenza stampa prima della partenza per il Trentino, anche con grande ritmo e motivazioni messe in campo. Il match è di quelli tosti, sapendo che i padroni di casa hanno qualche assenza di troppo (out Grazulis, Udom e Niang). Oltre che all’aspetto tecnico, però, questi giorni sono serviti anche per capire l’umore del gruppo e parlare alla squadra in modo chiaro: la salvezza, obiettivo della stagione, è stata raggiunta in anticipo e adesso c’è, di fronte a tutti e in particolar modo per squadra e staff, la possibilità di agguantare un traguardo eccezionale, utile anche per la carriera dei più giovani e per il loro futuro.

“Sono contento dell’approccio avuto dai ragazzi in settimana in termini di voglia, partecipazione e attenzione – ammette Nicola Brienza – Siamo consapevoli dell’importanza del match e, per usare un paragone tennistico, in queste ultime gare avevamo tre match point a disposizione: il primo lo abbiamo lasciato per strada, adesso proveremo a giocarci la seconda chance sapendo che vogliamo disputare una grande partita. In questi giorni ci siamo parlati mettendo in evidenza quanto siamo vicini ad un grande obiettivo: magari non cambierà la carriera di alcuni dei ragazzi ma riuscire ad ottenerlo sarebbe un’esperienza fantastica perché ogni componente del roster toccherebbe, almeno per ora, il livello più alto della propria carriera. Mi piacerebbe, pertanto, pensare che fra 20 anni quando penseranno all’annata di Pistoia da raccontare a figli o nipoti, gli potranno dire che hanno raggiunto un obiettivo unico. Ecco perché dico che, in questo momento, i playoff valgono più per noi – come un qualcosa di piacere da vivere – che per il club o i tifosi: sarebbe davvero la ciliegina sulla torta”.

Per il coach dell’Estra la partita di Trento non è delle più banali visto che, per la prima volta, torna da avversario della società che gli ha dato fiducia e fatto trascorrere un anno e mezzo da capo allenatore in LBA prima di approdare proprio al Pistoia Basket. Ma, dopo la palla a due, i pensieri saranno esclusivamente per il campo e l’obiettivo da agguantare.

“A Trento ho vissuto una bella esperienza – ammette il coach biancorosso – devo ringraziare l’Aquila Basket per avermi dato l’opportunità di allenare in Serie A quando ero ancora giovane e meno esperto: avere quella grande responsabilità così presto mi ha sicuramente aiutato. Ritorno lì per la prima volta e avrò il piacere di rivedere tante persone conosciute e apprezzate, ma sono emozioni di carattere personale che gestirò nella maniera migliore visto che il focus rimane principalmente sulla partita. Troviamo una Trento che sta facendo una bella stagione e faccio i complimenti a coach Galbiati che ha gestito bene un’annata importante disputando un Eurocup di alto livello e, allo stesso tempo, hanno mantenuto un ottimo rendimento in campionato qualificandosi ai playoff in anticipo.

A livello prettamente tecnico, invece – prosegue Nicola Brienza – sappiamo che stanno convivendo con alcune assenze pesanti ma il loro modo di giocare non è cambiato: al momento è stato adattato Alviti a giocare come falso lungo ma si sono riassestati subito bene. Hanno ottime percentuali nel tiro da fuori e sono aggressivi nei primi secondi dell’attacco. La riflessione che faccio è semplice: altre squadre, quando mancano tre giocatori così importanti, faticano ad arrivare a sei elementi. Loro hanno costruito un roster lungo e di esperienza tanto da essere ugualmente in nove ed il lavoro eccellente di club e coach viene certificato dai risultati del campo”.