#2 Serie A - Possibile giocatore rivelazione del campionato: Aaron Craft di Trento

Nella "prima puntata" (clicca QUI) - uscita un mese fa - vi avevamo presentato il profilo di Aleksa Avramovic, promettente playmaker della Pallacanestro Varese. Dopo aver puntato molte fiches sul classe '94, MVP dello scorso campionato serbo, abbiamo individuato in Aaron Craft un altro prospetto interessante.
CHI E' AARON CRAFT?
Craft è un playmaker americano di 25 anni e arriva a Trento per sostituire il partente Peppe Poeta, volato a Torino. Il classe '91, uscito da Ohio State, ha disputato due stagioni tra D-League e Ungheria. Nella lega di sviluppo americana ha disputato 80 partite con i Santa Cruz Warriors, franchigia satellite di Golden State, segnando quasi 11 punti di media a partita. Craft - insieme all'ex Trento Dominique Sutton - vince il titolo al termine della stagione 2014-2015, venendo nominato difensore dell'anno (2,5 recuperi oltre a 9,2 punti, 6,2 assist e 4,9 rimbalzi). Nella passata stagione invece ha tentato la carta Europa, firmando per lo Szolnoki. Con i campioni di Ungheria ha disputato 12 gare di campionato e 10 di Eurocup, prima di finire la stagione con i Santa Cruz Warriors (13,5 punti, 7,3 assist e 2.0 recuperi). Con ogni probabilità sarà lui il punto di riferimento di Trento in termini di gioco e, di conseguenza, la stella. Possibile, dunque, la sua candidatura a giocatore rivelazione del campionato.
LA SCHEDA - La carriera collegiale negli USA
Nato nel febbraio del 1991 a Findlay, in Ohio, Craft pratica sia la pallacanestro che il football nella high school della sua cittadina. Preferita la carriera da playmaker a quella da quarterback, frequenta il college di Ohio State dove in 148 gare produce una media di 8,9 punti, 4,7 assist, 2,3 recuperi e sole 2,2 perse a incontro, guadagnando da subito la piena fiducia di coach Thad Matta grazie alle sue caratteristiche di straordinario difensore e di lucidissimo playmaker, capace di creare per sé e soprattutto per i compagni con un rapporto tra assist e perse (2,1) e recuperi e perse (1,0) che ne confermano la straordinaria concretezza. Nei suoi quattro anni con i Buckeyes è elemento chiave sia del gruppo che nel 2010-2011 si presenta, con l’altro neo bianconero David Lighty in quintetto, al torneo NCAA da numero 1 assoluto del ranking, uscendo poi alle Sweet 16 contro Kentucky, sia di quello che l’anno successivo disputa le Final Four di New Orleans perdendo per 62-64 davanti a 73mila spettatori la semifinale contro Kansas. Nel 2013 è di nuovo la point guard di riferimento della squadra (in cui milita anche il reggiano Amedeo Della Valle) che esce dal torneo alle Elite 8 perdendo la finale dei Regionals contro Wichita State, dopo che una tripla di Aaron a mezzo secondo dalla fine della gara contro Iowa State li aveva trascinati alle Sweet 16. Laureatosi in scienze nutrizionali nel 2014, Craft inizia la sua carriera da pro disputando il veteran camp con Golden State, venendo tagliato a pochi giorni dal via della stagione in cui poi i Warriors vinceranno il titolo NBA.
PUNTI DI FORZA
Elegante ma allo stesso tempo aggressivo, Craft è un giocatore che fa dell'agilità la sua arma migliore. Difficile da prendere in attacco, si fionda in area senza paura "alla Allen Iverson". Ama puntare il canestro e, quasi sempre, riesce a concludere proprio grazie alla sua imprevedibilità. Sguscia tra le difese avversarie e sbeffeggia anche i difensori molto più grossi di lui. Affonda sempre con decisione, senza mai esitare. Anche in difesa non scherza, anzi forse è proprio quella la fase dove da il meglio di sé. In marcatura si appiccica all'avversario, non lasciandolo respirare, pressandolo con notevole intensità. La sua voglia matta di rubare il pallone lo porta spesso a commettere un fallo, il suo pressing è sempre ai limiti del consentito ma è molto bravo a dosare la sua aggressività. Non a caso negli USA è soprannominato "Man of Steal", nickname affibbiatogli nientepopodimeno che da Sports Illustrated. In conclusione, dunque, bravo a rubare palla ed a limitare l'offensiva avversaria.
COME SI PRESENTA AL PUBBLICO
Faccia tosta, anche con le parole Craft dimostra di saperci fare. Credo che queste sue dichiarazioni, nel giorno della sua presentazione a Trento, rispecchino il suo reale valore:
"Sono un giocatore che vuole vincere. A me interessa questo. Per arrivare all'obiettivo, nella metà campo offensiva cerco di limitare le palle perse, facendo però nel contempo girare l'attacco per mettere in ritmo i compagni. Sono un playmaker passatore, prima che realizzatore, ma nel corso del tempo credo di essere cresciuto anche sotto l'aspetto realizzativo. Per quanto riguarda l'aspetto difensivo...beh, la difesa è il mio orgoglio. Sono conosciuto per l'intensità e la determinazione che ci metto, conto di poterlo fare anche quest'anno a Trento".
Un identikit perfetto, stilato da se stesso, in prima persona.
MI HA COLPITO PER...
Per la sua incredibile intensità e concretezza, oltre ai suoi movimenti. E' un play che preferisce un bel passaggio o una bella impostazione, piuttosto che la giocata spettacolare. Quando ha la palla in mano non perde tempo, non indugia, sa già quello che vuole fare e lo fa. Colpisce perchè sembra sapere sempre quale sia la cosa giusta da fare.
Alessandro Palermo, riproduzione riservata*