CONI - Malagò: "Controlli statali sui conti dei club violano l'autonomia dello sport"

CONI - Malagò: "Controlli statali sui conti dei club violano l'autonomia dello sport"
© foto di SAVINO PAOLELLA

Il governo Meloni ha allo studio dall'anno scorso un provvedimento di legge che toglierà alla Covisoc e alla Comtec il compito di controllare i bilanci dei club professionistici rispettivamente di calcio e pallacanestro e il presidente del CONI Giovanni Malagò in una intervista alla Gazzetta dello Sport ha affermato di esserne venuto a conoscenza solo in questi ultimissimi giorni per aver ricevuto una documentazione dalla FIGC a proposito.

"Il problema prima di tutto è di forma e di rispetto. Ritenevo normale che il Comitato olimpico italiano dovesse essere informato direttamente dal Governo di un argomento di una simile portata. Del resto siamo l'ente che vigila su tutte le federazioni sportive italiane... E invece niente. Se l'esecutivo, a livello normativo, sta lavorando sulla creazione di questa agenzia da giugno scorso, perché non ha mai detto nulla? Perché non ha convocato una riunione per sentire il parere del Mef, del Coni e delle Federazioni? Magari se ci avessero interpellato, avremmo fatto notare che non esistono solo le società professionistiche. Ora chi fa sport è inquadrato come lavoratore sportivo. E se fallisce una squadra di uno sport non sottoposto al controllo di questa autorità, cosa succede?"

Il governo sarebbe anche in via di approvazione del provvedimento che entrerebbe in vigore nel momento sbagliato, secondo Malagò: "Dal 31 maggio la Covisoc deve fare la verifica degli adempimenti delle società. Mi sembra una cosa illogica e poco rispettosa anche nei confronti della presidente della Covisoc (Germana Panzironi, ndr). In poco più di venti giorni è possibile approvare una riforma del genere, nominando anche trenta componenti della nuova agenzia?"

Ultimo ma non meno importante, il vulnus all'autonomia dello sport che questo provvedimento andrà a realizzare sarà gradito al CIO, alla UEFA e alla FIBA? "Il Governo già in passato ha fatto norme che si è dovuto rimangiare. Penso per esempio al governo Conte-bis (quando era stata minata l'autonomia del Coni, ndr). Il ministro Abodi ha la legittima volontà di migliorare qualcosa: benissimo, ma prima poteva interpellare noi, le federazioni, la Uefa e la Fifa".

Giovanni Malagò conclude che potrebbero nascere delle situazioni spiacevoli se un simile provvedimento dovesse essere preso senza considerare tutte le sfaccettature in ballo. E fa un esempio: "Se una società fosse esclusa da questa agenzia per motivi economici dal campionato e fosse invece iscritta dalla Uefa alla Champions o dalla Fifa al Mondiale per club, cosa succederebbe? Bella domanda, eh?".