Italia - Belinelli e il Mondiale "Sacchetti può contare su di me"

Italia - Belinelli e il Mondiale "Sacchetti può contare su di me"

C'era la stampa italiana, all'uscita dello spogliatoio del MSG dopo la sconfitta degli Spurs contro i Knicks, con un polemico Gregg Popovich a darsi due schiaffi davanti ai cronisti americani, ma erano lì per avere da Marco Belinelli un commento sulla qualificazione ai Mondiali dell'Italia. Marco non rimpiange di aver detto no a Meo Sacchetti la scorsa estate ("a 32 anni tornavo in una squadra tutta rinnovata per una stagione per me decisiva") e dispensa tanti complimenti ai ragazzi che hanno conquistato il pass per la Cina. Dopoché...

Disponibilità. Io ci sono. Ne ho discusso pure con il Gallo: siamo felici. Devo sentire ancora Sacchetti (da settembre a ora nemmeno una telefonata, ndr), ma ha la mia assoluta disponibilità. Il Mondiale è un evento straordinario che mi piacerebbe giocare. Ne avevo parlato con Petrucci quando ero andato a trovare i compagni a Bologna a settembre, prima del rientro negli Usa. È un bel regalo.

Superstite. Avevo conquistato lo scudetto con la Fortitudo nel 2005 e quella fu la mia prima grande manifestazione in maglia azzurra. Allora feci bene (13.5 punti di media, ndf). Era una bella squadra. Vincemmo tutte le partite del gruppo, eccetto con gli Usa con cui perdemmo di 9. C'erano Basile, Marconato, Galanda, Soragna, ben guidati da coach Recalcati. Uscimmo con la Lituania agli ottavi. Per come eravamo, andammo al di là delle aspettative. Avevamo tenuto testa a nazioni forti.

Contatti. Sono in contatto con tutti: ci messaggiamo spesso. Anche prima della gara con l'Ungheria ho scritto a Luca Vitali, a Pietro Aradori e a Gentile. Mi pare il minimo farmi vivo da qui. Vista la distanza, almeno far sentire la mia voce. Siamo uno spogliatoio compatto. Sono soddisfatto per ciò che questi ragazzi hanno fatto in queste finestre, con me e Gallo fuori a guardare.