Final Eight: le pagelle finali, dalla Cremona di coach Sacchetti in giù

18.02.2019 13:41 di  Paolo Corio  Twitter:    vedi letture
Cremona festeggia la vittoria
Cremona festeggia la vittoria
© foto di www.vanolibasket.com

10 e lode a coach Sacchetti e alla sua leggera saggezza. Come Meo afferma ormai da anni e ha ribadito anche dopo la sua terza Coppa Italia vinta, il basket è un gioco e quindi la prima regola è divertirsi, con la tensione che scomparirà di conseguenza. Una filosofia non solo cestistica che a questo punto, dopo i successi con Sassari e la Vanoli, non può più essere considerata un'utopia. Certo però che serve la piazza giusta, cioè quella in cui ti lasciano lavorare con serenità.

10 ai giocatori della Vanoli Cremona, definiti dal loro coach “un gruppo di bravissimi ragazzi prima ancora che di bravi giocatori” e per questo capace di ogni impresa. Un mix perfetto che sposa la leadership dell'inossidabile Travis Diener con il talento d Saunders e Crawford (Mvp della serata), la fisicità nel colorato di Mathiang a integrare (e magari correggere in tap-in) la consueta raffica di triple con la fiducia (altro merito di Sacchetti) sfoggiata in regia da Ruzzier e sotto i tabelloni da un Ricci sempre più a suo agio non solo con i numeri della Facoltà di Matematica alla quale è brillantemente iscritto, ma anche con quelli del tabellino (è stato premiato come miglior rimbalzista, oltre che difensore, della manifestazione). Certo la strada verso la Coppa è stata resa meno accidentata dalle uscite di Milano e Venezia, ma Cremona l'ha saputa percorrere con quella serena determinazione predicata dal suo allenatore.

9 all'altra finalista Brindisi e al suo caldo pubblico che ha invaso il PalaMandela. Con il suggerimento all'ambiente di seguire più la composta volontà del club nel continuare in questo percorso di crescita che certi proclami da “ora il basket siamo noi” sentiti proferire da alcuni addetti ai lavori nell'ultima giornata fiorentina.

8 complessivo a Gianmarco Pozzecco e al suo ritorno nel basket italiano, che come abbiamo già avuto modo di scrivere necessita di personaggi come lui. Il Pozz è sempre il Pozz, ma nei duetti con i giornalisti in sala stampa ci è parso decisamente più maturo sotto tanti aspetti che fanno un allenatore. L'importante è non deragliare alla prima vera incazzatura...

7,5 di media all'atmosfera del PalaMandela, tra i due sold out del weekend e le tribune animate dalle tifoserie di Bologna, Brindisi e Avellino nei quarti. Però ancora non capiamo perché non ci sia un coinvolgimento delle scuole nelle prime giornate e perché girando per Firenze non abbiamo visto un solo segnale che il miglior basket italiano fosse in città...

6 di incoraggiamento a Zach Messitte, che ha portato le Final Eight sul New York Times definendole più interessanti dell'All Star Game Nba. Pur ringraziando per il giorno di incredibile notorietà dato alla manifestazione oltreoceano (con relativo assist per la Lba nei confronti dello sponsor PosteMobile), in diversi punti il suo articolo ci pare infatti uno di quei film in cui gli americani di turno approdano in un'Italia fatta da tutta una serie di affascinanti stereotipi. Se poi è vero (come indicato in calce alla firma) che l'autore sta scrivendo un libro sul nostro basket, ci auguriamo maggiori approfondimenti tanto sull'attuale condizione economica e gestionale del movimento quanto sulle rivalità storiche. Perché, per esempio, descrivere Cantù come “la squadra con un piccolo bacino di mercato in quanto a tifosi che gioca a Desio, nel distretto suburbano di Milano” ci sembra francamente una semplificazione eccessiva.  

5 alla Virtus Bologna, che prima fa l'impresa e poi si squaglia come neve al sole. Con malumori e turbolenze societarie che dalla città delle Due Torri riecheggiano la domenica fino al PalaMandela.

4 all'Olimpia Milano e alla Reyer Venezia. Non perché non abbiano vinto, ma perché ancora una volta non sono state nemmeno un minimo protagoniste. I loro roster non ammettono scuse, anche se è vero che la sorpresa è da sempre il sale della Final Eight (e in questo ha sì ragione Zach Messitte rispetto al puro spettacolo dell'All Star Game Nba). 

Paolo Corio