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- Reggiana, Peppe Poeta: ”Ho voglia di giocare ancora”

“Petto di pollo e melanzane, pranzo light come te (ride), solo che tu devi scrivere ed io devo correre”
27.05.2020 18:55 di  Emiliano Latino   vedi letture
Fonte: PIANETA BASKET
PEPPE POETA
PEPPE POETA

Instancabile trascinatore, tutti gli allenatori nel corso degli anni si sono affidati all'esperienza di Giuseppe "Peppe" Poeta da Battipaglia: su e giù per lo stivale, ma con la stessa voglia di prendere sulle spalle nuovi progetti e ambire a nuove sfide. Capitano a Torino, ha sempre messo la faccia anche nei momenti più bui e alla soglia dei 35 anni non smette di stupire e non vuole lasciare il palcoscenico che lo ha adottato oltre 20 anni fa.

Nella primavera del 2007 esordisce con la nazionale italiana, disputando alcune partite amichevoli. Partecipa inoltre alle qualificazioni per i Campionati Europei nel 2008; in questa occasione diventa ben presto uno dei punti fermi della squadra, superando la concorrenza di Luca Vitali e Daniele Cavaliero, fino a segnare 21 punti nella partita conclusiva contro la Bulgaria, terminata con una beffarda vittoria degli azzurri per 82-81, che non consentì la qualificazione diretta. Ha fatto parte, nell'estate del 2012, della spedizione azzurra che si è qualificata, con uno straordinario enplein di 8 vittorie su 8 gare disputate, agli Europei 2013 che si sono tenuti in Slovenia a settembre dello stesso anno. Nell'estate del 2014 ha partecipato alle qualificazioni per gli Europei e superato il tetto delle 100 presenze in maglia Azzurra.

Il 24 Giugno scorso ha sottoscritto un accordo biennale con la Pallacanestro Reggina (5 punti di media a partita)

INSOMMA, POETA SI TIENE IN FORMA….

“Eh sì, la forma fisica prima di tutto! Mi sto allenando individualmente, mantenendo la tonicità muscolare e la mobilità articolare per farmi trovare pronto quanto prima possibile. Questa esperienza ha insegnato a tutti a godere ogni momento nel migliore dei modi senza dar nulla per scontato: sono sempre stato consapevole della qualità della vita che viviamo e la fortuna che abbiamo e questi mesi hanno ancor di più confermato il mio modo di vivere le cose”

VETERANO DELLA PALLACANESTRO, DA BATTIPAGLIA FINO A REGGIO EMILIA, PASSANDO PER SALERNO, VEROLI, TERAMO, BOLOGNA, SPAGNA, TRENTO E TORINO, A SETTEMBRE 35 ANNI, LE PILE SONO ANCORA CARICHE? QUALI OBIETTIVI VORRESTI ANCORA RAGGIUNGERE?

“Le pile sono sempre molto cariche e non vedo l’ora di riprendere: voglio godermi al massimo questi ultimi anni di basket giocato. Ancora devo capire cosa fare da grande, l’obiettivo è scegliere bene la strada che mi aspetterà quando avrò appeso le scarpe al chiodo cercando quell’adrenalina che potrebbe venire a mancare. Non so se la troverò dietro ad una scrivania o in campo, ho già delle idee e sto studiando i metodi lavorativi che potrei sposare il futuro.Vorrei ritrovare le stesse emozioni e sensazioni che ho assaporato per tutta la carriera.”

DOPO 11 ANNI SI SEPARANO LE STRADE DELLA PALLACANESTRO REGGIANA E DEL DS ALESSANDRO FROSINI, CAMBIO NEL CDA E PARE IMMINENTE ANCHE IL CAMBIO DI ALLENATORE, COSA PENSI DEL FUTURO DELLA SQUADRA?

“Seguo queste dinamiche dall’esterno, sono sereno e forte del contrato che intendo onorare fino al termine come ho sempre fatto. Sto molto bene a Reggio Emilia sposando in toto il progetto che mi ha convinto fin dal primo istante. Probabilmente anche il prossimo anno assisteremo a nuovi cambiamenti, ma la cosa non ci spaventa e il compito di noi giocatori è quello di farci trovare sempre pronti e rispondere alle richieste del coach e della società."

10°POSTO IN CLASSIFICA PRIMA DELLO STOP E L’ORIZZONTE PLAYOFF A POCHI PUNTI, RACCONTACI LA STAGIONE E SE HAI QUALCHE RAMMARICO.

“Abbiamo provato a costruire qualcosa e, nonostante non sia stata un’annata indimenticabile, non tutto è da buttare via. Avremmo potuto avere qualche punto in più e, sono sicuro, che la lotta per i playoff sarebbe stata serrata fino alla fine e noi che noi saremmo stati presenti. Avevamo preventivato tutto- E’ stata una stagione di transizione, un progetto completamente nuovo (giocatori e staff), che necessitava di tempo per trovare la giusta chimica e l’infortunio del nostro play titolare (le richieste fisiche sono sempre più dure e il rischio infortuni aumenta) ha complicato le cose.”

TRE ANNI SOTTO LA MOLE NON SI POSSONO DIMENTICARE, CAPITANO E TRASCINATORE DI UNA CITTÀ CHE HA SUBITO L’ONTA DEL FALLIMENTO, QUALI SONO I TUOI RICORDI? SI E’ PARLATO DI UN TUO POSSIBILE RITORNO IN GIALLOBLU’, COSA PUOI DIRCI?

“Sono molto legato a Torino, città che mi ha dato tanto sotto tutti i punti di vista: una piazza che ho amato tanto e sono rimasto legato a tantissime persone. La fascia da capitano è stata motivo di orgoglio e responsabilità; sono contento se dovessero ritornare in Serie A, soprattutto per la gente.

Intendo onorare il contratto che mi lega con Reggio Emilia, ma per il futuro mai dire mai!