Sergio Scariolo, la NBA vissuta in prima fila rimettendosi in gioco

Sergio Scariolo, la NBA vissuta in prima fila rimettendosi in gioco

Fresco qualificato alla fase finale della FIBA World Cup 2019 in Cina con la sua Spagna, Sergio Scariolo si è rituffato nella sorprendente stagione dei Toronto Raptors, in cui fa parte del rinnovato staff tecnico guidato da Nick Nurse e presenta qualche novità sostanziale (Leonard per DeRozan, ad esempio) rispetto alle precedenti stagioni. Il tecnico italiano parla della NBA di questi primi mesi al Corriere dello Sport.

NBA. La cosa di cui sono più orgoglioso è aver deciso di prendere le valigie ed essere venuto qui a 57 anni, senza pretendere niente, rimettendomi in gioco, lavorando dodici ore al giorno insieme agli altri assistenti. Non so se diventerò mai un capo allenatore qui, è difficile, non c’è riuscito uno come Ettore Messina… Ma non la vivo come un’ossessione. Qui non ti specializzi solo in un settore, arricchisci le conoscenze.

Italiani. Gallinari sta facendo grandi cose, anche Belinelli, ma lui deve adattarsi alla nuova situazione degli Spurs e quindi fa un po’ fatica.

Datome e Melli. Datome e Melli, vedendo la Nba da dentro, potrebbero giocare tranquillamente. Gentile anche, ma deve mettere a posto alcune cose: fisicamente in Europa fa la differenza, qui il livello fisico è più alto, e poi dall’esterno serve il tiro da tre, lì deve salire di livello se vuole stare nella Nba.

Il giovane più sorprendente. Pascal Siakam. E’ mostruoso, non lia punti deboli. Deve migliorare solo sul tiro da tre ma in allenamento, posso garantire, d sta facendo capire che è sulla strada giusta. Diventerà una star. Tra i giocatori delle altre squadre? Cedi Osman di Cleveland e Juancho Hemangomez di Denver. Luka Doncic no? Mi ha chiesto le sorprese. Doncic non lo è.