Lega A - Sandro Gamba e quel doppio volto dell'Armani che preoccupa

Lega A - Sandro Gamba e quel doppio volto dell'Armani che preoccupa

Ritorna come di consueto, anche dopo la vittoria sudatissima e all'overtime dell'Olimpia Milano sulla Aquila Trento, l'ex Ct azzurro Sandro Gamba con le sue considerazioni del martedì sulle pagine de La Repubblica edizione Milano.

E allora, Gamba, com'è il bicchiere? Mezzo pieno o mezzo vuoto? C'è da stare ottimisti perché una vittoria, comunque, è arrivata? O di cattivo umore per aver visto ancora una volta la luce che si spegne, oltre all'infortunio di James? Mi viene tristezza a rispondere, ogni volta che me lo chiedono. A me piacerebbe vedere il bicchiere almeno a tre quarti, arrivati in fondo alla stagione regolare. Con molte più cose positive da commentare rispetto ai difetti. Con fasi di gioco ben più lunghe di quel primo quarto scintillante, giocato da campioni del mondo, non d'Italia, con percentuali sopra l'80%, qualità di passaggi (un assist di James a Tarczewski ci ha ricordato di quali abilità e di quali letture sia capace il playmaker dell'Olimpia, quando è ispirato e non accentra) e gioco in velocità, difesa finalmente all'altezza. L'Armani pronta per i playoff, mi sono detto: caldissima, "very hot" per dirla all'americana, quella che sa che deve vincere e finalmente lo fa vedere sul parquet. Fino al +18. Fino al solito black out.

Quel terzo quarto da 6 soli punti segnati, due canestri su azione entrambi firmati da Micov - gran carattere il serbo, ha risollevato i compagni nel momento più difficile - e nient'altro: quella è roba che si vede in prima divisione. Quella confusione, quell'incapacità di evitare le trappole della difesa di Trento, dovrebbero spiegarcela. Così come vorremmo capire qual è l'antidoto per vincere la debolezza, la timidezza a rimbalzo contro avversari che potresti e dovresti dominare per statura e chili. Cinciarini ha provato a tenere la barra dritta, senza giravolte, con la sua pallacanestro lineare, sempre le stesse cose ma fatte bene. Ma questo non ci ha evitato l'ennesimo finale col brivido, un supplementare dove Trento ha tirato due volte per vincere, ed erano due di quei famosi "tiri aperti" senza difensori nei paraggi. Buon per l'Armani che Jerrells ha avuto uno dei suoi momenti d'oro e qualche protagonista alternativo. Tipo Kuzminskas, che però in attacco funziona solo quando tira piedi per terra ed evita avventura in movimento, visto come soffre i contatti. Aspettiamo ora l'avversaria dei quarti di finale. E beviamoci questo bicchiere lontano da essere pieno.