Il duro (ma istruttivo) atterraggio di Cantù sul pianeta A2

23.09.2021 00:34 di Paolo Corio Twitter:    vedi letture
Robert Johnson
Robert Johnson
© foto di Pall. Cantù

Due vittorie e una determinante sconfitta interna contro Treviglio all’esordio: la Pallacanestro Cantù non sarà alla Final 8 di Supercoppa in programma a Lignano Sabbiadoro il prossimo weekend. In termini assoluti, niente di male: per quanto il calendario parlasse già di incontri ufficiali, si è trattata di una pre-season con un pizzico di agonismo in più e ancora tanti meccanismi da sistemare da qui a inizio ottobre, con maggiore facilità di riuscirci lavorando regolarmente in palestra piuttosto che tra un trasferimento e una partita.

Una certezza, peraltro facilmente pronosticabile, è però già emersa da questo mini-torneo: per l’Acqua San Bernardo il Campionato di A2 non sarà affatto una passeggiata e occorrerà mettere sul parquet non solo il talento per dare seguito alle dichiarazioni estive di coach Sodini anche senza andare a “vincerle tutte” (che consideriamo comunque un’iperbole per sottolineare l’imprescindibile obiettivo di tornare subito in A non solo per una questione di prestigio, ma per andare di pari passo con il progetto di Cantù Next). Dal prossimo 3 ottobre, con la prima di Campionato al PalaDesio contro l’Orlandina, vedremo quanto la squadra ha preso coscienza di questo aspetto, che siamo certi fosse già peraltro ben radicato nella mente di tutto lo staff tecnico. Nel frattempo, ecco alcuni dettagli che ci siamo annotati - nel bene come nel male - vedendo Cantù in questo inizio di stagione anche per commentarne i match interni come voce d’appoggio alle telecronache dell’amico Fabrizio Provera per la piattaforma della LNP.

Ma quanto sono forti questi americani?!!? No, nessun refuso: leggeteci pure i punti esclamativi come quelli interrogativi. I primi possiamo metterli ogni volta che Robert Johnson smazza un assist alla velocità della luce o trova un tiro in ritmo senza curarsi degli avversari; i secondi sgorgano invece quando spara un air-ball che finisce abbondantemente sul fondo o quando perde un pallone perché vittima… delle sue stesse finte. E lo stesso vale per Trevon Allen: punti esclamativi ogni volta che dimostra sicura conoscenza del gioco e saggezza nella scelta del tiro, punti interrogativi quando si esibisce - a pochi minuti o addirittura secondi di distanza - in passaggi e giocate decisamente improbabili. Insomma: sulle qualità tecniche del duo Usa non si discute, ma continuità e concretezza sono i talenti che dovranno coltivare in Brianza per fare davvero la differenza in un torneo in cui gli americani servono proprio a quello. Con una peculiarità che ne rende anche quasi obbligatorio un alto fatturato in termini di punti e assist: sono due combo-guard in un torneo in cui la maggior parte delle squadre punta su un esterno e su di un lungo “made in Usa”. E’ questa la principale scommessa di Cantù (e di coach Sodini che li ha voluti) e per fargliela vincere - al pari delle partite - Johnson e Allen dovranno allora mettere insieme dei bei bottini in tabellino, oltre ad assicurare una regia che si è vista davvero poco in Supercoppa.

Bayehe in missione, anche per sé stesso. A inizio estate Jordan Bayehe s’è ritrovato a essere l’unico giocatore del roster canturino, per cui si può ragionevolmente scrivere che si è ripartiti da lui. Di sicuro, con la scelta di due americani da mettere sul perimetro, è su di lui che club e allenatore hanno puntato sotto canestro. E anche se non ci piace mettere pressione a un solo giocatore, ancor di più se classe 1999, non si può prescindere da questo fattore: il prossimo Campionato di A2 sarà quello in cui Jordan deve acquistare una definitiva sicurezza e dimostrare tutto quello che vale (perché vale) dall’una come dall’altra parte del campo. Come già accaduto in Supercoppa, si troverà per molti minuti ad affrontare atletici centri americani così come astuti “vecchi volponi” italiani e dovrà cercare di vincere ogni duello senza cadere nel trappolone di ritrovarsi assai presto limitato dai falli, come per esempio accaduto nell’ultimo match contro l’Assigeco Piacenza. Se ci riuscirà, ne guadagnerà moltissimo Cantù, ma anche la sua crescita di giocatore che deve aggiungere personalità alle indubbie doti fisiche e tecniche.

Il fattore Nikolic e quello Da Ros. Riposto nella scatola dei ricordi lo scudetto 2021 vinto con la Virtus Bologna, Stefan Nikolic è sceso in A2 ed è risultata sinora la nota più positiva della pre-season canturina: punti a referto (sempre in doppia cifra, con 21 nella vittoria sulla Bakery Piacenza), atletismo, presenza difensiva da evidenziare al pari di quella dello “specialista” e neo-capitano Luigi Sergio. Americani a parte, questa 24enne ala serba di formazione italiana può davvero risultare il fattore in più per l’Acqua San Bernardo, che non può però nemmeno prescindere sotto i tabelloni dal talento e dall’esperienza di Matteo Da Ros, parso però in Supercoppa assai lontano dalla migliore condizione e dall’inserimento nei meccanismi di gioco canturini. Degli altri (a partire dall’infortunato Lorenzo Bucarelli) saremo lieti di scrivere in futuro, perché vorrà dire che si saranno messi in evidenza, così come ci auguriamo possa farsi notare una difesa che ha concesso troppo dal perimetro soprattutto contro Treviglio, pur mostrando a tratti quell’aggressività a tutto campo che caratterizza le squadre di coach Sodini. (Paolo Corio)