A2 - Roseto non è ostacolo per una Fortitudo Bologna non troppo sazia

Fonte: bolognabasket.org
A2 - Roseto non è ostacolo per una Fortitudo Bologna non troppo sazia

Sabato Santo senza problemi, per l’ultima di campionato della Fortitudo di questa sua cavalcata di A2 che alla fine pareggia – se interessava a qualcuno – l’antico 25-5 di Di Vincenzo e compagni, e che saluta la categoria con una prova che è poi poco più di uno scrimmage contro l’altrettanto appagata Roseto. Ci sono 4 assenze (Pini, Rosselli, Benevelli e Sgorbati), e qualche veterano deve tirare la carretta anche se la testa è già al mohito in spiaggia. Ma, almeno in casa, quello che serve per la vittoria lo si trova senza problemi: arrivederci, ora, alla pressochè inutile finale con l’Ovest, anche se le zucche sono, per forza di cose, già al cercare di costruire quel che sarà.

Si parte con clima vacanziero (niente Marsigliese, per la cronaca), qualche buco nella curva opposta alla Fossa e quintetti con giovini sparsi (Prunotto da un lato, il 2002 Canka dall’altro): poca voglia collettiva di sudare più del necessario, Person di là e il duo Cinciarini-Fantinelli di qua a fare bottini, pochi falli e, dopo un effimero 17-10 interno al 6’, equilibrio generale fino al 24 pari del 10’.

Leggere entrambe – Bologna commette il quarto fallo, totale, dopo 18’ – e con Roseto che ha nei bimbi tanta voglia di balzare, la Fortitudo ha bisogno di stringere un pochino dietro per evitare (31-35) di perdere il filo del discorso. Ci sono poche rotazioni ma più furbizia, quella che permette a Mancinelli e Delfino (che giocavano in A quando alcuni dei rosetani erano ancora al capitolo svezzamento) di parzialare 10-0 e rimettere qualcosina a posto. Tutto liscio, ci manca solo Leonildo Marcheselli in pitturato, 49-43 al 20’.

Trovato un quintetto di gente con ancora un po’ di fiato e usufruendo del poco chilometraggio di Delfino, Martino vede una Fortitudo più concentrata e pronta a banchettare su una Roseto con anche qualche problema di falli, e in poche battuta dal +4 si svulazza al +19, senza bisogno del Mago di Segrate ma con 14 in pochi minuti, appunto, del Cabeza. Pilota automatico, 73-59 al 30’.

Roseto prova un po’ ad avvicinarsi, fa -8, ma le ultime zampate sono quelle di Hasbrouck che rendono garbage time tutto il resto del quarto, fino all’assist di Leunen per la bimane rovesciata di Mancinelli che è il titolo di coda migliore di una stagione trionfale.